Sud al Centro: "Il regolamento Ztl è una condanna per le attività"

Le motivazioni del voto contrario della consigliera Malcangi

giovedì 30 dicembre 2021 7.49
Il movimento politico "Sud al Centro", attraverso la seguente nota, intende chiarire le motivazioni che hanno spinto la propria rappresentante, la consigliera comunale Anna Malcangi, ad esprimere voto contrario, nel corso della seduta consiliare dello scorso 28 dicembre, all'adozione da parte del consiglio comunale del regolamento relativo alle zone a traffico limitato.
Il provvedimento, prima di essere approvato dall'assemblea comunale, è stato oggetto di discussione all'interno dell'apposita commissione. In quella sede la consigliera Anna Malcangi ha sollevato più di una perplessità, individuando eventuali soluzioni a criticità evidenti, legate all'adozione di tale regolamento.
È d'uopo, tuttavia, chiarire che l'introduzione della zona a traffico limitato per l'intero corso cittadino è soluzione ben accetta, anzi auspicata dal nostro gruppo politico. Riteniamo, tuttavia, che si siano persi di vista alcuni aspetti fondamentali che rischiano di far diventare lo strumento della zona a traffico limitato una vera e propria condanna per gli esercenti del centro antico, in particolare per coloro che somministrano bevande e cibi, le cui attività entrano nel pieno proprio nell'orario di chiusura dei varchi.
Avevamo chiesto l'installazione di alcuni sensori, facilmente reperibili in commercio e a costi modici, in grado di rilevare agenti atmosferici avversi quali pioggia o nevicate. Questi sensori, già adottati in altre città d'Italia, hanno la possibilità di aprire i varchi in caso di meteo avverso. Una proposta che ha suscitato facili ironie da parte di chi, evidentemente, non ha valutato con attenzione, umiltà e rispetto per l'assise consiliare e i suoi componenti, il risvolto negativo del respingere tale proposta.
Con la chiusura al traffico veicolare di tutto il corso cittadino, in ore serali e notturne, si rischia la desertificazione della zona stessa, in particolare durante temporali o nevicate. I locali del centro storico rischiano di non essere raggiungibili persino dagli stessi coratini e a maggior ragione da coloro che giungono dai paesi limitrofi, scoraggiati dal non poter raggiungere agevolmente i luoghi in cui trascorrere la serata, complice anche la mancanza di aree idonee al parcheggio. Perché è evidente che in un paese che non può vantare bellezze architettoniche e culturali paragonabili a paesi viciniori, l'unico motivo di attrazione serata per avventori provenienti da altre città è quello di poter fruire del servizio delle attività di somministrazione bevande e cibi.
La desertificazione del territorio, come è noto, favorisce episodi di illegalità e criminalità e avvantaggia eventuali azioni contro il pubblico decoro e il rispetto dei luoghi comuni. Insomma, avvertiamo il rischio concreto che il centro antico, oggi sede di numerose attività che danno vita alla città, possa tornare ad essere terra di nessuno, abbandonato a se stesso, privo di qualsiasi attenzione.
La proposta di utilizzo di "varchi sensibili", per nulla di difficile attuazione, è però stata banalizzata, schernita anche con atteggiamenti non consoni all'importanza del luogo del dibattito.
Sempre in sede di commissione, Sud al Centro, attraverso la voce della propria rappresentante Anna Malcangi, aveva evidenziato la necessità di un regolamento più "flessibile", che prevedesse anche il cambio di orario del funzionamento a seconda delle stagioni. Una proposta che riteniamo assolutamente di buon senso e che invece è stata cestinata alla pari della precedente senza una valida motivazione.
Alla luce di quanto esposto, pur essendo pienamente convinti della necessità di istituire la zona a traffico limitato su tutto l'anello del corso cittadino, non potevamo esprimere parere favorevole all'adozione di un regolamento che non riteniamo valido.
Ci dispiace, in ultimo, registrare un atteggiamento poco collaborativo da parte dell'amministrazione comunale e dei colleghi per i quali l'adozione di qualsiasi proposta provenga da banchi esterni alla maggioranza è quasi interpretata come lesa maestà e pertanto da cestinare.