Ripresa dei matrimoni in Puglia, «Il nostro Sì in zona bianca, inno alla felicità e al futuro»

Come ci si sposa in tempo di Covid? Una giornata con Mariagrazia e Tommaso, dalla cerimonia alle bomboniere

domenica 20 giugno 2021
A cura di Tiziana Di Gravina
Dal 15 giugno sono ripartite in tutta Italia le feste relative a cerimonie civili o religiose, come i matrimoni. Una ripresa che ha coinciso con il passaggio della Puglia in zona bianca a partire dal 14 giugno che ha portato una sferzata di ottimismo non solo ai cittadini ma soprattutto a tutte le attività a lungo penalizzate dalle restrizioni imposte dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19.

La ripartenza dei matrimoni è stata accompagnata da una serie di scrupolose linee guida definite dall'Ordinanza del Ministero della Salute del 29 maggio 2021 e riassunte da AssoEventi, ma come si svolgono veramente i matrimoni in Puglia in zona bianca?

Lo abbiamo chiesto a Mariagrazia e Tommaso, fra i primi sposi ad aver pronunciato il loro Sì subito dopo la ripartenza e ad aver festeggiato la loro felice unione assieme ad amici e parenti. Avrebbero dovuto sposarsi lo scorso anno, poi il Covid-19 ha messo il freno al loro cammino di vita insieme ma, malgrado ansie e preoccupazioni, non ha scoraggiato il loro desiderio portandoli a decidere per il posticipo delle nozze al 17 giugno 2021.

Allora non sapevano ancora di aver scelto una data fortunata, a ridosso di quella che sarebbe stata la ripresa ufficiale in tutta Italia e l'allentamento delle restrizioni in Puglia. Volevano sposarsi e non avrebbero più rimandato e il loro ottimismo ha prevalso su qualsiasi timore. Così, il 17 giugno 2021 hanno varcato la soglia del Santuario Madonna delle Grazie di Corato per prendersi per mano e guardare al loro futuro insieme.

In chiesa con la mascherina

Ingresso in chiesa rigorosamente previa igienizzazione delle mani, con gel a disposizione all'ingresso e gentili volontari pronti a ricordare le regole vigenti come il distanziamento dei posti a sedere indicati sui banchi, fatta eccezione per coniugi e conviventi.
Mascherina obbligatoria per tutti, dal celebrante ai presenti, fatta eccezione, su esclusiva richiesta dei fotografi, per gli sposi, i testimoni e i genitori dei nubendi.
Nessuno scambio del segno di pace, ma consentito il bacio fra gli sposi e i loro genitori. All'esterno massima responsabilità da parte di tutti, nessuna calca, distanziamento e mascherina indossata, tranne nel momento della foto di gruppo di rito.

Ingresso in sala: temperatura e autocertificazione

Come previsto dall'art. 9 del decreto-legge n. 65 del 18 maggio 2021 e dal successivo comunicato congiunto di Conferenza delle Regioni e Province Autonome e Ministero della Salute, all'ingresso in sala agli ospiti viene misurata la temperatura, che non deve essere maggiore di 37,5°C, fornito igienizzante per le mani, sempre a disposizione nei vari punti di accesso, e viene richiesta la consegna di una autocertificazione in cui si dichiara, sotto la propria responsabilità: di essere completamente vaccinati o aver ricevuto la prima dose da almeno 15 giorni; di e aver avuto esito negativo all'ultimo tampone (non anteriore a 6 mesi); di aver effettuato un tampone con esito negativo entro 48 ore dalla cerimonia. Gli elenchi degli invitati restano a disposizione della sala per 14 giorni.

Mascherina anche in sala?

Sì, tranne al tavolo, per consumare il pasto e negli spazi in cui è garantito il distanziamento. Insomma, la mascherina diventa un accessorio da tenere sempre con sé assieme al telefono con cui immortalare i momenti più belli della cerimonia.

E gli auguri agli sposi?

Baci e abbracci non sarebbero consentiti, ma è difficile tenersi a freno a cospetto di tanta gioia contagiosa e di una sposa raggiante. La maggior parte degli ospiti si attiene al distanziamento per rispetto reciproco, scambiandosi il sorriso migliore, ma come dir di no a chi, timidamente, chiede: «Ma posso abbracciarti?». E quindi sì, non si può rinunciare a pochissimi, rapidi scambi di affetto, con mascherina, almeno fra parenti più stretti e amici fraterni.

