"Perché è aumentata la Tari?" Lo chiede Città Nuova
La nota del partito politico
martedì 2 febbraio 2021
11.07
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del partito Città Nuova
Da alcuni giorni, i coratini hanno ricevuto l'avviso per il pagamento del saldo TARI 2020 e in tantissimi hanno scoperto che pagheranno di più rispetto al 2019, pur senza variazioni della tariffa rispetto all'anno precedente.
A seguito di molteplici segnalazioni abbiamo, quindi, approfondito e verificato la questione, per capire il motivo di questo importante e generalizzato aumento.
L'esito del nostro approfondimento è stato questo: la nuova Amministrazione Comunale ha imposto a SixT di procedere alla bollettazione del saldo TARI 2020 utilizzando una nuova banca dati proveniente dagli Uffici comunali, una banca dati che ha sovrascritto quella precedente e già a disposizione di SixT (la stessa usata anche per l'acconto TARI 2020).
Questo cambio ha causato la perdita di tutta una serie di aggiornamenti che SixT aveva imputato negli anni precedenti, sulla base delle dichiarazioni acquisite dai singoli contribuenti (es. cambio della composizione dei nuclei familiari per studenti universitari residenti altrove, divorzi, agevolazioni, etc).
Tale anomala operazione, di cui non ci è chiaro l'obiettivo, oltre che l'aumento delle bollette, crea discordanza nella gestione dello stesso tributo. Infatti, tutti i cittadini che hanno notato differenze rispetto al 2019, sono costretti a recarsi presso la SixT per chiedere spiegazioni e depositare, poi, documenti e certificazioni che consentano di tornare alla situazione precedente.
Questo afflusso importante e inusuale di persone, oltre a distogliere gli impiegati SixT da altre attività, li costringe a rimettere mano ad una banca dati contenente degli errori. Il tutto, evidentemente, in una situazione di difficoltà per la pandemia, per la quale occorrerebbe evitare, il più possibile, assembramenti.
Chissà in quanti, poi, non si accorgeranno del maggior prelievo e pagheranno, o hanno già pagato, TARI effettivamente non dovuta.
Chiediamo, pertanto, all'Amministrazione Comunale ed, in particolare, all'Assessore alla Programmazione Finanziaria, quali siano le motivazioni di questa direttiva fornita a Sixt, se siano state preventivamente verificate le ripercussioni di questa novità sui cittadini e sulla operatività di Sixt, cosa risulti dalla simulazione sui grandi numeri e quali siano i risultati attesi nel medio periodo, anche alla luce del contratto di servizio in essere tra Sixt e Comune proprio a riguardo della proprietà delle banche dati.
Da alcuni giorni, i coratini hanno ricevuto l'avviso per il pagamento del saldo TARI 2020 e in tantissimi hanno scoperto che pagheranno di più rispetto al 2019, pur senza variazioni della tariffa rispetto all'anno precedente.
A seguito di molteplici segnalazioni abbiamo, quindi, approfondito e verificato la questione, per capire il motivo di questo importante e generalizzato aumento.
L'esito del nostro approfondimento è stato questo: la nuova Amministrazione Comunale ha imposto a SixT di procedere alla bollettazione del saldo TARI 2020 utilizzando una nuova banca dati proveniente dagli Uffici comunali, una banca dati che ha sovrascritto quella precedente e già a disposizione di SixT (la stessa usata anche per l'acconto TARI 2020).
Questo cambio ha causato la perdita di tutta una serie di aggiornamenti che SixT aveva imputato negli anni precedenti, sulla base delle dichiarazioni acquisite dai singoli contribuenti (es. cambio della composizione dei nuclei familiari per studenti universitari residenti altrove, divorzi, agevolazioni, etc).
Tale anomala operazione, di cui non ci è chiaro l'obiettivo, oltre che l'aumento delle bollette, crea discordanza nella gestione dello stesso tributo. Infatti, tutti i cittadini che hanno notato differenze rispetto al 2019, sono costretti a recarsi presso la SixT per chiedere spiegazioni e depositare, poi, documenti e certificazioni che consentano di tornare alla situazione precedente.
Questo afflusso importante e inusuale di persone, oltre a distogliere gli impiegati SixT da altre attività, li costringe a rimettere mano ad una banca dati contenente degli errori. Il tutto, evidentemente, in una situazione di difficoltà per la pandemia, per la quale occorrerebbe evitare, il più possibile, assembramenti.
Chissà in quanti, poi, non si accorgeranno del maggior prelievo e pagheranno, o hanno già pagato, TARI effettivamente non dovuta.
Chiediamo, pertanto, all'Amministrazione Comunale ed, in particolare, all'Assessore alla Programmazione Finanziaria, quali siano le motivazioni di questa direttiva fornita a Sixt, se siano state preventivamente verificate le ripercussioni di questa novità sui cittadini e sulla operatività di Sixt, cosa risulti dalla simulazione sui grandi numeri e quali siano i risultati attesi nel medio periodo, anche alla luce del contratto di servizio in essere tra Sixt e Comune proprio a riguardo della proprietà delle banche dati.