Omicidio a Corato, Avviso Pubblico: «Il livello di impunità è elevato»
Il sindaco De Benedittis plaude all'impianto di videosorveglianza comunale che «ha avuto un ruolo determinante nelle indagini»
mercoledì 18 dicembre 2024
8.25
«Saranno gli inquirenti a stabilire il movente. Il Comune di Corato ha avuto un ruolo determinante nell'individuare i protagonisti dell'accaduto di lunedì, grazie alle telecamere di sorveglianza. Gli investimenti in tecnologia e sicurezza danno i loro risultati». Così, sulla sua pagina Facebook, il sindaco Corrado De Benedittis.
Il fatto di sangue è avvenuto alla periferia della città sotto gli occhi elettronici gestiti dalla Polizia Locale che hanno permesso agli investigatori di «documentare integralmente la dinamica dei fatti». Il primo cittadino, attraverso i social, ha ringraziato «le forze dell'ordine. Probabilmente, adesso, è il momento opportuno per azzerare altri fenomeni. L'auspicio - ha rimarcato De Benedittis - è che possa esserci un'operazione per disarmare soggetti criminali dediti allo spaccio e furti».
Si torna a sparare in mezzo alla strada, dunque, seminando paura e sgomento. Negli ultimi mesi accade con una frequenza allarmante in Puglia, dove i conti tra famiglie criminali rivali si regolano con il piombo. «Purtroppo Corato è stata segnata da una vera esecuzione tra famiglie peraltro imparentate. Dobbiamo essere uniti e chiedere una reazione decisa ed efficace delle forze dell'ordine e della magistratura», ha proseguito il sindaco, membro del comitato di Avviso Pubblico.
«Gli spari di lunedì sono una ferita per l'intera città - ha proseguito -. Corato non si piega a questa violenza efferata, ma non può essere lasciata sola. Da tempo i sindaci chiedono più indagini, più controlli sul territorio e più risultati. Certamente, serve una svolta che non può più attendere. Altrimenti, potrebbe essere tardi». Un grido di allarme che non può restare inascoltato. «Episodi di tale gravità rappresentano una chiara minaccia alla sicurezza e alla tranquillità dei vari territori».
«Eventi di questo tipo - ha continuato De Benedittis - non possono e non devono essere sottovalutati: richiamano con forza la necessità di un impegno corale da parte delle istituzioni, delle forze dell'ordine, della società civile e del mondo politico per promuovere la cultura della legalità e contrastare ogni forma di violenza e criminalità», ha concluso il sindaco. «Una previsione scontata, siamo stati facili profeti», gli ha fatto eco Michele Abbaticchio, numero due di Avviso Pubblico.
«Il livello di impunità è elevato e i sindaci si trovano in mezzo alle guerre urbane di faide criminali che hanno il grilletto facile. Ci stiamo avvicinando alla media di una sparatoria ogni tre mesi, con una preoccupante conta dei vari morti. La gente ha paura - ha concluso - e lamenta la sensazione di tornare verso tempi bui».
Il fatto di sangue è avvenuto alla periferia della città sotto gli occhi elettronici gestiti dalla Polizia Locale che hanno permesso agli investigatori di «documentare integralmente la dinamica dei fatti». Il primo cittadino, attraverso i social, ha ringraziato «le forze dell'ordine. Probabilmente, adesso, è il momento opportuno per azzerare altri fenomeni. L'auspicio - ha rimarcato De Benedittis - è che possa esserci un'operazione per disarmare soggetti criminali dediti allo spaccio e furti».
Si torna a sparare in mezzo alla strada, dunque, seminando paura e sgomento. Negli ultimi mesi accade con una frequenza allarmante in Puglia, dove i conti tra famiglie criminali rivali si regolano con il piombo. «Purtroppo Corato è stata segnata da una vera esecuzione tra famiglie peraltro imparentate. Dobbiamo essere uniti e chiedere una reazione decisa ed efficace delle forze dell'ordine e della magistratura», ha proseguito il sindaco, membro del comitato di Avviso Pubblico.
«Gli spari di lunedì sono una ferita per l'intera città - ha proseguito -. Corato non si piega a questa violenza efferata, ma non può essere lasciata sola. Da tempo i sindaci chiedono più indagini, più controlli sul territorio e più risultati. Certamente, serve una svolta che non può più attendere. Altrimenti, potrebbe essere tardi». Un grido di allarme che non può restare inascoltato. «Episodi di tale gravità rappresentano una chiara minaccia alla sicurezza e alla tranquillità dei vari territori».
«Eventi di questo tipo - ha continuato De Benedittis - non possono e non devono essere sottovalutati: richiamano con forza la necessità di un impegno corale da parte delle istituzioni, delle forze dell'ordine, della società civile e del mondo politico per promuovere la cultura della legalità e contrastare ogni forma di violenza e criminalità», ha concluso il sindaco. «Una previsione scontata, siamo stati facili profeti», gli ha fatto eco Michele Abbaticchio, numero due di Avviso Pubblico.
«Il livello di impunità è elevato e i sindaci si trovano in mezzo alle guerre urbane di faide criminali che hanno il grilletto facile. Ci stiamo avvicinando alla media di una sparatoria ogni tre mesi, con una preoccupante conta dei vari morti. La gente ha paura - ha concluso - e lamenta la sensazione di tornare verso tempi bui».