«No ai botti di Capodanno»: i Cinque Stelle scrivono al sindaco

Molteplici i motivi elencati in una lunga lettera

mercoledì 14 dicembre 2016 11.41
Già lo scorso anno il Meetup Movimento Corato 232 aderente al Movimento Cinque Stelle aveva chiesto al primo cittadino di assumere provvedimenti al fine di evitare l'uso di fuochi d'artificio e petardi in occasione dei festeggiamenti di fine anno. Una proposta che gli attivisti rinnovano anche quest'anno, alla luce anche dell'esplosione verificatasi in via Col di Lana negli scorsi giorni.

«Purtroppo è ancora molto diffusa la consuetudine di festeggiare il nuovo anno con materiali pirotecnici di ogni genere che, oltre a provocare una serie di conseguenze per la quiete pubblica, la sicurezza e l'incolumità delle persone, spesso sono causa di atti vandalici. Questi giochi pirotecnici, spesso illegali e venduti sottobanco, fanno in Italia vittime da bollettino di guerra, centinaia di feriti ed anche morti. Il problema è più grave di quanto si pensi in quanto arrivano dalla Cina nuovi "botti" sempre più potenti e pericolosi che potrebbero trasformarsi in arma soprattutto in mano a minori» scrivono in una lunga nota gli aderenti al Movimento Cinque Stelle.

«I motivi che ne sconsigliano l'uso sono molteplici: "ogni anno i botti di Capodanno fanno mediamente raddoppiare le polveri sottili", evidenziando come la qualità degli inquinanti prodotti negli scoppi, presenti nelle polveri sottili, sia particolarmente nociva, contenendo valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo. Nella fase di emergenza smog, sarebbe auspicabile eliminare tutte le fonti di incremento delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera. Altre considerazioni riguardano la pubblica sicurezza (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza n.773, aggiornato al 31/3/2003) e i ben noti incidenti causati dai botti che regolarmente funestano le festività natalizie. Infine, la richiesta che si leva sempre più unanime di attenzione e rispetto verso gli animali, i quali, dotati di un apparato uditivo molto più sensibile di quello umano e spaventati dai forti rumori, sono indotti a reazioni istintive incontrollate, come gettarsi nel vuoto dai terrazzi, strozzarsi nel tentativo di divincolarsi dalla catena, scavalcare recinzioni e fuggire in strada mettendo in serio pericolo la propria incolumità e quella degli altri e può condurli anche alla morte» continuano.

E aggiungono: «Sebbene gli usi e i costumi possano essere fonti del diritto, occorre che le istituzioni, ove possibile, scelgano che cosa mantenere delle tradizioni che investono la sfera pubblica, e che cosa abbandonare o trasformare, analizzandone i contenuti.
La morale, il diritto, l'empatia per le sofferenze altrui hanno posto fine da tempo a spettacoli pubblici violenti o offensivi nei confronti di esseri umani e non umani. Nessuna manifestazione può oggi prescindere dal rispetto dei diritti e della dignità degli esseri umani, così come dei non umani, definiti 'esseri senzienti' nell'articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (T.F.U.). Né potrebbe essere considerata culturale o tanto meno legale qualora comportasse anche indirettamente maltrattamenti, lesioni, o uccisioni". Esistono dei fuochi artificiali altrettanto attraenti che non producono i fastidiosi botti. Sono fuochi artificiali composti da giochi di luci e musiche che vanno al ritmo dei fuochi producendo uno spettacolo "piromusicale" che non disturba gli animali ed è piacevole da vedere».

E quindi la richiesta: «Chiediamo pertanto al Sindaco Massimo Mazzilli di provvedere con urgenza, a garantire sia la tutela del supremo bene della salute sancito dall'art.32 della Costituzione della Repubblica Italiana, sia il benessere dei nostri amici animali, domestici o selvatici, che il 31 dicembre hanno ben poco da festeggiare! Un piccolo sacrificio in attesa del nuovo anno dovrebbe essere del tutto tollerabile e, prima di tutto, un gesto di rispetto e di civiltà. In questo caso l'emanazione di un'ordinanza è un atto di responsabilità per tutelare l'incolumità pubblica, di sensibilità verso gli animali, domestici e non, e garantisce di preservare tutto il territorio da spiacevoli conseguenze».