Stanziamento da 665 milioni, due avvisi per MicroPrestito e “bonus occupazione”
Le misure regionali per microimprese, partite IVA, autonomi e liberi professionisti e i settori turismo e cultura
venerdì 8 maggio 2020
Sono pensati per avere subito a portata di mano le risorse per mantenere intatte le possibilità di agganciare la ripresa i primi due avvisi della complessiva manovra elaborata dalla Regione Puglia per contrastare la crisi economica e sociale causata dalla pandemia Covid-19, arrivata a poter contare su 665 milioni di euro, 215 milioni di euro in più rispetto a quanto già approvato con la Delibera di programmazione dell'aprile scorso. Riguardano il MicroPrestito rivolto a microimprese, titolari di partita IVA, lavoratori autonomi e liberi professionisti nonché il "bonus occupazione" per i settori del turismo e della cultura.
«Dopo il confronto con il Governo nazionale e il partenariato economico e sociale, siamo nelle condizioni di attivare le misure per accedere concretamente e, soprattutto, velocemente al complesso quadro di sostegno elaborato mobilitando tutti gli uffici regionali e Puglia Sviluppo, la società della Regione Puglia che gestisce gli incentivi alle imprese», ha spiegato l'assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, precisando che «il complesso delle risorse a disposizione è cresciuto fino a 665 milioni di euro, attinti dalle risorse del nostro POR FESR-FSE 2014-2020 che avremmo dovuto impegnare da qui al 2023, senza nulla togliere agli investimenti che avevamo già programmato e potendo contare su una 'restituzione' da parte del Governo nazionale attraverso le future distribuzioni addizionali del Fondo di Sviluppo e Coesione che saranno disposte con delibere CIPE».
Nel dettaglio, sono impegnati 560 milioni di euro dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e 85 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo.
La maggior parte, 256 milioni di euro, è destinata all'avviso per il "MicroPrestito" rivolto alle microimprese e ai lavoratori autonomi, che potranno contare anche su una quota di "fondo perduto" pari al 20 per cento del prestito che sarà concesso direttamente dalla Regione Puglia, attraverso la società Puglia Sviluppo, dunque senza l'intermediazione delle banche.
Il Titolo II rivolto al capitale circolante delle imprese e quello destinato al settore turismo può contare su un budget complessivo di 200 milioni di euro.
Ammontano a 50 milioni di euro i fondi per potenziare le garanzie pubbliche a sostegno di nuova liquidità già poste in essere tramite i Confidi, la garanzia di Puglia Sviluppo e Mediocredito.
Molto importanti le misure specifiche e complementari previste a sostegno degli operatori turistici e culturali, attraverso "bonus occupazione" che potranno basarsi su un budget complessivo di 45 milioni di euro.
Alle misure di welfare, di sostegno e di integrazione al reddito per le fasce più deboli e disagiate dei cittadini pugliesi in condizione di maggiore difficoltà economica e sociale sono destinati 85 milioni di euro che si aggiungono alle molte altre risorse già impegnate dalla Regione Puglia.
Dei 665 milioni di euro complessivi della manovra, 29 milioni di euro saranno comunque indirizzati al settore della sanità, e potranno crescere ulteriormente.
«Turismo e cultura sono due settori trainanti dell'economia pugliese – ha detto l'assessore regionale all'Industria turistica e culturale, Loredana Capone –. Per questo vogliamo e dobbiamo continuare a immaginare una prospettiva e a lavorare affinché questa divenga presto realtà. Siamo e saremo al fianco delle nostre imprese che in questi anni hanno investito impegno e denaro. Non sarà questo virus a vanificare gli sforzi compiuti, a sconfiggere l'orgoglio del lavoro di tanti pugliesi. Per questa ragione, con gli assessori al Bilancio Piemontese e allo Sviluppo economico Borraccino, abbiamo proposto l'integrazione del Fondo per l'emergenza Covid-19 con ulteriori 215 milioni di euro che consentissero di mettere in campo nuove misure di sostegno».
«Fra queste – anticipa Capone – un "bonus occupazione", cioè la possibilità, per tutto il sistema turistico ricettivo e per quello culturale, di restare aperti con i lavoratori in servizio. Perché se la cassa integrazione, anche quella in deroga, garantisce gli ammortizzatori sociali a chi deve interrompere i rapporti lavorativi a causa degli esuberi, noi dobbiamo favorire il rientro dei lavoratori nelle imprese. Dei complessivi 45 milioni di euro previsti per il bonus occupazione destinato al turismo e alla cultura, 40 milioni sono destinati al settore turistico e 5 milioni di euro a quello culturale, cui si aggiungono 17 milioni 150 mila euro previsti dal Piano straordinario per la cultura già condiviso con il partenariato socioeconomico e all'ordine del giorno nella prossima Giunta regionale».
