L'emozione di San Cataldo e le immagini della processione del busto argenteo
Ieri mattina il pontificale nel ricordo delle vittime di Genova
lunedì 20 agosto 2018
13.11
«Partendo dall'episodio del Vangelo in cui Gesù moltiplica i pani e i pesci, potremmo parlare di quanto sia importante il valore della condivisione del cibo tra gli abitanti. È proprio l'atto della distribuzione e del donare e donarsi agli altri che dovrebbe essere la guida principale delle nostre azioni».
Con queste parole ha dato inizio all'omelia durante la messa Pontificale di ieri mattina, il Vescovo D'Ascenso, in onore del Santo Patrono. Come di consueto, ormai, la celebrazione raccoglie tutti i fedeli della città nel Duomo di Città, per celebrare la festività di San Cataldo.
«L'atto del donarsi agli altri come segno di voler condividere con il prossimo ciò che si ha è sinonimo di una crescita sana e cristiana di una comunità; – ha continuato il vescovo nelle sue parole – è importante che una città cresca come una comunità che condivida dei valori e dei beni materiali e non. Solo in questo modo San Cataldo, il nostro Patrono, potrà intercedere con Dio nel suo atto di protezione di noi che siamo i suoi figli».
Una celebrazione che non poteva dimenticare le vittime della tragedia di Genova, cui l'Arcivescovo ha dedicato l'Eucarestia.
La processione delle domenica è tra i momenti più suggestivi del triduo in onore del Santo Patrono.
Il busto d'argento del Santo Patrono è stato portato in processione per le vie del corso cittadino, accompagnato dalle associazioni religiose, dalle confraternite e dal clero cittadino guidato dall'arcivescovo Mons. D'Ascenzo che è ritornato nella nostra città.
La processione è stata seguita da autorità civili e militari. Alto il gonfalone del Comune e forze dell'ordine in alta uniforme a certificare l'importanza di questo momento.
Suggestivo il passaggio del busto dinanzi a Palazzo di Città dov'è attualmente custodita la statua lignea del Santo.
La statua di legno tornerà in Chiesa Matrice questa sera, a conclusione delle celebrazioni. Con il rientro del simulacro ligneo si conclude la festa patronale
Lasciamo alle immagini l'emozionante racconto di una serata di fede e devozione
Con queste parole ha dato inizio all'omelia durante la messa Pontificale di ieri mattina, il Vescovo D'Ascenso, in onore del Santo Patrono. Come di consueto, ormai, la celebrazione raccoglie tutti i fedeli della città nel Duomo di Città, per celebrare la festività di San Cataldo.
«L'atto del donarsi agli altri come segno di voler condividere con il prossimo ciò che si ha è sinonimo di una crescita sana e cristiana di una comunità; – ha continuato il vescovo nelle sue parole – è importante che una città cresca come una comunità che condivida dei valori e dei beni materiali e non. Solo in questo modo San Cataldo, il nostro Patrono, potrà intercedere con Dio nel suo atto di protezione di noi che siamo i suoi figli».
Una celebrazione che non poteva dimenticare le vittime della tragedia di Genova, cui l'Arcivescovo ha dedicato l'Eucarestia.
La processione delle domenica è tra i momenti più suggestivi del triduo in onore del Santo Patrono.
Il busto d'argento del Santo Patrono è stato portato in processione per le vie del corso cittadino, accompagnato dalle associazioni religiose, dalle confraternite e dal clero cittadino guidato dall'arcivescovo Mons. D'Ascenzo che è ritornato nella nostra città.
La processione è stata seguita da autorità civili e militari. Alto il gonfalone del Comune e forze dell'ordine in alta uniforme a certificare l'importanza di questo momento.
Suggestivo il passaggio del busto dinanzi a Palazzo di Città dov'è attualmente custodita la statua lignea del Santo.
La statua di legno tornerà in Chiesa Matrice questa sera, a conclusione delle celebrazioni. Con il rientro del simulacro ligneo si conclude la festa patronale
Lasciamo alle immagini l'emozionante racconto di una serata di fede e devozione