Reati tributari e falso in bilancio: guai per una azienda di trasporti. Sequestrati beni per 3,8 milioni
Operazione della Guardia di Finanza di Trani
martedì 27 agosto 2019
13.01
La Guardia di Finanza di Trani ha sequestrato beni mobili e immobili per un valore complessivo di 3,8 milioni di euro nei confronti dei due soci amministratori di una società cooperativa di autotrasporto di Corato (BA) e del loro consulente fiscale, denunciati per reati tributari e falso in bilancio.
E' il risultato dell'operazione "Accounting Tricks", condotta dalle Fiamme Gialle e coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, che ha portato alla scoperta di oltre 6 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione, I.V.A. evasa per circa 2 milioni di euro e crediti d'imposta indebitamente fruiti pari a 160 mila euro.
Un'ingente e sistematica evasione fiscale, quindi, perpetrata per oltre cinque anni dagli amministratori della società cooperativa, con l'ausilio del loro consulente fiscale, basata su stratagemmi contabili che è finita nel mirino delle Fiamme Gialle, dopo un'attenta e mirata analisi di rischio fiscale condotta nell'ambito di una specifica progettualità finalizzata al contrasto del sommerso d'azienda e delle frodi fiscali.
Secondo le indagini delle Fiamme Gialle tranesi, la cooperativa, pur presentando regolarmente le previste dichiarazioni annuali, tramite artifici contabili, riusciva a creare ed utilizzare in compensazione crediti I.V.A. fittizi, sottraendo sistematicamente a tassazione base imponibile ed evitando quindi il versamento delle imposte effettivamente dovute.
Nello specifico, le complesse investigazioni di polizia economico-finanziaria hanno permesso di riscontrare un'alterazione mediante "trucchi contabili" dei valori riportati nelle liquidazioni periodiche e degli importi delle dichiarazione annuali ai fini dell'I.V.A., nonché dei conti di bilancio economico e patrimoniale, al fine di giustificare gli artifizi contabili posti in essere per la creazione di crediti I.V.A. fittizi e per dissimulare il mancato assoggettamento ad imposta sui redditi di una componente di ricavi.
Inoltre, tali dolose alterazioni hanno modificato il risultato del bilancio d'esercizio, fornendo così un'immagine non veritiera della situazione economica e finanziaria della società.
Al termine delle investigazioni sono stati denunciati a piede libero tre soggetti per le ipotesi di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, indebite compensazioni e falso in bilancio. Come previsto dall'attuale normativa, è stato altresì richiesto il sequestro preventivo per equivalente di somme di denaro e beni riconducibili agli amministratori, al consulente fiscale e alla società per un ammontare complessivo di € 3.782.838.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Trani ha disposto quindi il sequestro, che è stato eseguito sino a concorrenza dell'importo proposto dalle Fiamme Gialle quale "pretesa erariale", sulle somme depositate sui conti correnti e depositi bancari e postali, sulle quote societarie, sui beni immobili (4 fabbricati e 6 terreni di proprietà degli indagati) e sui beni mobili registrati (20 tra camion e rimorchi intestati alla società).
Queste attività svolte dal Corpo a contrasto dell'economia illegale nel settore imprenditoriale sono finalizzate a garantire un sempre più un efficiente e robusto sistema di legalità economico-finanziario basato sulla corretta concorrenza e sul rispetto della legislazione vigente.
La Guardia di Finanza, infatti, opera ogni giorno per ripristinare le necessarie condizioni di legalità, al fine di arginare ogni forma di fenomeno illegale e del sommerso nel sistema economico, che compromettono la libera e leale concorrenza del mercato, a discapito delle imprese che operano nel rispetto della legge.
E' il risultato dell'operazione "Accounting Tricks", condotta dalle Fiamme Gialle e coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, che ha portato alla scoperta di oltre 6 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione, I.V.A. evasa per circa 2 milioni di euro e crediti d'imposta indebitamente fruiti pari a 160 mila euro.
Un'ingente e sistematica evasione fiscale, quindi, perpetrata per oltre cinque anni dagli amministratori della società cooperativa, con l'ausilio del loro consulente fiscale, basata su stratagemmi contabili che è finita nel mirino delle Fiamme Gialle, dopo un'attenta e mirata analisi di rischio fiscale condotta nell'ambito di una specifica progettualità finalizzata al contrasto del sommerso d'azienda e delle frodi fiscali.
Secondo le indagini delle Fiamme Gialle tranesi, la cooperativa, pur presentando regolarmente le previste dichiarazioni annuali, tramite artifici contabili, riusciva a creare ed utilizzare in compensazione crediti I.V.A. fittizi, sottraendo sistematicamente a tassazione base imponibile ed evitando quindi il versamento delle imposte effettivamente dovute.
Nello specifico, le complesse investigazioni di polizia economico-finanziaria hanno permesso di riscontrare un'alterazione mediante "trucchi contabili" dei valori riportati nelle liquidazioni periodiche e degli importi delle dichiarazione annuali ai fini dell'I.V.A., nonché dei conti di bilancio economico e patrimoniale, al fine di giustificare gli artifizi contabili posti in essere per la creazione di crediti I.V.A. fittizi e per dissimulare il mancato assoggettamento ad imposta sui redditi di una componente di ricavi.
Inoltre, tali dolose alterazioni hanno modificato il risultato del bilancio d'esercizio, fornendo così un'immagine non veritiera della situazione economica e finanziaria della società.
Al termine delle investigazioni sono stati denunciati a piede libero tre soggetti per le ipotesi di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, indebite compensazioni e falso in bilancio. Come previsto dall'attuale normativa, è stato altresì richiesto il sequestro preventivo per equivalente di somme di denaro e beni riconducibili agli amministratori, al consulente fiscale e alla società per un ammontare complessivo di € 3.782.838.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Trani ha disposto quindi il sequestro, che è stato eseguito sino a concorrenza dell'importo proposto dalle Fiamme Gialle quale "pretesa erariale", sulle somme depositate sui conti correnti e depositi bancari e postali, sulle quote societarie, sui beni immobili (4 fabbricati e 6 terreni di proprietà degli indagati) e sui beni mobili registrati (20 tra camion e rimorchi intestati alla società).
Queste attività svolte dal Corpo a contrasto dell'economia illegale nel settore imprenditoriale sono finalizzate a garantire un sempre più un efficiente e robusto sistema di legalità economico-finanziario basato sulla corretta concorrenza e sul rispetto della legislazione vigente.
La Guardia di Finanza, infatti, opera ogni giorno per ripristinare le necessarie condizioni di legalità, al fine di arginare ogni forma di fenomeno illegale e del sommerso nel sistema economico, che compromettono la libera e leale concorrenza del mercato, a discapito delle imprese che operano nel rispetto della legge.