Noi con Salvini attacca l'UE e le limitazioni all'uso e detenzione delle armi
«Nessun provvedimento per mettere i cittadini in grado di difendersi»
venerdì 17 marzo 2017
9.23
Rendere più rigide le norme che sovrintendono al possesso e alla vendita di armi, per il Movimento "Noi con Salvini" di Corato equivale a dire limitare la possibilità del cittadino di difendersi.
Questa è la teoria avanzata dalla segreteria locale del partito che ha stigmatizzato la discussione tenutasi al Parlamento Europeo in merito, appunto, al possesso e vendita di armi.
Il Parlamento europeo ha, infatti, approvato le modifiche alla direttiva 477 del 1991 che concernono nuove disposizioni relative ai "controlli sull'acquisizione e sulla detenzione di armi". Approvata con 491 voti favorevoli e 123 i contrari, i Paesi membri dell'Ue hanno tempo fino al prossimo giugno 2018 per recepirla. In sostanza il provvedimento introduce una regolamentazione a livello europeo per il commercio di armi da fuoco, anche online, rendendolo più difficoltoso e predispone limiti e controlli più severi per l'acquisto di armi automatiche e semiautomatiche in base a un limite alla capacità dei caricatori capacità dei caricatori.
Una legge che, a detta di Salvini e dei suoi seguaci, limiterebbe il diritto alla difesa dei liberi cittadini. Riportiamo integralmente lo scritto della sezione coratina del movimento "Noi con Salvini".
«Che le istituzioni della UE vivano in un mondo tutto loro, completamente distaccato e indifferente alla vita quotidiana dei cittadini, lo sapevamo già. Un'ulteriore prova l'abbiamo avuta con la discussione in corso al Parlamento Europeo sul possesso e la vendita delle armi da fuoco. Anziché prendere provvedimenti per mettere i cittadini in grado di difendersi da una malavita sempre più violenta, pericolosa e ormai pronta a fare irruzione nelle case anche in presenza dei proprietari, la Commissione Europea propone un ulteriore giro di vite sul possesso legittimo di armi per lo sport e la difesa personale.
Con risultati e adempimenti inutili che arrivano persino al grottesco. Le attuali norme UE sulle armi da fuoco dovrebbero essere estese anche… ai collezionisti e ai musei (!), con l'obbligo per questi ultimi di disattivarle (in pratica distruggere pregevoli pezzi di antiquariato, come ha fatto notare il direttore generale delle Armerie Reali del Regno Unito). Inoltre, divieto di vendere armi semi-automatiche che assomiglino a quelle automatiche, con il rischio di interpretazioni differenti e arbitrarie da un paese all'altro, come ha fatto notare l'esperto balistico belga Jean-Luc Stassen.
Cos'hanno a che fare queste proposte con una maggiore sicurezza dei cittadini o con la possibilità di difendersi dalla malavita? Niente. Assolutamente niente. Chi vuole procurarsi delle armi clandestinamente continuerà a farlo senza chiedere il permesso ai burocrati della UE. Come quello studente francese che proprio oggi (16 marzo 2017) ha sparato al preside e ad altre sette persone in un liceo di Grasse. E questo in un paese dove la vendita e il possesso delle armi sono regolate ben più severamente che negli Stati Uniti.
Ai cittadini prima ancora che ai politici vorremmo infine ricordare quel che scrisse un filosofo francese sulla rivista Esprit negli anni '50: "Chi non si difende scompare, e con lui anche quello che avrebbe voluto realizzare". Ma probabilmente la strategia è proprio quella di farci scomparire».
Questa è la teoria avanzata dalla segreteria locale del partito che ha stigmatizzato la discussione tenutasi al Parlamento Europeo in merito, appunto, al possesso e vendita di armi.
Il Parlamento europeo ha, infatti, approvato le modifiche alla direttiva 477 del 1991 che concernono nuove disposizioni relative ai "controlli sull'acquisizione e sulla detenzione di armi". Approvata con 491 voti favorevoli e 123 i contrari, i Paesi membri dell'Ue hanno tempo fino al prossimo giugno 2018 per recepirla. In sostanza il provvedimento introduce una regolamentazione a livello europeo per il commercio di armi da fuoco, anche online, rendendolo più difficoltoso e predispone limiti e controlli più severi per l'acquisto di armi automatiche e semiautomatiche in base a un limite alla capacità dei caricatori capacità dei caricatori.
Una legge che, a detta di Salvini e dei suoi seguaci, limiterebbe il diritto alla difesa dei liberi cittadini. Riportiamo integralmente lo scritto della sezione coratina del movimento "Noi con Salvini".
«Che le istituzioni della UE vivano in un mondo tutto loro, completamente distaccato e indifferente alla vita quotidiana dei cittadini, lo sapevamo già. Un'ulteriore prova l'abbiamo avuta con la discussione in corso al Parlamento Europeo sul possesso e la vendita delle armi da fuoco. Anziché prendere provvedimenti per mettere i cittadini in grado di difendersi da una malavita sempre più violenta, pericolosa e ormai pronta a fare irruzione nelle case anche in presenza dei proprietari, la Commissione Europea propone un ulteriore giro di vite sul possesso legittimo di armi per lo sport e la difesa personale.
Con risultati e adempimenti inutili che arrivano persino al grottesco. Le attuali norme UE sulle armi da fuoco dovrebbero essere estese anche… ai collezionisti e ai musei (!), con l'obbligo per questi ultimi di disattivarle (in pratica distruggere pregevoli pezzi di antiquariato, come ha fatto notare il direttore generale delle Armerie Reali del Regno Unito). Inoltre, divieto di vendere armi semi-automatiche che assomiglino a quelle automatiche, con il rischio di interpretazioni differenti e arbitrarie da un paese all'altro, come ha fatto notare l'esperto balistico belga Jean-Luc Stassen.
Cos'hanno a che fare queste proposte con una maggiore sicurezza dei cittadini o con la possibilità di difendersi dalla malavita? Niente. Assolutamente niente. Chi vuole procurarsi delle armi clandestinamente continuerà a farlo senza chiedere il permesso ai burocrati della UE. Come quello studente francese che proprio oggi (16 marzo 2017) ha sparato al preside e ad altre sette persone in un liceo di Grasse. E questo in un paese dove la vendita e il possesso delle armi sono regolate ben più severamente che negli Stati Uniti.
Ai cittadini prima ancora che ai politici vorremmo infine ricordare quel che scrisse un filosofo francese sulla rivista Esprit negli anni '50: "Chi non si difende scompare, e con lui anche quello che avrebbe voluto realizzare". Ma probabilmente la strategia è proprio quella di farci scomparire».