Sovraindebitamento, i commercialisti soddisfatti dall’emendamento al Dl Ristori
Soldani: «Strumento utile soprattutto ai più fragili». Resta il nodo compensi agli Occ
sabato 19 dicembre 2020
«Uno strumento finalmente agevole, semplificato e capace di aiutare concretamente famiglie e imprese che per vari motivi si trovano in situazione di sovraindebitamento. Anche i più deboli potranno rivedere la luce in tempi ragionevoli». È il primo commento a caldo del Presidente dell'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Trani, Antonello Soldani, subito dopo l'approvazione dell'emendamento al d.l. Ristori che modifica la legge n. 3/2012, integrandola con alcune "importanti previsioni che connoteranno le procedure di sovraindebitamento declinate nel Codice della crisi".
«Una battaglia portata avanti dai commercialisti italiani – prosegue Soldani – ed anche quelli di Trani hanno fatto la loro parte con un intenso lavoro di raccordo con i vertici nazionali della categoria»
«Le proposte di modifica alla legge – sottolinea il presidente del Consiglio nazionale, Massimo Miani - finalizzate di fatto ad anticipare le disposizioni del Codice della Crisi, se applicate senza attendere il1° settembre 2021- data di entrata in vigore del richiamato Codice - possono fornire ai soggetti in stato di sovraindebitamento un valido strumento per uscire dallo stato di crisi e sono tanto più condivisibili nell'attuale stato di emergenza, ove le crisi delle imprese minori e delle famiglie e, conseguentemente, le richieste di accesso ai procedimenti previsti nella legge per porvi rimedio cresceranno in modo esponenziale».
«L'attuale momento caratterizzato dalla grave crisi provocata dalla Pandemia - spiega la consigliera nazionale delegata alle Funzioni Giudiziarie e metodi ADR, Valeria Giancola - ha accentuato le criticità della legge, specie i suoi farraginosi procedimenti già poco adatti a risolvere tempestivamente le crisi di consumatori e imprenditori non fallibili. In occasione della pubblicazione del decreto liquidità, il Consiglio nazionale dei commercialisti si era già fatto carico di tali istanze di semplificazione e rinnovamento della legge, proponendo l'introduzione di una procedura semplificata atta a garantire al sovraindebitato di rinegoziare, sotto l'egida del Giudice, le originarie pattuizioni».
La Consigliera nazionale afferma però che «resta aperto un tema sul quale è necessario ancora intervenire: quello dei compensi degli Organismo di composizione della crisi (OCC)». «Non condividiamo – afferma - la previsione che dimezza, irragionevolmente, consideratane l'esiguità, il compenso dell'OCC nella procedura di esdebitazione del sovraindebitato incapiente».
Ai commercialisti «non appare soddisfacente – conclude Valeria Giancola - infine l'intera disciplina dei compensi prevista nel Codice della Crisi, dal momento che la percezione del compenso viene condizionata alla integrale e corretta esecuzione del piano da parte dell'OCC e ancorata a una valutazione del giudice in ordine alla diligenza prestata dallo stesso OCC che, in tal modo, resterà vincolato a vigilare sull'esecuzione del piano per tutta la durata programmata, e dunque, in non rari casi, per molti anni».
«Anche l'Avvocatura tranese – interviene il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani, Tullio Bertolino – esprime la sua soddisfazione per il conseguimento di questo risultato. A Trani l'esperienza della gestione congiunta dell'Organismo di composizione della crisi (Occ Trani) dimostra che dal sovraindebitamento si può uscire, svincolandosi da quei problemi che tante volte hanno prodotto tragedie infinite per famiglie e imprese. Queste novità normative consentiranno ad avvocati e commercialisti di proseguire sul percorso intrapreso».
«Una battaglia portata avanti dai commercialisti italiani – prosegue Soldani – ed anche quelli di Trani hanno fatto la loro parte con un intenso lavoro di raccordo con i vertici nazionali della categoria»
«Le proposte di modifica alla legge – sottolinea il presidente del Consiglio nazionale, Massimo Miani - finalizzate di fatto ad anticipare le disposizioni del Codice della Crisi, se applicate senza attendere il1° settembre 2021- data di entrata in vigore del richiamato Codice - possono fornire ai soggetti in stato di sovraindebitamento un valido strumento per uscire dallo stato di crisi e sono tanto più condivisibili nell'attuale stato di emergenza, ove le crisi delle imprese minori e delle famiglie e, conseguentemente, le richieste di accesso ai procedimenti previsti nella legge per porvi rimedio cresceranno in modo esponenziale».
«L'attuale momento caratterizzato dalla grave crisi provocata dalla Pandemia - spiega la consigliera nazionale delegata alle Funzioni Giudiziarie e metodi ADR, Valeria Giancola - ha accentuato le criticità della legge, specie i suoi farraginosi procedimenti già poco adatti a risolvere tempestivamente le crisi di consumatori e imprenditori non fallibili. In occasione della pubblicazione del decreto liquidità, il Consiglio nazionale dei commercialisti si era già fatto carico di tali istanze di semplificazione e rinnovamento della legge, proponendo l'introduzione di una procedura semplificata atta a garantire al sovraindebitato di rinegoziare, sotto l'egida del Giudice, le originarie pattuizioni».
La Consigliera nazionale afferma però che «resta aperto un tema sul quale è necessario ancora intervenire: quello dei compensi degli Organismo di composizione della crisi (OCC)». «Non condividiamo – afferma - la previsione che dimezza, irragionevolmente, consideratane l'esiguità, il compenso dell'OCC nella procedura di esdebitazione del sovraindebitato incapiente».
Ai commercialisti «non appare soddisfacente – conclude Valeria Giancola - infine l'intera disciplina dei compensi prevista nel Codice della Crisi, dal momento che la percezione del compenso viene condizionata alla integrale e corretta esecuzione del piano da parte dell'OCC e ancorata a una valutazione del giudice in ordine alla diligenza prestata dallo stesso OCC che, in tal modo, resterà vincolato a vigilare sull'esecuzione del piano per tutta la durata programmata, e dunque, in non rari casi, per molti anni».
«Anche l'Avvocatura tranese – interviene il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani, Tullio Bertolino – esprime la sua soddisfazione per il conseguimento di questo risultato. A Trani l'esperienza della gestione congiunta dell'Organismo di composizione della crisi (Occ Trani) dimostra che dal sovraindebitamento si può uscire, svincolandosi da quei problemi che tante volte hanno prodotto tragedie infinite per famiglie e imprese. Queste novità normative consentiranno ad avvocati e commercialisti di proseguire sul percorso intrapreso».