Reddito di dignità, la Regione mette sul piatto 36 milioni di euro
Ampliata la platea dei beneficiari
martedì 31 marzo 2020
La Giunta regionale rifinanzia ReD, il reddito di dignità, con 36 milioni di euro ed estende la platea degli attuali beneficiari agli esclusi del Reddito di cittadinanza. Si tratta della più importante misura di contrasto alla povertà attivata dalla Regione Puglia.
"I pugliesi, a cominciare da coloro che versano in situazioni di maggiore difficoltà, hanno bisogno di tutto il supporto possibile in questo momento di emergenza - dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – per questo tra le tante misure che stiamo attivando in questi giorni c'è anche una delle nostre pietre miliari, il Reddito di dignità regionale. Una misura che riparte in modo parallelo al Reddito di cittadinanza e che si aggiunge ad esso, per aiutare il numero più alto possibile di famiglie ad affrontare i prossimi mesi. Questo rifinanziamento ci consentirà di far ripartire al più presto i nuovi avvisi. Vi informo anche che stiamo studiando con i nostri Uffici anche altri provvedimenti, anche grazie al confronto col partenariato, a supporto della comunità e di chi è in questo momento maggiormente colpito".
Sulla scorta delle attività condotte negli anni precedenti, la Regione ha inteso proseguire la realizzazione del Reddito di Dignità in modo parallelo alla analoga misura nazionale del Reddito di Cittadinanza.
Il Reddito di Dignità 3.0 è rivolto a due macrocategorie di potenziali utenti: una destinata alle domande dirette dei cittadini che sarà riattivata con un Avviso pubblico nelle prossime settimane, espletati i protocolli con gli Ambiti sociali dei Comuni, e l'altra destinata alla presa in carico diretta (d'ufficio) da parte degli Ambiti territoriali per particolari categorie di bisogno e fragilità come già individuate e definite nella D.G.R. n. 703/2019, ovvero disabili senza supporto familiare, donne vittime di violenza, genitori separati, senza dimora stabile.
In considerazione della ormai piena implementazione del Reddito di Cittadinanza (RdC), alla luce anche della particolare situazione di bisogno delle famiglie pugliesi sarà estesa la misura anche a quei cittadini che pur avendo una soglia ISEE compatibile con quella del RdC (ISEE < 9.360,00 €) non risultassero ammissibili alla misura nazionale per assenza di ulteriori criteri di accesso e/o dovessero comunque ritenere non utile alla propria condizione l'accesso alla misura nazionale. Tale implementazione sarà oggetto di un confronto successivo con il partenariato e con gli Ambiti sociali al fine di avviare le procedure tecnico-amministrative necessarie.
Dalla sua attivazione nel 2016 hanno beneficiato del Reddito di dignità pugliese circa 35mila nuclei familiari, 3500 nell'ultima annualità.
"I pugliesi, a cominciare da coloro che versano in situazioni di maggiore difficoltà, hanno bisogno di tutto il supporto possibile in questo momento di emergenza - dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – per questo tra le tante misure che stiamo attivando in questi giorni c'è anche una delle nostre pietre miliari, il Reddito di dignità regionale. Una misura che riparte in modo parallelo al Reddito di cittadinanza e che si aggiunge ad esso, per aiutare il numero più alto possibile di famiglie ad affrontare i prossimi mesi. Questo rifinanziamento ci consentirà di far ripartire al più presto i nuovi avvisi. Vi informo anche che stiamo studiando con i nostri Uffici anche altri provvedimenti, anche grazie al confronto col partenariato, a supporto della comunità e di chi è in questo momento maggiormente colpito".
Sulla scorta delle attività condotte negli anni precedenti, la Regione ha inteso proseguire la realizzazione del Reddito di Dignità in modo parallelo alla analoga misura nazionale del Reddito di Cittadinanza.
Il Reddito di Dignità 3.0 è rivolto a due macrocategorie di potenziali utenti: una destinata alle domande dirette dei cittadini che sarà riattivata con un Avviso pubblico nelle prossime settimane, espletati i protocolli con gli Ambiti sociali dei Comuni, e l'altra destinata alla presa in carico diretta (d'ufficio) da parte degli Ambiti territoriali per particolari categorie di bisogno e fragilità come già individuate e definite nella D.G.R. n. 703/2019, ovvero disabili senza supporto familiare, donne vittime di violenza, genitori separati, senza dimora stabile.
In considerazione della ormai piena implementazione del Reddito di Cittadinanza (RdC), alla luce anche della particolare situazione di bisogno delle famiglie pugliesi sarà estesa la misura anche a quei cittadini che pur avendo una soglia ISEE compatibile con quella del RdC (ISEE < 9.360,00 €) non risultassero ammissibili alla misura nazionale per assenza di ulteriori criteri di accesso e/o dovessero comunque ritenere non utile alla propria condizione l'accesso alla misura nazionale. Tale implementazione sarà oggetto di un confronto successivo con il partenariato e con gli Ambiti sociali al fine di avviare le procedure tecnico-amministrative necessarie.
Dalla sua attivazione nel 2016 hanno beneficiato del Reddito di dignità pugliese circa 35mila nuclei familiari, 3500 nell'ultima annualità.