Niente buffet?

Forse l'aspetto positivo delle restrizioni anti-Covid è l'eliminazione della corsa al tavolo del buffet col proprio piattino per accaparrarsi almeno un rustichino da mangiare in piedi. Buffet sì, ma comodamente seduti al proprio tavolo, con tutto a disposizione che aspetta di essere degustato con calma.

E la disposizione dei tavoli? E il servizio?

Garantito il distanziamento fra le sedute degli ospiti ai tavoli. Impeccabile il servizio, con personale rigorosamente con mascherina e guanti, sempre pronto e attento nel rispondere alle esigenze degli ospiti e fornire indicazioni circa le misure da rispettare come nei momenti del ballo e degli spostamenti.

Ma si balla?

Certo, si balla meno ma si balla. Musica, piano bar, gruppi musicali dal vivo, in base alle scelte degli sposi, non mancano, così come non si rinuncia al divertimento sia pur in maniera ridotta e ridimensionata: poche le pause riservate al ballo e di breve durata. Sì al ballo degli sposi coi genitori e a qualche lento per le coppie, sì al cerchio di amici attorno agli sposi per far sentir loro il proprio abbraccio affettuoso. E se la musica si fa più movimentata, ci si scatena restando rigorosamente distanziati.

E il lancio del bouquet?

Come privare le ragazze della possibilità di acchiappare un simbolo di buona fortuna? Il lancio del bouquet si fa, sempre con igienizzante a portata di mani.

E la distribuzione delle bomboniere?

La consegna si effettua direttamente dalle mani degli sposi all'ospite, alla presenza di un onnipresente vigilante: il gel igienizzante.

Dietro le quinte

La felicità supera ogni ostacolo e ogni timore, si condivide e si moltiplica, si attiene alle regole ma non si contiene. Di certo, sposarsi in tempo di Covid rappresenta un atto di coraggio e di grande forza perchè le difficoltà nell'organizzazione si amplificano.

Il Covid ha fatto rimandare matrimoni e impedito ogni tipo di preparativo in tranquillità per le coppie che si apprestano in questo mese a celebrare il loro giorno più importante: basti pensare all'impossibilità per gli sposi, la sposa in particolare, di provare il proprio abito in ogni fase delle eventuali modifiche da apportare, con gli atelier chiusi fino all'ultimissimo periodo, dalle prove del trucco e parrucco ai meeting con fotografi, fiorai, sala ricevimenti, intrattenimento, bomboniere, sistemazione della casa.

Il Coronavirus rappresenta anche un deterrente alla partecipazione degli invitati ad un matrimonio. L'ansia provocata dal lungo periodo di limitazioni da pandemia porta alcuni invitati a rinunciare all'invito, specie se non si è stati sottoposti a vaccino. Alcune mancanze possono riguardare anche i parenti che vivono fuori regione, timorosi di mettersi in viaggio. La necessità della Certificazione verde per gli spostamenti e la partecipazione fa la sua piccola parte, come anche le difficoltà economiche derivanti dal lungo periodo di chiusura e rallentamento delle attività lavorative.

Una riduzione di ospiti e un dispiacere per gli sposi, quindi, da mettere in conto.

Tutto ha subito variazioni ma con l'auspicio che ci si possa mettere definitivamente alle spalle la battuta d'arresto per le tante attività e professionalità che orbitano attorno al settore del wedding, messe a dura prova in quest'ultimo anno.

Quello di Mariagrazia e Tommaso, come per tutte le coppie che si apprestano al matrimonio in questo periodo particolare, è un traguardo faticato ma che ha anche contribuito a rafforzare la loro unione, il sostegno reciproco, l'amore e l'impegno.


Un Sì che guarda certamente al futuro con grande speranza, un inno alla felicità che trionfa, un invito a guardare sempre al sole, come i girasoli, simbolo della loro unione. Buona vita insieme a Mariagrazia e Tommaso e un augurio a tutti i futuri sposi!