Puglia Popolare, la storia di un simbolo conteso e di una minaccia di "adire le vie legali"
De Robertis firma il documento, Strippoli rivendica la paternità del simbolo
lunedì 11 febbraio 2019
18.57
Di duelli e di contese è piena la letteratura; zeppe le pagine di storia. Un tema intramontabile che oggi interessa anche la politica cittadina per la rivendicazione di un simbolo e della piena legittimazione al suo utilizzo.
Nella giornata di ieri abbiamo pubblicato un documento che annuncia la nascita della coalizione "Polo di Centro" alla quale avrebbe aderito anche il partito "Puglia Popolare". A rappresentarlo, nella neonata coalizione, Luigi De Robertis il quale ha firmato il documento di costituzione del sodalizio politico che parteciperà alle prossime elezioni amministrative.
Una firma che ha mandato su tutte le furie il rag. Cataldo Strippoli il quale ha rivendicato il suo ruolo di portavoce locale di Puglia Popolare, ruolo affidatogli il 2 luglio 2017 con un documento a firma del coordinatore regionale Sen. Massimo Cassano e del consigliere regionale Gianni Stea (attualmente assessore regionale). Il documento esiste e Strippoli ce lo ha mostrato.
Strippoli ha poi inviato alla nostra redazione una missiva elettronica certificata con la quale si richiedeva «comunicazione a correzione dell'articolo pubblicato da CORATOVIVA in data 10 Febbraio 2019».
Strippoli, poi se la prende col giornale, richiamando «l'attenzione a pubblicare notizie certe di fondamento, effettuando da parte Vostra i dovuti riscontri a sostegno di quanto pubblicato e nel frattempo per tutelare la sua immagine sarà costretto ad adire per Vie legali, affinché si faccia chiarezza sull'accaduto».
A quale destinazione possano portare le famose "vie legali" invocate dal ragioniere ancora non ci è chiaro. Il ritornello, tuttavia, non ci è affatto sconosciuto e certamente non ci spaventa. Non ci spaventa perché il rag. Strippoli esige da noi quella chiarezza che invece dovrebbe richiedere al partito che lo nominò portavoce locale quasi due anni or sono e che ha provocato quella grande confusione in cui egli stesso è stato risucchiato.
Perché quello di Puglia Popolare è un vero e proprio "giallo". Da noi contattato, Luigi De Robertis, firmatario dell'accordo del Polo di Centro, ha riferito di essere stato autorizzato a rappresentare il partito da Giuseppe Cramarossa, coordinatore provinciale. «Non avrei firmato nessun documento se non fossi autorizzato a farlo», ci ha spiegato De Robertis.
L'unico a poter sciogliere l'arcano, a questo punto, era proprio Cramarossa, che noi abbiamo raggiunto telefonicamente proprio per chiedere spiegazioni in merito. Cramarossa ci ha confermato di aver autorizzato De Robertis a rappresentare Puglia Popolare a Corato e di non essere a conoscenza della nomina di Strippoli sottoscritta da Stea e Cassano.
Il chiarimento arriverà probabilmente nelle prossime ore dai vertici del partito e certamente "sbarrerà" quelle vie legali invocate dal rag. Strippoli.
Nella giornata di ieri abbiamo pubblicato un documento che annuncia la nascita della coalizione "Polo di Centro" alla quale avrebbe aderito anche il partito "Puglia Popolare". A rappresentarlo, nella neonata coalizione, Luigi De Robertis il quale ha firmato il documento di costituzione del sodalizio politico che parteciperà alle prossime elezioni amministrative.
Una firma che ha mandato su tutte le furie il rag. Cataldo Strippoli il quale ha rivendicato il suo ruolo di portavoce locale di Puglia Popolare, ruolo affidatogli il 2 luglio 2017 con un documento a firma del coordinatore regionale Sen. Massimo Cassano e del consigliere regionale Gianni Stea (attualmente assessore regionale). Il documento esiste e Strippoli ce lo ha mostrato.
Strippoli ha poi inviato alla nostra redazione una missiva elettronica certificata con la quale si richiedeva «comunicazione a correzione dell'articolo pubblicato da CORATOVIVA in data 10 Febbraio 2019».
Strippoli, poi se la prende col giornale, richiamando «l'attenzione a pubblicare notizie certe di fondamento, effettuando da parte Vostra i dovuti riscontri a sostegno di quanto pubblicato e nel frattempo per tutelare la sua immagine sarà costretto ad adire per Vie legali, affinché si faccia chiarezza sull'accaduto».
A quale destinazione possano portare le famose "vie legali" invocate dal ragioniere ancora non ci è chiaro. Il ritornello, tuttavia, non ci è affatto sconosciuto e certamente non ci spaventa. Non ci spaventa perché il rag. Strippoli esige da noi quella chiarezza che invece dovrebbe richiedere al partito che lo nominò portavoce locale quasi due anni or sono e che ha provocato quella grande confusione in cui egli stesso è stato risucchiato.
Perché quello di Puglia Popolare è un vero e proprio "giallo". Da noi contattato, Luigi De Robertis, firmatario dell'accordo del Polo di Centro, ha riferito di essere stato autorizzato a rappresentare il partito da Giuseppe Cramarossa, coordinatore provinciale. «Non avrei firmato nessun documento se non fossi autorizzato a farlo», ci ha spiegato De Robertis.
L'unico a poter sciogliere l'arcano, a questo punto, era proprio Cramarossa, che noi abbiamo raggiunto telefonicamente proprio per chiedere spiegazioni in merito. Cramarossa ci ha confermato di aver autorizzato De Robertis a rappresentare Puglia Popolare a Corato e di non essere a conoscenza della nomina di Strippoli sottoscritta da Stea e Cassano.
Il chiarimento arriverà probabilmente nelle prossime ore dai vertici del partito e certamente "sbarrerà" quelle vie legali invocate dal rag. Strippoli.