Sparò ai vigilanti dopo l'assalto alla banca, preso pericoloso latitante
Il tentanto colpo nell'aprile 2018. Il piano fu sventato da un coratino in servizio a Ruvo di Puglia
martedì 21 aprile 2020
12.25
Si nascondeva nella frazione marittima di Diso, in provincia di Lecce, il 54enne andriese Giuseppe Magno, latitante dal 4 dicembre 2018, autore, assieme ad altri complici, del tentato assalto allo sportello bancomat della filiale Unicredit di Ruvo di Puglia.
Nella notte di sabato 18 aprile 2020, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati da quelli del Comando Provinciale di Lecce, hanno messo la parola fine alla sua latitanza: il 6 ottobre 2018, l'uomo si è reso protagonista del tentato colpo, unitamente ad altri complici e con l'utilizzo di artifizi esplosivi (congegni denominati "marmotte", ndr), dello sportello bancomat della filiale Unicredit di corso Carafa di Ruvo di Puglia.
Nella circostanza, l'attività dei malfattori fu interrotta dall'arrivo sul posto di una guardia giurata di Corato dell'istituto di vigilanza Metronotte s.r.l. di Ruvo di Puglia «che - si legge in un comunicato stampa dell'Arma - era stata prima minacciata con armi da fuoco da Magno e dai suoi sodali, quindi fatto oggetto, fortunatamente senza conseguenze, di proditoria azione di fuoco».
Nonostante la fuga dei criminali, le indagini sviluppate dai Carabinieri della Compagnia di Trani, «attraverso il puntuale riconoscimento della guardia giurata - si legge ancora nel testo - hanno consentito di identificare in Giuseppe Magno uno degli autori dell'azione di fuoco, nonché colui il quale aveva finanche minacciato la guardia».
Pertanto, sulla base della dettagliata ricostruzione degli eventi la Procura della Repubblica di Trani, il 5 dicembre 2018, ha emesso un fermo di indiziato di delitto nei confronti del 54enne, per i reati di tentata rapina in concorso, tentato omicidio aggravato, nonché di detenzione illegale di armi.
Ma non è finita qui: l'uomo, infatti, era destinatario anche di una ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Larino, a seguito delle indagini svolte dalla Compagnia Carabinieri di Termoli in relazione ad un furto avvenuto, in concorso con altre tre persone non ancora identificate, il 4 luglio 2018 nel comune di Petacciato, in provincia di Campobasso, ai danni di uno sportello bancomat.
La latitanza di Giuseppe Magno, iniziata appunto al principio del dicembre 2018, si è conclusa nella notte del 18 aprile scorso all'interno di un appartamento di una struttura residenziale sita nella località marittima del comune di Diso, dove il catturando da un paio di mesi aveva trovato rifugio.
A tale domicilio i Carabinieri sono giunti a seguito di un articolato servizio di osservazione, controllo e pedinamento realizzato sul conto della moglie dell'uomo che, nel tardo pomeriggio del venerdì precedente, non aveva rinunciato a lasciare la propria residenza di Andria, per raggiungere il marito.
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari secondo metodi tradizionali e attraverso l'esecuzione di un'intensa attività tecnica, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, di cui il giudice per le indagini preliminari ha condiviso la linea ed ha autorizzato puntualmente le operazioni.
«Giuseppe Magno - ricordano i Carabinieri - è persona già condannata, nel passato, per aver commesso reati predatori, nonché più volta indagata, negli anni, per aver partecipato ad assalti armati, anche a portavalori».
«Le investigazioni finalizzate alla cattura dell'uomo - fanno sapere ancora gli inquirenti - hanno avuto un'accelerazione nell'ultima decade dello scorso mese, atteso che erano state acquisite risultanze secondo cui, approfittando del contingente stato di emergenza sanitaria, il ricercato aveva in animo di organizzare un furto di cassaforte presso un ufficio postale n.m.i., in previsione del caricamento di contanti per il pagamento di pensioni».
Successivamente all'arresto del pregiudicato andriese, nel domicilio leccese dello stesso, sono stati rinvenuti e sequestrati apparati ricetrasmittenti, 2 telefoni cellulari, strumenti e materiale da effrazione. Ad Altamura, invece, presso una base logistica del latitante, è stata rinvenuta e posta sotto sequestro un'Audi Q5 di provenienza furtiva, utilizzata dall'uomo per gli spostamenti in provincia di Bari ed in quella di Barletta, Andria e Trani, completa di targhe clonate.
Al momento dell'arresto il 54enne non ha opposto alcuna resistenza ed è stato associato presso il carcere di Lecce, mentre proseguono le indagini finalizzate ad individuare la filiera dei fiancheggiatori del ricercato nonché ad identificare la rete dei sodali.
