Nove anni fa il naufragio della Costa Concordia: tra le vittime anche una coratina
Maria D'Introno era a bordo della nave da crociera con la sua famiglia
mercoledì 13 gennaio 2021
Nove anni fa, la sera del 13 gennaio 2012, l'Italia intera rimase sconvolta da una enorme sciagura: una nave da crociera, la Costa Concordia, urtò uno scoglio di fronte Punta Gabbianara, a nord dell'Isola del Giglio in Toscana. Un impatto violentissimo: la nave riportò l'apertura di una falla sul lato sinistro. La nave, che era comandata da Francesco Schettino, si arenò sul fondale roccioso. Un naufragio gravissimo, forse tra i più drammatici della storia italiana, nel quale morirono 32 persone.
Su quella nave c'era anche una famiglia di Corato, la famiglia Roselli. Erano andati in crociera per festeggiare le nozze d'oro dei coniugi Martire e Lucia. Con loro c'erano anche i figli con le rispettive mogli. Tutti riuscirono a mettersi in salvo tranne Maria, la nuora. Aveva 30 anni e si era di trasferita a Biella col marito dopo il matrimonio. Per questo i giornali parlarono di lei come la "sposa di Biella". Maria non sapeva nuotare e in quel naufragio trovò la morte.
Giorni di apprensione e speranza di ritrovarla in vita. Dieci giorni dopo, il 23 gennaio, il tragico ritrovamento. Maria non si era salvata. L'Italia intera ricordò con tenerezza questa sfortunata ragazza, emigrata da Corato per lavoro con suo marito, che trovò la morte mentre condivideva un momento di gioia con la sua famiglia.
Il corpo di Maria fu riportato a Corato. Il 26 gennaio si celebrarono i suoi funerali, tra la folla silenziosa e commossa.
Su quella nave c'era anche un'altra coratina, Antonella Zingaro. Faceva parte dell'equipaggio. Si salvò.
A distanza di nove anni vogliamo ricordare quella immane sciagura e la figura silenziosa della giovane sposa la cui vita è stata prematuramente stroncata in una sera di gennaio.
Su quella nave c'era anche una famiglia di Corato, la famiglia Roselli. Erano andati in crociera per festeggiare le nozze d'oro dei coniugi Martire e Lucia. Con loro c'erano anche i figli con le rispettive mogli. Tutti riuscirono a mettersi in salvo tranne Maria, la nuora. Aveva 30 anni e si era di trasferita a Biella col marito dopo il matrimonio. Per questo i giornali parlarono di lei come la "sposa di Biella". Maria non sapeva nuotare e in quel naufragio trovò la morte.
Giorni di apprensione e speranza di ritrovarla in vita. Dieci giorni dopo, il 23 gennaio, il tragico ritrovamento. Maria non si era salvata. L'Italia intera ricordò con tenerezza questa sfortunata ragazza, emigrata da Corato per lavoro con suo marito, che trovò la morte mentre condivideva un momento di gioia con la sua famiglia.
Il corpo di Maria fu riportato a Corato. Il 26 gennaio si celebrarono i suoi funerali, tra la folla silenziosa e commossa.
Su quella nave c'era anche un'altra coratina, Antonella Zingaro. Faceva parte dell'equipaggio. Si salvò.
A distanza di nove anni vogliamo ricordare quella immane sciagura e la figura silenziosa della giovane sposa la cui vita è stata prematuramente stroncata in una sera di gennaio.