Siria, perchè? La giornalista Asmae Dachan tra gli alunni dell'Oriani
La giornalista ha portato una testimonianza della storia della sua terra
sabato 21 gennaio 2017
0.10
"La libertà è nel DNA di ogni essere umano". Chissà quante volte è capitato di ascoltare queste parole, magari senza neppure darci troppo peso, e considerandole scontate. Eppure, se ci si ferma a riflettere, la prospettiva cambia radicalmente.
Ecco, dunque, che il liceo classico Alfredo Oriani ha deciso di andare oltre, con lo scopo di sensibilizzare la coscienza di tutti gli studenti, dando loro l'opportunità di organizzare un'assemblea di istituto sul tema del conflitto siriano. La conferenza,curata dall'insegnante Angela Pisicchio e dal Presidio del Libro, si è svolta ieri mattina nell'auditorium della chiesa di San Gerardo e si è aperta con i saluti della dirigente scolastica, la prof.ssa Angela Adduci, e di Padre Francesco Visciano, seguiti dalla presentazione della giovane ospite italo-siriana, Asmae Dachan premiata a Settembre per un suo articolo contro il terrorismo. La giornalista, attraverso una serie di filmati e di immagini accompagnate dall'emozionante musica del violino di Malek Jandali ,ha portato una emozionante testimonianza della storia della sua terra e delle difficoltà che il suo mestiere comporta, soprattutto in certe circostanze.
"La passione per il giornalismo l'ho sempre avuta, sin da quando ero piccola" rivela la scrittrice, non senza tralasciare la grande responsabilità che la investe: "bisogna attenersi sempre alle regola di sicurezza".
Tra le domande che le sono state poste c'è stata quella in cui le si chiedeva come riuscisse a conciliare il lavoro di giornalista, che richiede una certa oggettività, con il suo animo di donna siriana colpita nel profondo dalle tragedie di cui scrive; ma è proprio nel suo essere coinvolta in queste vicende che Asmae trova la forza per scrivere.
"Prima del 2011 - racconta - per professione non mi occupavo di esteri,quando è iniziata la guerra in Siria, invece, ho deciso di dedicarmi anima e corpo alla questione siriana".
La giornalista ha spiegato come non esista un'informazione ufficiale siriana "per questo è importante " ricorda "il lavoro di giovani aspiranti giornalisti del luogo, che attraverso la Rete,riescono a raccontare cosa accade". Tutta la sensibilità e la sofferenza di siriana, che Asmae maschera con professionalità nei suoi articoli, emerge ,invece, nelle liriche, come quella "inchiostro"
Gli studenti dell'Oriani hanno accolto questo invito e "non hanno chiuso il loro sguardo"(parafrasando alcuni suoi versi), nell'indifferenza,infatti, sarà devoluta una somma, raccolta nell'ambito studentesco de "la fiera del dolce", all'associazione "ONSUR",di cui la stessa Asmae fa parte, che rimette a nuovo vecchie ambulanze,le carica di medicinali e attraverso alcuni canali, le fa giungere in Siria .E' dunque con questi fondi, che l'Oriani vuole dare il suo contributo alla Siria , lasciando la sua impronta al di fuori dei confini scolastici.
Ecco, dunque, che il liceo classico Alfredo Oriani ha deciso di andare oltre, con lo scopo di sensibilizzare la coscienza di tutti gli studenti, dando loro l'opportunità di organizzare un'assemblea di istituto sul tema del conflitto siriano. La conferenza,curata dall'insegnante Angela Pisicchio e dal Presidio del Libro, si è svolta ieri mattina nell'auditorium della chiesa di San Gerardo e si è aperta con i saluti della dirigente scolastica, la prof.ssa Angela Adduci, e di Padre Francesco Visciano, seguiti dalla presentazione della giovane ospite italo-siriana, Asmae Dachan premiata a Settembre per un suo articolo contro il terrorismo. La giornalista, attraverso una serie di filmati e di immagini accompagnate dall'emozionante musica del violino di Malek Jandali ,ha portato una emozionante testimonianza della storia della sua terra e delle difficoltà che il suo mestiere comporta, soprattutto in certe circostanze.
"La passione per il giornalismo l'ho sempre avuta, sin da quando ero piccola" rivela la scrittrice, non senza tralasciare la grande responsabilità che la investe: "bisogna attenersi sempre alle regola di sicurezza".
Tra le domande che le sono state poste c'è stata quella in cui le si chiedeva come riuscisse a conciliare il lavoro di giornalista, che richiede una certa oggettività, con il suo animo di donna siriana colpita nel profondo dalle tragedie di cui scrive; ma è proprio nel suo essere coinvolta in queste vicende che Asmae trova la forza per scrivere.
"Prima del 2011 - racconta - per professione non mi occupavo di esteri,quando è iniziata la guerra in Siria, invece, ho deciso di dedicarmi anima e corpo alla questione siriana".
La giornalista ha spiegato come non esista un'informazione ufficiale siriana "per questo è importante " ricorda "il lavoro di giovani aspiranti giornalisti del luogo, che attraverso la Rete,riescono a raccontare cosa accade". Tutta la sensibilità e la sofferenza di siriana, che Asmae maschera con professionalità nei suoi articoli, emerge ,invece, nelle liriche, come quella "inchiostro"
La poesia completa ciò che la prosa non è capace di esprimere. Grande importanza viene data alla popolazione: "non dimenticatevi dei civili,non fossilizzatevi sulle questioni politiche, ma ricordate che esiste una società civile che è ancora viva e che desidera vedere la Siria riappacificata"."Farò del mio dolore inchiostro
e verserò righe di sentimento
e la paralisi dei miei gesti
si scontrerà
con la vita delle mie parole.
Come un turbine
la guerra delle armi
la guerra del cuore."
Gli studenti dell'Oriani hanno accolto questo invito e "non hanno chiuso il loro sguardo"(parafrasando alcuni suoi versi), nell'indifferenza,infatti, sarà devoluta una somma, raccolta nell'ambito studentesco de "la fiera del dolce", all'associazione "ONSUR",di cui la stessa Asmae fa parte, che rimette a nuovo vecchie ambulanze,le carica di medicinali e attraverso alcuni canali, le fa giungere in Siria .E' dunque con questi fondi, che l'Oriani vuole dare il suo contributo alla Siria , lasciando la sua impronta al di fuori dei confini scolastici.