Omicidio in Piazza Bolivar, il video e i dettagli della tragedia
Due georgiani arrestati all'alba
venerdì 26 maggio 2017
11.25
Nelle prime ore della mattinata odierna a Bari, la Polizia di Stato ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Trani per i reati di omicidio doloso aggravato dai futili motivi e porto illegale d'arma da fuoco, in concorso:
KVELIASHVILI Davit, nato a Khashuri (Georgia) nel 1975 e OKROPIRIDZE Givi, nato a Tbilisi (Georgia) nel 1976.
Dalle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Trani e condotte dalla Squadra Mobile di Bari con il supporto del Commissariato P.S. di Corato, anche grazie ad articolati servizi tecnici e l'acquisizione di numerose audizioni testimoniali di soggetti appartenenti alla folta comunità georgiana insistente in questa provincia, sono emersi gravi elementi di responsabilità in relazione all'omicidio di GVANTSELADZE Daviti, georgiano, rinvenuto cadavere nelle prime ore del mattino del 22 gennaio 2017, adagiato su una delle panchine di piazza Simon Bolivar a Corato.
Dopo una serata conviviale trascorsa in un ristorante di Corato, in occasione della quale si era verificato un acceso diverbio tra i partecipanti, le discussioni tra gli ospiti della cena, tutti di nazionalità georgiana, erano proseguite in strada. Nel corso di una violenta rissa tra due fazioni del gruppo erano stati esplosi alcuni colpi di pistola cal. 22 da parte di KVELIASHVILI Davit nei confronti dei connazionali con i quali aveva litigato, quale reazione al pestaggio da lui subito in precedenza anche con la minaccia di un coltello; uno dei colpi aveva ferito mortalmente alla schiena il GVANTSELADZE.
Secondo quanto acquisito durante le indagini, rese particolarmente complesse a causa del clima di diffusa omertà degli stranieri sentiti oltre che per i loro ripetuti tentativi di sviare le investigazioni, KVELIASHVILI Davit aveva prelevato l'arma dalla propria autovettura, con la quale era giunto a Corato unitamente a OKROPIRIDZE Givi, che, peraltro, gli aveva anche dato manforte sia nel corso della lite che nella commissione dell'omicidio.