A Giuseppe Magno ed alla sua consorte è stata anche elevata una sanzione amministrativa per aver violato le disposizioni del decreto legislativo del 22 marzo 2020, in materia di emergenza sanitaria finalizzata al contenimento del virus Covid-19.
Nella notte di sabato 18 aprile 2020, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, coadiuvati da quelli del Comando Provinciale di Lecce, hanno messo la parola fine alla sua latitanza: il 6 ottobre 2018, l'uomo si è reso protagonista del tentato colpo, unitamente ad altri complici e con l'utilizzo di artifizi esplosivi (congegni denominati "marmotte", ndr), dello sportello bancomat della filiale Unicredit di corso Carafa di Ruvo di Puglia.
Nella circostanza, l'attività dei malfattori fu interrotta dall'arrivo sul posto di una guardia giurata di Corato dell'istituto di vigilanza Metronotte s.r.l. di Ruvo di Puglia «che - si legge in un comunicato stampa dell'Arma - era stata prima minacciata con armi da fuoco da Magno e dai suoi sodali, quindi fatto oggetto, fortunatamente senza conseguenze, di proditoria azione di fuoco».
Nonostante la fuga dei criminali, le indagini sviluppate dai Carabinieri della Compagnia di Trani, «attraverso il puntuale riconoscimento della guardia giurata - si legge ancora nel testo - hanno consentito di identificare in Giuseppe Magno uno degli autori dell'azione di fuoco, nonché colui il quale aveva finanche minacciato la guardia».
Pertanto, sulla base della dettagliata ricostruzione degli eventi la Procura della Repubblica di Trani, il 5 dicembre 2018, ha emesso un fermo di indiziato di delitto nei confronti del 54enne, per i reati di tentata rapina in concorso, tentato omicidio aggravato, nonché di detenzione illegale di armi.
Ma non è finita qui: l'uomo, infatti, era destinatario anche di una ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Larino, a seguito delle indagini svolte dalla Compagnia Carabinieri di Termoli in relazione ad un furto avvenuto, in concorso con altre tre persone non ancora identificate, il 4 luglio 2018 nel comune di Petacciato, in provincia di Campobasso, ai danni di uno sportello bancomat.
La latitanza di Giuseppe Magno, iniziata appunto al principio del dicembre 2018, si è conclusa nella notte del 18 aprile scorso all'interno di un appartamento di una struttura residenziale sita nella località marittima del comune di Diso, dove il catturando da un paio di mesi aveva trovato rifugio.
A tale domicilio i Carabinieri sono giunti a seguito di un articolato servizio di osservazione, controllo e pedinamento realizzato sul conto della moglie dell'uomo che, nel tardo pomeriggio del venerdì precedente, non aveva rinunciato a lasciare la propria residenza di Andria, per raggiungere il marito.
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari secondo metodi tradizionali e attraverso l'esecuzione di un'intensa attività tecnica, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Trani, di cui il giudice per le indagini preliminari ha condiviso la linea ed ha autorizzato puntualmente le operazioni.
«Giuseppe Magno - ricordano i Carabinieri - è persona già condannata, nel passato, per aver commesso reati predatori, nonché più volta indagata, negli anni, per aver partecipato ad assalti armati, anche a portavalori».
«Le investigazioni finalizzate alla cattura dell'uomo - fanno sapere ancora gli inquirenti - hanno avuto un'accelerazione nell'ultima decade dello scorso mese, atteso che erano state acquisite risultanze secondo cui, approfittando del contingente stato di emergenza sanitaria, il ricercato aveva in animo di organizzare un furto di cassaforte presso un ufficio postale n.m.i., in previsione del caricamento di contanti per il pagamento di pensioni».
Successivamente all'arresto del pregiudicato andriese, nel domicilio leccese dello stesso, sono stati rinvenuti e sequestrati apparati ricetrasmittenti, 2 telefoni cellulari, strumenti e materiale da effrazione. Ad Altamura, invece, presso una base logistica del latitante, è stata rinvenuta e posta sotto sequestro un'Audi Q5 di provenienza furtiva, utilizzata dall'uomo per gli spostamenti in provincia di Bari ed in quella di Barletta, Andria e Trani, completa di targhe clonate.
Al momento dell'arresto il 54enne non ha opposto alcuna resistenza ed è stato associato presso il carcere di Lecce, mentre proseguono le indagini finalizzate ad individuare la filiera dei fiancheggiatori del ricercato nonché ad identificare la rete dei sodali.
A Giuseppe Magno ed alla sua consorte è stata anche elevata una sanzione amministrativa per aver violato le disposizioni del decreto legislativo del 22 marzo 2020, in materia di emergenza sanitaria finalizzata al contenimento del virus Covid-19.