Problema sicurezza, Anpi: "Serve una ribellione civile"

La nota dell'associazione

domenica 21 novembre 2021 9.56
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L'esplosione dell'ordigno che ha sventrato la saracinesca di una attività commerciale aperta da poco è solo l'ultimo di una serie di violenze che stanno toccando nel profondo la cittadinanza. La situazione a Corato è grave, anzi gravissima. Quel boato nella notte evoca paure ancestrali e fantasmi della storia di questo Paese che non possono lasciarci indifferenti. All'episodio citato vanno aggiunti una lunga serie di atti violenti, tra cui il recentissimo danno arrecato all'auto Sindaco.
Precisiamo che sulle problematiche relative alla sicurezza ci sono motivazioni che vengono da lontano, come per esempio quello relativo a un organico della Polizia locale da molti anni sottodimensionato rispetto alle esigenze di una città complessa come Corato. Ma su questo non vogliamo entrare nel merito in quanto si tratterebbe di analizzare responsabilità e competenze specifiche.
Preferiamo invece evidenziare l'impegno che l'attuale amministrazione sta mettendo in campo per promuove una cultura della legalità e del rispetto dell'altro, spesso affiancandosi alle agenzie educative. Anche il mondo del volontariato, da molto tempo, è in prima linea nell'animare le piazze con manifestazioni di alto profilo culturale o con attività di sensibilizzazione civica. La nostra stessa associazione cerca di fare la sua parte soprattutto per contrastare quella marginalità che spesso è causa di fenomeni di microcriminalità diffusa. Sono, tuttavia, iniziative che per sedimentarsi hanno bisogno di anni.
Premesso ciò, come ANPI, non possiamo non esprimere la nostra forte preoccupazione: c'è una criminalità che sta cercando di inserirsi nel tessuto economico della nostra città.
A questa emergenza serve una risposta forte, immediata e incisiva che deve vedere il massimo sforzo delle istituzioni preposte alla sicurezza: Prefettura, Sindaco e forze dell'ordine.
Ma bisogna andare oltre: serve una ribellione civile dagli stessi cittadini a cui chiediamo il coraggio di denunciare eventuali atti di violenza o intimidazione, unendoci all'appello rivolto più volte dal sindaco De Benedittis.