Piarulli: «Perseguire sempre il reinserimento dei detenuti»
La senatrice è intervenuta nel corso della presentazione dei progetti di riabilitazione psichiatrica nel carcere di Trani
sabato 30 aprile 2022
8.58
«Il carcere deve dare ai detenuti anche delle opportunità lavorative in modo che, al termine della pena, non riprendano a commettere fatti illeciti ma si inseriscano nel tessuto sociale». Queste le parole con cui la senatrice coratina Angela Anna Bruna Piarulli è intervenuta nel corso della presentazione dei progetti di riabilitazione psichiatrica previsti nel carcere di Trani, che l'esponente del Movimento 5 Stelle ha diretto fino al 2018, quando ha deciso di candidarsi alle elezioni politiche. I progetti sono stati promossi dall'Asl Bt d'intesa con il Dap, dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Prevista anche l'istituzione di un tavolo tecnico, il cui obiettivo è sviluppare programmi di recupero reinserimento sociale dei pazienti psichiatrici in esecuzione di pena, anche attraverso la creazione di opportunità lavorative.
«Per l'occasione ho avuto di modo di ribadire quella che deve essere la concezione del carcere alla stregua del dettato costituzionale, ovvero perseguire l'obiettivo finale del reinserimento sociale del reo e, quindi, dare anche delle opportunità lavorative in modo che al termine della pena possa non continuare a commettere fatti illeciti, ma inserirsi nel tessuto sociale» ha aggiunto la senatrice.
Quanto ai soggetti psichiatrici, per i quali la cura è prevalente rispetto alla rieducazione, Piartulli ha sottolineato: «Sono necessarie strutture con specialisti che approntino queste cure necessarie in modo da restituire alla società persone che abbiano acquisito una propria autonomia. Ma l'efficacia delle cure deve andare di pari passo con l'aumento del numero delle Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza. Le Rems sono ancora troppo poche e questo porta anche ad ingolfare inutilmente le carceri senza che vi siano i profili professionali adeguati per curare i detenuti psichiatrici».
«Per l'occasione ho avuto di modo di ribadire quella che deve essere la concezione del carcere alla stregua del dettato costituzionale, ovvero perseguire l'obiettivo finale del reinserimento sociale del reo e, quindi, dare anche delle opportunità lavorative in modo che al termine della pena possa non continuare a commettere fatti illeciti, ma inserirsi nel tessuto sociale» ha aggiunto la senatrice.
Quanto ai soggetti psichiatrici, per i quali la cura è prevalente rispetto alla rieducazione, Piartulli ha sottolineato: «Sono necessarie strutture con specialisti che approntino queste cure necessarie in modo da restituire alla società persone che abbiano acquisito una propria autonomia. Ma l'efficacia delle cure deve andare di pari passo con l'aumento del numero delle Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza. Le Rems sono ancora troppo poche e questo porta anche ad ingolfare inutilmente le carceri senza che vi siano i profili professionali adeguati per curare i detenuti psichiatrici».