L'accesso al microprestito è senza dubbio la misura più attesa anche perché pensata per raggiungere una platea molto ampia di beneficiari: possono essere ditte individuali, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società cooperative, società a responsabilità limitata anche in forma unipersonale e semplificata, attività professionali in forma singola o associata e anche associazioni sportive con partita IVA.
«Se il Titolo II che regola gli aiuti alle piccole e medie imprese è rivolto alle immediate necessità legate ai debiti a breve scadenza, come stipendi, bollette, affitti e approvvigionamento del magazzino – osserva Piemontese –, il microprestito è pensato per il sistema produttivo, le attività professionali, i lavoratori autonomi e le partite IVA che potranno accedere a prestiti a tasso zero per massino 30 mila euro, finalizzati a ricostituire la liquidità necessaria a sostenere la ripresa, erogati direttamente dalla Regione Puglia tramite la società Puglia Sviluppo, con procedure semplificate e da restituire in cinque anni».
«Il punto chiave che abbiamo affinato in queste settimane, sintonizzando l'organizzazione delle attività amministrative sui bisogni reali che abbiamo censito – spiega ancora l'assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria – riguarda il meccanismo della restituzione, per cui la somma viene subito erogata integralmente, ma si comincia a restituirla un anno dopo, spalmata in 60 rate mensili e con le ultime 12 rate mensili abbonate».
Appena ultimate le procedure previste dalla legge, sarà pubblicato anche l'avviso per l'accesso al bonus occupazione delle imprese turistiche attive da almeno due anni e con sede sul territorio pugliese. Si potrà presentare istanza di richiesta di contributo per il mantenimento in servizio di lavoratori e lavoratrici presenti in organico ma anche per l'assunzione di nuovi lavoratori e lavoratrici. «È tempo di ripartire, di reinventarci, di recepire le sfide dell'innovazione, garantendo sicurezza e tutela della salute per lavoratori, cittadini e turisti – sottolinea Capone –. Ne ha bisogno l'economia e il cervello perché mare e cultura restano un toccasana per entrambe. E noi vogliamo continuare ad immaginare e a lavorare per una prospettiva. Noi vogliamo stare a fianco delle imprese che hanno investito in questi anni e che immaginavano che questa stagione sarebbe stata davvero di eccellenza perché le prenotazioni erano già importanti».
«Semplicità e velocità saranno la chiave di tutto – conclude l'assessore Piemontese – perché dobbiamo assolutamente essere in grado di rendere facile l'accesso e utili subito i contributi. Perciò ci siamo obbligati con l'Unione europea a spendere entro il 31 dicembre di quest'anno tutte le risorse che abbiamo deciso di impegnare per l'emergenza economico-sociale causata dalla pandemia».
«Dopo il confronto con il Governo nazionale e il partenariato economico e sociale, siamo nelle condizioni di attivare le misure per accedere concretamente e, soprattutto, velocemente al complesso quadro di sostegno elaborato mobilitando tutti gli uffici regionali e Puglia Sviluppo, la società della Regione Puglia che gestisce gli incentivi alle imprese», ha spiegato l'assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, precisando che «il complesso delle risorse a disposizione è cresciuto fino a 665 milioni di euro, attinti dalle risorse del nostro POR FESR-FSE 2014-2020 che avremmo dovuto impegnare da qui al 2023, senza nulla togliere agli investimenti che avevamo già programmato e potendo contare su una 'restituzione' da parte del Governo nazionale attraverso le future distribuzioni addizionali del Fondo di Sviluppo e Coesione che saranno disposte con delibere CIPE».
Nel dettaglio, sono impegnati 560 milioni di euro dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e 85 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo.
La maggior parte, 256 milioni di euro, è destinata all'avviso per il "MicroPrestito" rivolto alle microimprese e ai lavoratori autonomi, che potranno contare anche su una quota di "fondo perduto" pari al 20 per cento del prestito che sarà concesso direttamente dalla Regione Puglia, attraverso la società Puglia Sviluppo, dunque senza l'intermediazione delle banche.
Il Titolo II rivolto al capitale circolante delle imprese e quello destinato al settore turismo può contare su un budget complessivo di 200 milioni di euro.
Ammontano a 50 milioni di euro i fondi per potenziare le garanzie pubbliche a sostegno di nuova liquidità già poste in essere tramite i Confidi, la garanzia di Puglia Sviluppo e Mediocredito.
Molto importanti le misure specifiche e complementari previste a sostegno degli operatori turistici e culturali, attraverso "bonus occupazione" che potranno basarsi su un budget complessivo di 45 milioni di euro.
