Riscoprire il patrimonio culturale locale attraverso il dialetto
A Corato la lezione del glottologo Francesco Condello
lunedì 8 aprile 2019
11.47
"Linguaggi e crescita di un territorio: Il Dialetto Coratino" è il tema dell'incontro previsto per sabato 13 aprile alle ore 18:30, presso la sede dello Sporting Club. L'iniziativa, voluta dall'Archeoclub di Corato e dallo Sporting Club, si inserisce nel progetto "Il Territorio si racconta" e prevede la riscoperta del patrimonio culturale locale, attraverso la creazione di percorsi identitari con il coinvolgimento dei cittadini come custodi del loro patrimonio, sopravvissuto alle trasformazioni della storia e fortunatamente giunto ai nostri giorni.
La presentazione, curata dal glottologo Francesco Condello, avrà lo scopo di illustrare l'origine e le caratteristiche del dialetto di Corato, con qualche riferimento iniziale alla dialettologia; si mostrerà come il coratino s'inserisce all'interno dei dialetti italiani e in base a quali princìpi questi vengono classificati.
Si passerà in seguito ad elencare quali siano i mutamenti avuti dal latino alla varietà odierna, confrontandoli a quelli dell'italiano, e di come questi vengano rappresentati in forma scritta. Con questo confronto, si dimostrerà come il dialetto non sia una deformazione dell'italiano bensì una realtà linguistica a sé, dotata di una vera e propria grammatica e considerato patrimonio culturale dell'umanità, assieme alle migliaia di lingue parlate nel mondo, in quanto parte fondante dell'identità di ogni comunità.
Tenendo presente che il lessico coratino è chiaramente di base latina, ci si soffermerà anche su alcune parole della quotidianità, che però sono dei prestiti da altre lingue che sono state presenti in passato sul territorio (greco e arabo su tutte). Per chiudere, si coinvolgerà l'uditorio, anche, con qualche domanda relativa ai ricordi personali legati al dialetto, presentando alcune registrazioni di parlanti coratini e chiedendo ai presenti di riconoscere il significato di alcune parole "desuete" o presunte tali. Il tutto nell'ottica "dell'arte del condividere" per valorizzare la ricchezza e la dimensione diffusa del Patrimonio coratino, nel quale la cultura affonda le sue radici e si sviluppa restituendo tracce del passato ricreato e rivissuto.
L'iniziativa rappresenterà, pertanto, un inno alla diversità, al valore culturale di ognuno di noi che deve essere sempre rispettato, in quanto rappresenta le nostre radici, la nostra cultura e come tale deve essere tramandato e mai dimenticato.
La presentazione, curata dal glottologo Francesco Condello, avrà lo scopo di illustrare l'origine e le caratteristiche del dialetto di Corato, con qualche riferimento iniziale alla dialettologia; si mostrerà come il coratino s'inserisce all'interno dei dialetti italiani e in base a quali princìpi questi vengono classificati.
Si passerà in seguito ad elencare quali siano i mutamenti avuti dal latino alla varietà odierna, confrontandoli a quelli dell'italiano, e di come questi vengano rappresentati in forma scritta. Con questo confronto, si dimostrerà come il dialetto non sia una deformazione dell'italiano bensì una realtà linguistica a sé, dotata di una vera e propria grammatica e considerato patrimonio culturale dell'umanità, assieme alle migliaia di lingue parlate nel mondo, in quanto parte fondante dell'identità di ogni comunità.
Tenendo presente che il lessico coratino è chiaramente di base latina, ci si soffermerà anche su alcune parole della quotidianità, che però sono dei prestiti da altre lingue che sono state presenti in passato sul territorio (greco e arabo su tutte). Per chiudere, si coinvolgerà l'uditorio, anche, con qualche domanda relativa ai ricordi personali legati al dialetto, presentando alcune registrazioni di parlanti coratini e chiedendo ai presenti di riconoscere il significato di alcune parole "desuete" o presunte tali. Il tutto nell'ottica "dell'arte del condividere" per valorizzare la ricchezza e la dimensione diffusa del Patrimonio coratino, nel quale la cultura affonda le sue radici e si sviluppa restituendo tracce del passato ricreato e rivissuto.
L'iniziativa rappresenterà, pertanto, un inno alla diversità, al valore culturale di ognuno di noi che deve essere sempre rispettato, in quanto rappresenta le nostre radici, la nostra cultura e come tale deve essere tramandato e mai dimenticato.