Siccità, Coldiretti: «Crack olivicoltura»
Salgono a 143milioni i danni
domenica 30 luglio 2017
12.23
Continua a salire la stima dei danni che, secondo le verifiche in campo dei tecnici di Coldiretti Puglia, ha toccato già i 143 milioni di euro a causa della siccità che sta caratterizzando la torrida estate 2017.
"Sono disastrosi gli effetti della mancanza di acqua, associata a colpi di calore, su tutte le produzioni – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – a partire dal grano, con la produzione crollata del 50 percento, ortaggi in pieno caldo resi invendibili dalle scottature, costi esponenzialmente lievitati per irrigare l'uva da tavola e da vino per non rischiare di perdere il prodotto, fino all'olivicoltura, dove gli alberi sono in evidente sofferenza con la cascula delle olive e la parte vegetativa asfittica. Chiediamo all'Assessore regionale all'Agricoltura di attivare immediatamente le procedure per la declaratoria dello stato di calamità naturale, percorso già intrapreso da altre Regioni italiane che stanno vivendo la stessa condizione".
In Puglia a luglio 2017 è caduto il 70% di pioggia in meno rispetto allo stesso mese del 2016 e la mancanza di acqua, oltre a vanificare gli investimenti avviati per l'annata agraria di ortaggi e frutta e una diminuzione secca delle giornate lavorative offerte dall'agricoltura, ma anche una decisa contrazione della spesa a monte e a valle del settore primario, ha reso drammatico il fronte incendi, dove nonostante la Regione Puglia si sia mossa tempestivamente per approvare la campagna antincendi boschivi, in Puglia sono già andati in fumo, in 1 mese e mezzo, oltre 2000 ettari di boschi e pinete.
"Siamo pronti ad accompagnare in campo i funzionari della Regione Puglia per le verifiche utili alla richiesta di stato di calamità – continua il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché il danno è grave. In particolare sono gli olivi a risultare in 'coma vegetativo', perché la prolungata siccità si è associata alle nevicate e gelate del gennaio scorso che hanno evidentemente compromesso lo sviluppo vegetativo. Gli agricoltori stanno investendo migliaia di euro in irrigazione aggiuntiva, senza ottenere alcun risultato. Ipotizziamo che la prudenziale stima del danno del 30% sulla produzione olivicola lieviterà esponenzialmente".
Nel campi coltivati a causa del grande caldo e della crisi idrica per gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – è sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l'alimentazione degli animali per la produzione di latte, con l'allarme siccità che si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola con maggiori costi e danni. Violenti nubifragi con trombe d'aria e grandine a macchia di leopardo – continua la Coldiretti - hanno fatto, peraltro, salire in conto dei danni all'agricoltura stremata dalla siccità in una pazza estate segnata dal rincorrersi di eventi estremi con il divampare i incendi che hanno colpito non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, vigneti e uliveti con un impatto devastante sull'ambiente, l'economia, il lavoro e il turismo.
"Sono disastrosi gli effetti della mancanza di acqua, associata a colpi di calore, su tutte le produzioni – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – a partire dal grano, con la produzione crollata del 50 percento, ortaggi in pieno caldo resi invendibili dalle scottature, costi esponenzialmente lievitati per irrigare l'uva da tavola e da vino per non rischiare di perdere il prodotto, fino all'olivicoltura, dove gli alberi sono in evidente sofferenza con la cascula delle olive e la parte vegetativa asfittica. Chiediamo all'Assessore regionale all'Agricoltura di attivare immediatamente le procedure per la declaratoria dello stato di calamità naturale, percorso già intrapreso da altre Regioni italiane che stanno vivendo la stessa condizione".
In Puglia a luglio 2017 è caduto il 70% di pioggia in meno rispetto allo stesso mese del 2016 e la mancanza di acqua, oltre a vanificare gli investimenti avviati per l'annata agraria di ortaggi e frutta e una diminuzione secca delle giornate lavorative offerte dall'agricoltura, ma anche una decisa contrazione della spesa a monte e a valle del settore primario, ha reso drammatico il fronte incendi, dove nonostante la Regione Puglia si sia mossa tempestivamente per approvare la campagna antincendi boschivi, in Puglia sono già andati in fumo, in 1 mese e mezzo, oltre 2000 ettari di boschi e pinete.
"Siamo pronti ad accompagnare in campo i funzionari della Regione Puglia per le verifiche utili alla richiesta di stato di calamità – continua il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – perché il danno è grave. In particolare sono gli olivi a risultare in 'coma vegetativo', perché la prolungata siccità si è associata alle nevicate e gelate del gennaio scorso che hanno evidentemente compromesso lo sviluppo vegetativo. Gli agricoltori stanno investendo migliaia di euro in irrigazione aggiuntiva, senza ottenere alcun risultato. Ipotizziamo che la prudenziale stima del danno del 30% sulla produzione olivicola lieviterà esponenzialmente".
Nel campi coltivati a causa del grande caldo e della crisi idrica per gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – è sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro da industria, ma anche i vigneti e gli uliveti e il fieno per l'alimentazione degli animali per la produzione di latte, con l'allarme siccità che si è ormai esteso ad oltre i 2/3 della superficie agricola con maggiori costi e danni. Violenti nubifragi con trombe d'aria e grandine a macchia di leopardo – continua la Coldiretti - hanno fatto, peraltro, salire in conto dei danni all'agricoltura stremata dalla siccità in una pazza estate segnata dal rincorrersi di eventi estremi con il divampare i incendi che hanno colpito non solo boschi ma anche animali allevati, pascoli, vigneti e uliveti con un impatto devastante sull'ambiente, l'economia, il lavoro e il turismo.