Sciopero dei Commercialisti, Soldani: «Decisione sofferta, ma inevitabile»

Le ragioni della categoria nelle parole del Presidente dell’Ordine di Trani

venerdì 11 settembre 2020
Stop all'invio delle comunicazioni periodiche Iva del secondo trimestre e nessuna partecipazione alle udienze in Ctp e Ctr. I commercialisti fanno sul serio e confermano lo stato di agitazione della categoria per il 15 settembre 2020.

«La nostra è una decisione sofferta, ma inevitabile», rimarca Antonello Soldani, Presidente dell'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Trani. «Il Governo – prosegue - ha voluto il muro contro muro non ascoltando alcuna delle richieste di buon senso avanzate dai vertici nazionali della nostra professione. E questa è la logica conseguenza: lo sciopero e la partecipazione a Roma, in piazza Santi Apostoli, alla manifestazione di protesta per chiedere innanzitutto di essere rispettati».

L'astensione ha una durata di otto giorni, e si concluderà il prossimo 22 settembre.

Naturalmente i commercialisti che hanno intenzione di aderire formalmente allo sciopero avranno già compilato e spedito le lettere predisposte dalle varie sigle sindacali di categoria sia ai clienti che alle commissioni tributarie

«La nostra – spiega il Presidente Soldani - è una protesta non per rivendicare diritti o prebende, ma per essere parte attiva della tanto attesa e, ormai non più procrastinabile, riforma fiscale».

I professionisti chiedono l'eliminazione delle sanzioni sui versamenti effettuati tra il 20 agosto 2020 e il 30 settembre 2020; la moratoria sui termini per le richieste dei benefici economici a fondo perduto; lo spostamento dei termini per il bonus sanificazione; l'istituzione presso il MEF di un tavolo permanente di consultazione sulla riforma tributaria, contenzioso tributario e sui provvedimenti fiscali in elaborazione.

«Il Governo – conclude Soldani – non può pensare di decidere su questioni decisive per la nostra professione ignorando i nostri suggerimenti e persino sottraendosi al confronto. La nostra risposta non poteva che essere ferma e perentoria».