Alle misure di welfare, di sostegno e di integrazione al reddito per le fasce più deboli e disagiate dei cittadini pugliesi in condizione di maggiore difficoltà economica e sociale sono destinati 85 milioni di euro che si aggiungono alle molte altre risorse già impegnate dalla Regione Puglia.
Dei 665 milioni di euro complessivi della manovra, 29 milioni di euro saranno comunque indirizzati al settore della sanità, e potranno crescere ulteriormente.
«Turismo e cultura sono due settori trainanti dell'economia pugliese – ha detto l'assessore regionale all'Industria turistica e culturale, Loredana Capone –. Per questo vogliamo e dobbiamo continuare a immaginare una prospettiva e a lavorare affinché questa divenga presto realtà. Siamo e saremo al fianco delle nostre imprese che in questi anni hanno investito impegno e denaro. Non sarà questo virus a vanificare gli sforzi compiuti, a sconfiggere l'orgoglio del lavoro di tanti pugliesi. Per questa ragione, con gli assessori al Bilancio Piemontese e allo Sviluppo economico Borraccino, abbiamo proposto l'integrazione del Fondo per l'emergenza Covid-19 con ulteriori 215 milioni di euro che consentissero di mettere in campo nuove misure di sostegno».
«Fra queste – anticipa Capone – un "bonus occupazione", cioè la possibilità, per tutto il sistema turistico ricettivo e per quello culturale, di restare aperti con i lavoratori in servizio. Perché se la cassa integrazione, anche quella in deroga, garantisce gli ammortizzatori sociali a chi deve interrompere i rapporti lavorativi a causa degli esuberi, noi dobbiamo favorire il rientro dei lavoratori nelle imprese. Dei complessivi 45 milioni di euro previsti per il bonus occupazione destinato al turismo e alla cultura, 40 milioni sono destinati al settore turistico e 5 milioni di euro a quello culturale, cui si aggiungono 17 milioni 150 mila euro previsti dal Piano straordinario per la cultura già condiviso con il partenariato socioeconomico e all'ordine del giorno nella prossima Giunta regionale».
L'accesso al microprestito è senza dubbio la misura più attesa anche perché pensata per raggiungere una platea molto ampia di beneficiari: possono essere ditte individuali, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società cooperative, società a responsabilità limitata anche in forma unipersonale e semplificata, attività professionali in forma singola o associata e anche associazioni sportive con partita IVA.
«Se il Titolo II che regola gli aiuti alle piccole e medie imprese è rivolto alle immediate necessità legate ai debiti a breve scadenza, come stipendi, bollette, affitti e approvvigionamento del magazzino – osserva Piemontese –, il microprestito è pensato per il sistema produttivo, le attività professionali, i lavoratori autonomi e le partite IVA che potranno accedere a prestiti a tasso zero per massino 30 mila euro, finalizzati a ricostituire la liquidità necessaria a sostenere la ripresa, erogati direttamente dalla Regione Puglia tramite la società Puglia Sviluppo, con procedure semplificate e da restituire in cinque anni».
«Il punto chiave che abbiamo affinato in queste settimane, sintonizzando l'organizzazione delle attività amministrative sui bisogni reali che abbiamo censito – spiega ancora l'assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione unitaria – riguarda il meccanismo della restituzione, per cui la somma viene subito erogata integralmente, ma si comincia a restituirla un anno dopo, spalmata in 60 rate mensili e con le ultime 12 rate mensili abbonate».
Appena ultimate le procedure previste dalla legge, sarà pubblicato anche l'avviso per l'accesso al bonus occupazione delle imprese turistiche attive da almeno due anni e con sede sul territorio pugliese. Si potrà presentare istanza di richiesta di contributo per il mantenimento in servizio di lavoratori e lavoratrici presenti in organico ma anche per l'assunzione di nuovi lavoratori e lavoratrici. «È tempo di ripartire, di reinventarci, di recepire le sfide dell'innovazione, garantendo sicurezza e tutela della salute per lavoratori, cittadini e turisti – sottolinea Capone –. Ne ha bisogno l'economia e il cervello perché mare e cultura restano un toccasana per entrambe. E noi vogliamo continuare ad immaginare e a lavorare per una prospettiva. Noi vogliamo stare a fianco delle imprese che hanno investito in questi anni e che immaginavano che questa stagione sarebbe stata davvero di eccellenza perché le prenotazioni erano già importanti».
«Semplicità e velocità saranno la chiave di tutto – conclude l'assessore Piemontese – perché dobbiamo assolutamente essere in grado di rendere facile l'accesso e utili subito i contributi. Perciò ci siamo obbligati con l'Unione europea a spendere entro il 31 dicembre di quest'anno tutte le risorse che abbiamo deciso di impegnare per l'emergenza economico-sociale causata dalla pandemia».