Regione Puglia, si dimette l'assessore Di Gioia: «Messo sullo sfondo da Emiliano»
I gilet arancioni: «A parole agricoltura è priorità, nei fatti è altro»
venerdì 11 gennaio 2019
16.47
Lo aveva anticipato lunedì scorso durante la diretta Facebook dell'incontro fra il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e i gilet arancioni, gli agricoltori pugliesi che chiedono interventi a contrasto dei danni provocati dalle gelate del marzo 2018 e dalla Xylella. Oggi arriva l'ufficialità: Leonardo Di Gioia si è dimesso da assessore regionale alle Risorse agroalimentari, riconsegnando la delega nelle mani dello stesso Emiliano.
L'annuncio in una conferenza stampa fiume tenuta questa mattina da Di Gioia, in cui l'ormai ex assessore ha attaccato l'operato del governatore Emiliano. Inutile, quindi, il tentativo fatto ieri sera dal presidente della Regione di riconciliazione: «Emiliano mi ha messo sullo sfondo e mi ha considerato parte del problema», ha detto Di Gioia.
[YOUTUBE]
A stretto giro è arrivato il commento dei gilet arancioni, dalla cui vertenza è nato lo strappo tra Di Gioia e Emiliano.
«L'assessore Di Gioia ha fatto luce con lucidità ed onestà intellettuale sulla situazione dell'agricoltura in Puglia e ha chiarito quello che pensiamo da sempre: a parole l'agricoltura è una priorità ma nei fatti è tutt'altro» ha riferito il portavoce dei gilet arancioni Onofrio Spagnoletti Zeuli.
«Perdere il coordinamento della conferenza Stato-Regioni e perdere altro tempo per far entrare nelle dinamiche e nella materia un nuovo assessore non crediamo siano le soluzioni per risolvere i tanti problemi che ci sono e che sono stati sottolineati oggi - continua Spagnoletti Zeuli -. Per questa ragione auspichiamo un rapido chiarimento tra il Presidente Emiliano e l'assessore Di Gioia e una velocissima ed incisiva ripartenza dell'azione amministrativa».
«Sosteniamo, oltre ai problemi evidenziati dai gilet arancioni e che Di Gioia ha confermato anche oggi, tutte le altre questioni sollevate, a partire dalla richiesta di spiegazione sulla ripartizione dei fondi del Patto per il Sud, per finire al ruolo delle agenzie regionali come Arif e all'attività dei consorzi di bonifica», sottolinea Spagnoletti Zeuli.
«Torneremo a rimarcare, già dal tavolo di domani, i problemi e a richiedere soluzioni, ma tutti sappiano che è finito il tempo dei giochini politici ed è arrivato invece il tempo dei fatti», conclude il portavoce dei gilet arancioni.
L'annuncio in una conferenza stampa fiume tenuta questa mattina da Di Gioia, in cui l'ormai ex assessore ha attaccato l'operato del governatore Emiliano. Inutile, quindi, il tentativo fatto ieri sera dal presidente della Regione di riconciliazione: «Emiliano mi ha messo sullo sfondo e mi ha considerato parte del problema», ha detto Di Gioia.
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A stretto giro è arrivato il commento dei gilet arancioni, dalla cui vertenza è nato lo strappo tra Di Gioia e Emiliano.
«L'assessore Di Gioia ha fatto luce con lucidità ed onestà intellettuale sulla situazione dell'agricoltura in Puglia e ha chiarito quello che pensiamo da sempre: a parole l'agricoltura è una priorità ma nei fatti è tutt'altro» ha riferito il portavoce dei gilet arancioni Onofrio Spagnoletti Zeuli.
«Perdere il coordinamento della conferenza Stato-Regioni e perdere altro tempo per far entrare nelle dinamiche e nella materia un nuovo assessore non crediamo siano le soluzioni per risolvere i tanti problemi che ci sono e che sono stati sottolineati oggi - continua Spagnoletti Zeuli -. Per questa ragione auspichiamo un rapido chiarimento tra il Presidente Emiliano e l'assessore Di Gioia e una velocissima ed incisiva ripartenza dell'azione amministrativa».
«Sosteniamo, oltre ai problemi evidenziati dai gilet arancioni e che Di Gioia ha confermato anche oggi, tutte le altre questioni sollevate, a partire dalla richiesta di spiegazione sulla ripartizione dei fondi del Patto per il Sud, per finire al ruolo delle agenzie regionali come Arif e all'attività dei consorzi di bonifica», sottolinea Spagnoletti Zeuli.
«Torneremo a rimarcare, già dal tavolo di domani, i problemi e a richiedere soluzioni, ma tutti sappiano che è finito il tempo dei giochini politici ed è arrivato invece il tempo dei fatti», conclude il portavoce dei gilet arancioni.