«Sciogliere i partiti neofascisti», la Sen. Piarulli tra i firmatari della proposta
«Il Governo dia seguito al dettato costituzionale»
venerdì 15 ottobre 2021
13.01
C'è anche la firma della senatrice di Corato Bruna Piarulli nell'elenco dei senatori sottoscrittori dell'atto di sindacato ispettivo con il quale si chiede al Governo di esercitare ogni azione in suo potere per «dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e alla conseguente normativa vigente, adottando i provvedimenti di sua competenza per procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana».
L'atto è diretta conseguenza dei fatti di Roma del 9 ottobre scorso, dell'assalto alla sede della CGIL e del conseguente arresto di alcuni presunti responsabili dei disordini, appartenenti a Forza Nuova e a gruppi di estrema destra.
Fatti che, si legge nelle premesse al documento «sono solo gli ultimi, in ordine temporale, di una serie di accadimenti che hanno ad oggetto condotte poste in essere da esponenti di movimenti sovversivi di estrema destra i quali, utilizzando la violenza, sia essa fisica che morale, quale metodo di lotta politica, mortificano, se non annullano, le libertà garantite dalla Costituzione denigrando la democrazia e le Istituzioni che di esse sono la diretta emanazione».
«I valori dell'antifascismo e della Resistenza e il ripudio dell'ideologia autoritaria propria del ventennio fascista - ricordano i senatori firmatari del documento -sono valori fondanti la Costituzione repubblicana del 1948, non solo perché sottesi implicitamente all'affermazione del carattere democratico della Repubblica italiana e alla proclamazione solenne dei diritti e delle libertà fondamentali dell'individuo, ma anche perché affermati esplicitamente sia nella XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista, sia nella relativa disposizione di attuazione prevista dell'articolo 1 della legge Scelba n. 645 del 20 giugno 1952».
Un riferimento che ricorda come la Costituzione e le relative norme di attuazione vietino in maniera esplicita la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista.
Ad essa seguono leggi dello Stato, come la legge Scelba o anche la legge Mancino che mira a reprimere qualsiasi movimento partito che rievochi ideologie da regime e che dall'altro lato punta a proteggere la comunità da condotto offensive sotto il profilo discriminatorio.
Con il documento firmato anche dalla senatrice Piarulli si chiede dunque che il Governo si faccia promotore delle iniziative finalizzate allo scioglimento di organizzazioni neofasciste.
L'atto è diretta conseguenza dei fatti di Roma del 9 ottobre scorso, dell'assalto alla sede della CGIL e del conseguente arresto di alcuni presunti responsabili dei disordini, appartenenti a Forza Nuova e a gruppi di estrema destra.
Fatti che, si legge nelle premesse al documento «sono solo gli ultimi, in ordine temporale, di una serie di accadimenti che hanno ad oggetto condotte poste in essere da esponenti di movimenti sovversivi di estrema destra i quali, utilizzando la violenza, sia essa fisica che morale, quale metodo di lotta politica, mortificano, se non annullano, le libertà garantite dalla Costituzione denigrando la democrazia e le Istituzioni che di esse sono la diretta emanazione».
«I valori dell'antifascismo e della Resistenza e il ripudio dell'ideologia autoritaria propria del ventennio fascista - ricordano i senatori firmatari del documento -sono valori fondanti la Costituzione repubblicana del 1948, non solo perché sottesi implicitamente all'affermazione del carattere democratico della Repubblica italiana e alla proclamazione solenne dei diritti e delle libertà fondamentali dell'individuo, ma anche perché affermati esplicitamente sia nella XII disposizione transitoria e finale della Costituzione, che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista, sia nella relativa disposizione di attuazione prevista dell'articolo 1 della legge Scelba n. 645 del 20 giugno 1952».
Un riferimento che ricorda come la Costituzione e le relative norme di attuazione vietino in maniera esplicita la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista.
Ad essa seguono leggi dello Stato, come la legge Scelba o anche la legge Mancino che mira a reprimere qualsiasi movimento partito che rievochi ideologie da regime e che dall'altro lato punta a proteggere la comunità da condotto offensive sotto il profilo discriminatorio.
Con il documento firmato anche dalla senatrice Piarulli si chiede dunque che il Governo si faccia promotore delle iniziative finalizzate allo scioglimento di organizzazioni neofasciste.