Parco dell'Alta Murgia patrimonio UNESCO, terminata la missione di valutazione
I commissari dell'organizzazione internazionale hanno visitato alcuni dei siti più suggestivi del territorio
mercoledì 2 novembre 2022
8.24
Dai geositi di valore internazionale come le miniere di Bauxite, la superficie a impronte di dinosauro, il Pulo di Altamura e la grotta di Lamalunga a quelli di valore nazionale come la Gravina di Gravina. I commissari UNESCO (il rumeno Dan-Alexandru Grigorescu e lo spagnolo Ivan Cortijo Sanchez) hanno terminato la missione di valutazione nel Parco dell'Alta Murgia, dopo un'attenta analisi della geomorfologia del territorio e di diversi tra i principali siti che hanno contribuito alla candidatura a Geoparco. Il tour di ispezione ha previsto la percorrenza di specifici itinerari, coinvolgendo le comunità dell'aspirante Geoparco con i suoi artigiani, casari e raccoglitori di erbe, con performance di artisti e musicisti.
La cerimonia di accoglienza si è svolta nella Fondazione Pomarici Santomasi di Gravina alla presenza dei sindaci dei tredici comuni, dei rappresentanti della Regione Puglia, delle Province di Bari e Bat e delle associazioni che sostengono l'iter di candidatura.
Il gruppo ha visitato il Castello del Garagnone, la Grotta di San Michele Arcangelo, Castel del Monte, Lama Pagliaia, Grotta della Capra, il Centro Visite Lamalunga, Palazzo Baldassarre, il Museo Archeologico e la Cattedrale di Altamura, il Pulicchio di Gravina, Jazzo Lama di Nervi, Jazzo Pantano, il Ponte Acquedotto, il complesso rupestre Madonna della Stella, la Fondazione Santomasi con la cripta di San Vito Vecchio, l'ex Monastero di Santa Sofia con il geomuseo dedicato ad Arcangelo Scacchi, la Biblioteca Finia e la visita immersiva del Bastione Medievale. Si è affiancata a questo la visita dei luoghi del gusto tra cui il Museo del Pane ad Altamura, l'antico forno del 1400 di Santa Chiara e rinomate cantine del vino.
Il territorio candidato all'UNESCO comprende l'Alta Murgia e la zona delle Premurge: aree che rappresentano un elemento di geodiversità unico nel panorama mondiale quale ultimo lembo di un vecchio continente radicato: Adria. L'intera regione corrisponde, infatti, a una porzione del bacino del Mediterraneo in cui "sopravvive" la vecchia Placca di Adria, il continente quasi perduto, "schiacciato" tra Africa ed Europa a causa della loro convergenza. Questa eccezionale rivelazione ha contribuito a candidare il Parco ad aspirante Geoparco UNESCO.
L'iter di candidatura ha dato il via ad azioni per migliorare la fruibilità del territorio. Le attività sono consistite nell'inserimento di nuova cartellonistica, nell'allestimento con totem dei centri visita del Parco e degli infopoint dei comuni, nella realizzazione di materiale informativo tra guide, mappe geoturistiche e geologiche, di uno spot video con testimonial Luigi Bignami e dell'avviso pubblico "GeoEventi" che coinvolge amministrazioni e associazioni nello sviluppo di attività educative, divulgative e ricreative.
«Gli ultimi quattro giorni sono il culmine di un lungo percorso cominciato nel 2019, quando si è avviata la candidatura a Geoparco per valorizzare nel mondo un inestimabile patrimonio che comprende doline, grotte e inghiottitoi intervallati alle architetture della cultura rurale come masserie e jazzi» ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente dell'Ente Parco. «Con onore e orgoglio il Parco dell'Alta Murgia ha accolto una delegazione UNESCO dalla Romania e dalla Spagna, che ha conosciuto la nostra terra e le sue comunità dandogli enorme lustro. Entro fine anno conosceremo l'esito di questo percorso».
La cerimonia di accoglienza si è svolta nella Fondazione Pomarici Santomasi di Gravina alla presenza dei sindaci dei tredici comuni, dei rappresentanti della Regione Puglia, delle Province di Bari e Bat e delle associazioni che sostengono l'iter di candidatura.
Il gruppo ha visitato il Castello del Garagnone, la Grotta di San Michele Arcangelo, Castel del Monte, Lama Pagliaia, Grotta della Capra, il Centro Visite Lamalunga, Palazzo Baldassarre, il Museo Archeologico e la Cattedrale di Altamura, il Pulicchio di Gravina, Jazzo Lama di Nervi, Jazzo Pantano, il Ponte Acquedotto, il complesso rupestre Madonna della Stella, la Fondazione Santomasi con la cripta di San Vito Vecchio, l'ex Monastero di Santa Sofia con il geomuseo dedicato ad Arcangelo Scacchi, la Biblioteca Finia e la visita immersiva del Bastione Medievale. Si è affiancata a questo la visita dei luoghi del gusto tra cui il Museo del Pane ad Altamura, l'antico forno del 1400 di Santa Chiara e rinomate cantine del vino.
Il territorio candidato all'UNESCO comprende l'Alta Murgia e la zona delle Premurge: aree che rappresentano un elemento di geodiversità unico nel panorama mondiale quale ultimo lembo di un vecchio continente radicato: Adria. L'intera regione corrisponde, infatti, a una porzione del bacino del Mediterraneo in cui "sopravvive" la vecchia Placca di Adria, il continente quasi perduto, "schiacciato" tra Africa ed Europa a causa della loro convergenza. Questa eccezionale rivelazione ha contribuito a candidare il Parco ad aspirante Geoparco UNESCO.
L'iter di candidatura ha dato il via ad azioni per migliorare la fruibilità del territorio. Le attività sono consistite nell'inserimento di nuova cartellonistica, nell'allestimento con totem dei centri visita del Parco e degli infopoint dei comuni, nella realizzazione di materiale informativo tra guide, mappe geoturistiche e geologiche, di uno spot video con testimonial Luigi Bignami e dell'avviso pubblico "GeoEventi" che coinvolge amministrazioni e associazioni nello sviluppo di attività educative, divulgative e ricreative.
«Gli ultimi quattro giorni sono il culmine di un lungo percorso cominciato nel 2019, quando si è avviata la candidatura a Geoparco per valorizzare nel mondo un inestimabile patrimonio che comprende doline, grotte e inghiottitoi intervallati alle architetture della cultura rurale come masserie e jazzi» ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente dell'Ente Parco. «Con onore e orgoglio il Parco dell'Alta Murgia ha accolto una delegazione UNESCO dalla Romania e dalla Spagna, che ha conosciuto la nostra terra e le sue comunità dandogli enorme lustro. Entro fine anno conosceremo l'esito di questo percorso».