«Non ci hanno lasciato nemmeno lo spazio per portare i fiori ai nostri defunti»

Esigenza di spazio, varchi inesistenti. A Corato impossibile piangere sulla tomba dei morti

venerdì 15 ottobre 2021 11.24
A cura di Giuseppe Di Bisceglie
Ci sono legami che non si spezzano nemmeno dopo la morte. Come i sentimenti che stringono un figlio ad una madre, una moglie a un marito. Sentimenti che vengono dimostrati con gesti, simboli che tuttavia hanno un valore emotivo enorme.

Come quello di recarsi sulla tomba per portare un fiore, per rivolgere un pensiero. E non conta quanti anni siano passati dal triste evento, se la salma sia custodita in un loculo, in un ossario o inumata.

Capita sempre più spesso che, all'esito dei vent'anni di sepoltura, i cadaveri non si siano ancora consumati e per questo la bara viene ulteriormente inumata.

Nell'ultimo periodo, nel cimitero di Corato, gli spazi riservati a questo tipo di inumazione sembrano essere ridotti a tal punto che le bare vengono posizionate a ridosso l'una dell'altra, senza nemmeno la possibilità del passaggio di un familiare.

«Per portare dei fiori sulla tomba di mia madre sono costretto a calpestare le altre tombe. E se penso che accade che, legittimamente, altri familiari pur di raggiungere le tombe dei propri congiunti debbano calpestare la tomba di mia madre ne sono scosso» ci rivela un lettore.

Va riscontrato che tali tipi di sepolture non sono corredate da alcun tipo di lapide, quindi semplicemente infossate nell'attesa che la salma si consumi totalmente. Gli agenti atmosferici portano dunque il terreno che copre le bare a sprofondare, creando degli avallamenti.

«C'è il rischio che, per portare un fiore sulla tomba di mia madre io possa addirittura sprofondare in una tomba e l'eventualità che ciò possa accadere è inquietante» rileva il lettore.

«È assurdo che ci siano morti di serie A e morti di serie B. Anche i nostri defunti, coloro che sono venuti a mancare tempo fa, meritano lo stesso rispetto» stigmatizza il nostro lettore.