Scuola, studenti in rivolta per l'ingresso scaglionato. Problemi anche per docenti e ATA
Chieste le deroghe ma si attende mercoledì per l'incontro in Prefettura
lunedì 11 ottobre 2021
Il doppio turno a scuola non piace a studenti e personale scolastico. Nella giornata di sabato molti studenti di Corato si sono uniti alla protesta dei colleghi di Ruvo di Puglia e Terlizzi.
Al Liceo Oriani e al professionale Tandoi in molti hanno scelto di non entrare a lezione. I doppi turni generano caos, più che essere un vantaggio. E per oggi è prevista una nuova mobilitazione studentesca che può coinvolgere tutti gli studenti delle scuole superiori dell'area metropolitana di Bari. Sì, perché solo nel barese si entra ad orari scaglionati.
Nei giorni scorsi i presidi delle scuole superiori dell'ambito Corato - Ruvo e Terlizzi si sono riuniti. Unanime la loro voce nel richiedere, almeno per i tre comuni dell'ambito, una deroga all'ordinanza prefettizia. Ma dagli organi preposti nessuna notizia.
La prefetta di Bari, Antonella Bellomo ha riconvocato le parti mercoledì per fare una valutazione dei dati disponibili. «Diciamo subito che il problema non sono gli studenti che espongono dei problemi e vengono ascoltati – dice la prefetta – però mi sento di dire loro che non sono gli unici a fare i doppi turni. Si fanno in molte regioni italiane, in tutto il Lazio, a Napoli, in Lombardia, per fare degli esempi. Comunque, mercoledì analizzeremo il risultato del confronto che c'è stato fra le scuole dei distretti scolastici e le associazioni di trasporto e, se sarà possibile valutare una soluzione diversa, la adotteremo. Ma le difficoltà emerse in questi giorni per molti versi sono le stesse del passato. Non si possono attribuire al doppio turno tutte le colpe di disagi frutto di altre problematiche».
Ma la preside Angela Adduci, anche interpretando il pensiero dei colleghi Ruvo e di Terlizzi oltre che quelli di Corato, fa alcune precisazioni. «Ci sono studenti che, con il nuovo orario, escono da scuola alle 15 e 15, prendono l'autobus un'ora dopo e finché arrivano a casa sono le 17. Vi sono addirittura tratte che non prevedono corse pomeridiane compatibili con gli orari degli studenti».
E ancora: «Nell'incontro con le aziende di trasporti abbiamo riscontrato anche la disponibilità, nel caso del ritorno al turno unico, all'inserimento di corse aggiuntive» fa notare Adduci. «Come dirigenti Corato, Ruvo e Terlizzi riteniamo urgente il ritorno all'orario unico e abbiamo richiesto una deroga all'ordinanza prefettizia, ma senza risposta» stigmatizza la coordinatrice dei dirigenti scolastici.
Il disagio coinvolge anche il personale ATA e i collaboratori scolastici impegnati sia nel servizio di sorveglianza che nella igienizzazione delle aule. Impossibile fare tutto contemporaneamente.
Se si considera, inoltre, che gli orari dei mezzi di trasporto poi non sempre coincidono con le esigenze scolastiche e che ci sono scuole, come il Liceo Artistico, che serve studenti provenienti da ben 16 comuni differenti e quindi prendono tratte diverse, è chiaro come l'ingresso scaglionato si rivela non essere la soluzione ideale.
Gli studenti sono stanchi, i docenti recepiscono questa stanchezza e non riescono a contenere le proteste dei loro allievi. Un ripensamento dell'organizzazione sembra essere l'unica via per assicurare una ripresa serena.
Al Liceo Oriani e al professionale Tandoi in molti hanno scelto di non entrare a lezione. I doppi turni generano caos, più che essere un vantaggio. E per oggi è prevista una nuova mobilitazione studentesca che può coinvolgere tutti gli studenti delle scuole superiori dell'area metropolitana di Bari. Sì, perché solo nel barese si entra ad orari scaglionati.
Nei giorni scorsi i presidi delle scuole superiori dell'ambito Corato - Ruvo e Terlizzi si sono riuniti. Unanime la loro voce nel richiedere, almeno per i tre comuni dell'ambito, una deroga all'ordinanza prefettizia. Ma dagli organi preposti nessuna notizia.
La prefetta di Bari, Antonella Bellomo ha riconvocato le parti mercoledì per fare una valutazione dei dati disponibili. «Diciamo subito che il problema non sono gli studenti che espongono dei problemi e vengono ascoltati – dice la prefetta – però mi sento di dire loro che non sono gli unici a fare i doppi turni. Si fanno in molte regioni italiane, in tutto il Lazio, a Napoli, in Lombardia, per fare degli esempi. Comunque, mercoledì analizzeremo il risultato del confronto che c'è stato fra le scuole dei distretti scolastici e le associazioni di trasporto e, se sarà possibile valutare una soluzione diversa, la adotteremo. Ma le difficoltà emerse in questi giorni per molti versi sono le stesse del passato. Non si possono attribuire al doppio turno tutte le colpe di disagi frutto di altre problematiche».
Ma la preside Angela Adduci, anche interpretando il pensiero dei colleghi Ruvo e di Terlizzi oltre che quelli di Corato, fa alcune precisazioni. «Ci sono studenti che, con il nuovo orario, escono da scuola alle 15 e 15, prendono l'autobus un'ora dopo e finché arrivano a casa sono le 17. Vi sono addirittura tratte che non prevedono corse pomeridiane compatibili con gli orari degli studenti».
E ancora: «Nell'incontro con le aziende di trasporti abbiamo riscontrato anche la disponibilità, nel caso del ritorno al turno unico, all'inserimento di corse aggiuntive» fa notare Adduci. «Come dirigenti Corato, Ruvo e Terlizzi riteniamo urgente il ritorno all'orario unico e abbiamo richiesto una deroga all'ordinanza prefettizia, ma senza risposta» stigmatizza la coordinatrice dei dirigenti scolastici.
Il disagio coinvolge anche il personale ATA e i collaboratori scolastici impegnati sia nel servizio di sorveglianza che nella igienizzazione delle aule. Impossibile fare tutto contemporaneamente.
Se si considera, inoltre, che gli orari dei mezzi di trasporto poi non sempre coincidono con le esigenze scolastiche e che ci sono scuole, come il Liceo Artistico, che serve studenti provenienti da ben 16 comuni differenti e quindi prendono tratte diverse, è chiaro come l'ingresso scaglionato si rivela non essere la soluzione ideale.
Gli studenti sono stanchi, i docenti recepiscono questa stanchezza e non riescono a contenere le proteste dei loro allievi. Un ripensamento dell'organizzazione sembra essere l'unica via per assicurare una ripresa serena.