Si rinnova il tradizionale appuntamento con la Novena in onore di Santa Rita
Anche quest’anno l'appuntamento è nella Chiesa dei Cappuccini
domenica 12 maggio 2024
10.41
La Novena in onore di Santa Rita a Corato inizierà lunedì 13 maggio e si svolgerà fino al martedì successivo, cioè il 21 maggio 2024, con il seguente programma:
Al termine di ogni celebrazione del 22 maggio, sia al mattino che alla sera, saranno benedette le rose, che ciascun fedele avrà portato con sé.
Anno dopo anno si riconferma l'ampio seguito di devoti coratini che confidenti si rivolgono alla "Santa degli impossibili": piccoli e grandi, mamme in attesa e con i loro bambini, coppie e famiglie, lavoratrici e lavoratori, adulti, anziani, adolescenti e giovani. E lo si comprende se consideriamo l'attualità sempre viva e luminosa di Rita, esempio e modello di fede vissuta in ogni fase della sua vita, da sposa, madre, vedova e poi monaca, vera compagna di viaggio per ogni credente nel cammino personale di adesione a Dio.
E anche oggi, in questi nostri tempi così complessi e confusi, segnati da troppa insensata violenza, Rita ci appare "educatrice di pace", e infatti aiutò il marito a liberarsi dai sanguinari sentimenti di rivalità politica che caratterizzavano gli uomini di allora e perdonò l'omicida del marito non rivelandone il nome, per interrompere la spirale di vendetta che avrebbe coinvolto i due figli.
La sua vita può essere suddivisa in due parti, la prima di circa trent'anni a Roccaporena e la seconda, dopo la morte violenta del marito e quella naturale dei due figli, fu di vita religiosa a Cascia, dove come monaca agostiniana Santa Rita visse quarant'anni, dei quali gli ultimi quindici contrassegnati da una forma molto rara di stigmatizzazione.
Visse sempre in questa parte isolata e montuosa dell'Umbria, da cui non si mosse mai se non per un pellegrinaggio a Roma.
Eppure dopo la sua morte, avvenuta nel 1447, la devozione nei suoi confronti si diffuse ben presto in tutti i continenti, anche se alla beatificazione si sarebbe arrivati nel XVII secolo e alla proclamazione della sua santità nel 1900.
Non abbiamo documenti sulla base dei quali affermare con esattezza quando la devozione per Santa Rita si sia diffusa a Corato, ma presumibilmente non sarà errato ritenere che a diffonderla possano essere state le stesse Suore d'Ivrea, le quali fin dalla seconda metà dell'Ottocento erano impegnate come educatrici nell'Asilo Infantile creato dall'Arciconfraternita del Sacro Monte di Pietà nell'ex complesso conventuale dei Cappuccini.
Sicché dopo più di un secolo nuovamente quest'anno le persone che hanno fede e che nutrono questa loro devozione si ritroveranno a pregare insieme, affinché nelle proprie famiglie non ci siano odio e rivalità e ugualmente odio e contrapposizioni cessino di esistere nella società e nel mondo intero.
- ore 17,15 Rosario meditato e Novena;
- ore 18,00 S. Messa
Al termine di ogni celebrazione del 22 maggio, sia al mattino che alla sera, saranno benedette le rose, che ciascun fedele avrà portato con sé.
Anno dopo anno si riconferma l'ampio seguito di devoti coratini che confidenti si rivolgono alla "Santa degli impossibili": piccoli e grandi, mamme in attesa e con i loro bambini, coppie e famiglie, lavoratrici e lavoratori, adulti, anziani, adolescenti e giovani. E lo si comprende se consideriamo l'attualità sempre viva e luminosa di Rita, esempio e modello di fede vissuta in ogni fase della sua vita, da sposa, madre, vedova e poi monaca, vera compagna di viaggio per ogni credente nel cammino personale di adesione a Dio.
E anche oggi, in questi nostri tempi così complessi e confusi, segnati da troppa insensata violenza, Rita ci appare "educatrice di pace", e infatti aiutò il marito a liberarsi dai sanguinari sentimenti di rivalità politica che caratterizzavano gli uomini di allora e perdonò l'omicida del marito non rivelandone il nome, per interrompere la spirale di vendetta che avrebbe coinvolto i due figli.
Una donna e un Santa capace ancora di diffondere intorno a sé "il profumo di Cristo".
La sua vita può essere suddivisa in due parti, la prima di circa trent'anni a Roccaporena e la seconda, dopo la morte violenta del marito e quella naturale dei due figli, fu di vita religiosa a Cascia, dove come monaca agostiniana Santa Rita visse quarant'anni, dei quali gli ultimi quindici contrassegnati da una forma molto rara di stigmatizzazione.
Visse sempre in questa parte isolata e montuosa dell'Umbria, da cui non si mosse mai se non per un pellegrinaggio a Roma.
Eppure dopo la sua morte, avvenuta nel 1447, la devozione nei suoi confronti si diffuse ben presto in tutti i continenti, anche se alla beatificazione si sarebbe arrivati nel XVII secolo e alla proclamazione della sua santità nel 1900.
Non abbiamo documenti sulla base dei quali affermare con esattezza quando la devozione per Santa Rita si sia diffusa a Corato, ma presumibilmente non sarà errato ritenere che a diffonderla possano essere state le stesse Suore d'Ivrea, le quali fin dalla seconda metà dell'Ottocento erano impegnate come educatrici nell'Asilo Infantile creato dall'Arciconfraternita del Sacro Monte di Pietà nell'ex complesso conventuale dei Cappuccini.
Sicché dopo più di un secolo nuovamente quest'anno le persone che hanno fede e che nutrono questa loro devozione si ritroveranno a pregare insieme, affinché nelle proprie famiglie non ci siano odio e rivalità e ugualmente odio e contrapposizioni cessino di esistere nella società e nel mondo intero.