Riordino del servizio 118, cosa rischia Corato?
Una delibera di Giunta regionale "declassa" la postazione coratina da Mike (con medico a bordo) a India (con infermiere a bordo)
sabato 13 agosto 2022
11.10
Le rassicurazioni fornite a diversi livelli - e la concomitanza con la campagna elettorale per le politiche del 25 settembre - inducono a ritenere, ragionevolmente, che lo schema approvato dalla Giunta regionale pugliese lo scorso 27 luglio non produrrà i suoi effetti nell'immediato. L'assetto del servizio emergenza/urgenza 118, in ogni caso, è stato modificato seppure in modalità "temporanea" e, secondo quanto contenuto nel documento, «a seguito della carenza di medici in organico» in quanto la disponibilità attuale in pianta organica sarebbe di 325 unità rispetto alle 530 stabilite dal Piano del fabbisogno.
Quali sono, comunque, le determinazioni assunte dalla Regione in merito alla copertura sul territorio di Corato? È doveroso partire dal presupposto che, sul piano operativo, la città fa parte della zona 7 di competenza dell'Asl Bari, insieme a Ruvo di Puglia, Terlizzi, Giovinazzo e Molfetta. Il comparto ha, nel complesso, una dotazione attuale di due postazioni Mike, ovvero con medico a bordo, attive a Corato e Ruvo di Puglia e di due automediche, rispettivamente su Terlizzi e Giovinazzo. I medici in servizio, in base alla previsione di pianta organica, dovrebbero essere 10 ma la fotografia della situazione, al momento, è differente: sarebbero solo 5, infatti, i professionisti a disposizione del servizio 118 nella zona 7.
La proposta di modifica, tenendo conto delle ristrettezze di organico, prevede il mantenimento delle due automediche a Giovinazzo e Terlizzi declassando però Corato e Ruvo di Puglia da postazioni Mike (con medico a bordo dell'ambulanza) a India, con infermiere a bordo.
L'allarme, più in generale, è stato lanciato dal bitontino Domenico Damascelli, già consigliere regionale: «Nell'Area Metropolitana di Bari le ambulanze Mike (con medico a bordo), passerebbero da 15 a 8 mentre le India (solo con infermiere) saranno 7, penalizzando in particolare le città di Castellana, Putignano, Noicattaro, Corato, Ruvo di Puglia e Santeramo» ha commentato.
«È inutile che la Regione ci prenda in giro scrivendo che è un provvedimento temporaneo fino ad ottobre, perché il rischio reale è il preludio di chiusure definitive. Tra l'altro, guarda caso, queste decisioni arrivano vigliaccamente ad agosto, quando è più difficile scoprire quello che accade» ha sottolineato Damascelli. È legittimo, perciò, domandarsi cosa rischi Corato: non poter disporre di un medico a bordo dell'ambulanza in una postazione corrispondente ad un ospedale di primo livello sarebbe un grosso controsenso.
Quali sono, comunque, le determinazioni assunte dalla Regione in merito alla copertura sul territorio di Corato? È doveroso partire dal presupposto che, sul piano operativo, la città fa parte della zona 7 di competenza dell'Asl Bari, insieme a Ruvo di Puglia, Terlizzi, Giovinazzo e Molfetta. Il comparto ha, nel complesso, una dotazione attuale di due postazioni Mike, ovvero con medico a bordo, attive a Corato e Ruvo di Puglia e di due automediche, rispettivamente su Terlizzi e Giovinazzo. I medici in servizio, in base alla previsione di pianta organica, dovrebbero essere 10 ma la fotografia della situazione, al momento, è differente: sarebbero solo 5, infatti, i professionisti a disposizione del servizio 118 nella zona 7.
La proposta di modifica, tenendo conto delle ristrettezze di organico, prevede il mantenimento delle due automediche a Giovinazzo e Terlizzi declassando però Corato e Ruvo di Puglia da postazioni Mike (con medico a bordo dell'ambulanza) a India, con infermiere a bordo.
L'allarme, più in generale, è stato lanciato dal bitontino Domenico Damascelli, già consigliere regionale: «Nell'Area Metropolitana di Bari le ambulanze Mike (con medico a bordo), passerebbero da 15 a 8 mentre le India (solo con infermiere) saranno 7, penalizzando in particolare le città di Castellana, Putignano, Noicattaro, Corato, Ruvo di Puglia e Santeramo» ha commentato.
«È inutile che la Regione ci prenda in giro scrivendo che è un provvedimento temporaneo fino ad ottobre, perché il rischio reale è il preludio di chiusure definitive. Tra l'altro, guarda caso, queste decisioni arrivano vigliaccamente ad agosto, quando è più difficile scoprire quello che accade» ha sottolineato Damascelli. È legittimo, perciò, domandarsi cosa rischi Corato: non poter disporre di un medico a bordo dell'ambulanza in una postazione corrispondente ad un ospedale di primo livello sarebbe un grosso controsenso.