Processo incidente ferroviario: «Nel 2014 si sfiorò un'altra collisione»
Ieri in aula la deposizione dell'ex capostazione Vincenzo Biancolillo
giovedì 16 gennaio 2020
11.19
Nell'ottobre del 2014, sulla linea ferroviaria della Bari Nord si sfiorò un incidente tra treni.
Lo ha riferito dinanzi ai giudici l'ex capostazione Vincenzo Biancolillo, ascoltato dal tribunale di Trani nell'udienza celebratasi ieri del processo sul disastro ferroviario della tratta Andria-Corato della Ferrotramviaria, avvenuto il 12 luglio 2016, in cui persero la vita 23 persone e altre 51 rimasero ferite.
Giornata dedicata ai testimoni, sei per la precisione, tra capistazione e capitreno, tutti dipendenti della società che gestisce la ferrovia in concessione Bari Barletta. Nell'aula bunker del carcere di Trani, il capostazione di Andria Vincenzo Biancolillo ha riferito, tra l'altro, che Il 21 ottobre del 2014, nella stazione di Andria, si sfiorò un grave incidente ferroviario per la partenza del treno, senza via libera in regime di blocco telefonico. Episodio che fu segnalato alla società dallo stesso Biancolillo, inserito tra i venti "pericolati", cioè "situazioni critiche e potenzialmente dannose per la sicurezza e la regolarità della circolazione ferroviaria", confluiti in inchieste disciplinari e finiti agli atti del procedimento.
Nel corso del dibattimento, è emerso che i vertici di Ferrotramviaria avrebbero sottovalutato il pericolo, nonostante quei venti episodi di incidenti sfiorati, segnalati tra il 2003 e il 2015, avessero evidenziato "il grave e concreto rischio per la salute". Questo è quanto ha sostenuto l'accusa.
Il processo proseguirà il prossimo 5 febbraio presso la Corte di Assise di Trani, in piazza Duomo, a causa della mancanza dell'impianto di riscaldamento nell'aula bunker. In tale data avranno inizio le audizioni degli investigatori, della Polizia ferroviaria, della Squadra mobile e della Guardia di Finanza di Bari che, a vario titolo, si sono occupati delle complesse indagini.
Lo ha riferito dinanzi ai giudici l'ex capostazione Vincenzo Biancolillo, ascoltato dal tribunale di Trani nell'udienza celebratasi ieri del processo sul disastro ferroviario della tratta Andria-Corato della Ferrotramviaria, avvenuto il 12 luglio 2016, in cui persero la vita 23 persone e altre 51 rimasero ferite.
Giornata dedicata ai testimoni, sei per la precisione, tra capistazione e capitreno, tutti dipendenti della società che gestisce la ferrovia in concessione Bari Barletta. Nell'aula bunker del carcere di Trani, il capostazione di Andria Vincenzo Biancolillo ha riferito, tra l'altro, che Il 21 ottobre del 2014, nella stazione di Andria, si sfiorò un grave incidente ferroviario per la partenza del treno, senza via libera in regime di blocco telefonico. Episodio che fu segnalato alla società dallo stesso Biancolillo, inserito tra i venti "pericolati", cioè "situazioni critiche e potenzialmente dannose per la sicurezza e la regolarità della circolazione ferroviaria", confluiti in inchieste disciplinari e finiti agli atti del procedimento.
Nel corso del dibattimento, è emerso che i vertici di Ferrotramviaria avrebbero sottovalutato il pericolo, nonostante quei venti episodi di incidenti sfiorati, segnalati tra il 2003 e il 2015, avessero evidenziato "il grave e concreto rischio per la salute". Questo è quanto ha sostenuto l'accusa.
Il processo proseguirà il prossimo 5 febbraio presso la Corte di Assise di Trani, in piazza Duomo, a causa della mancanza dell'impianto di riscaldamento nell'aula bunker. In tale data avranno inizio le audizioni degli investigatori, della Polizia ferroviaria, della Squadra mobile e della Guardia di Finanza di Bari che, a vario titolo, si sono occupati delle complesse indagini.