Neve sulla Murgia, turisti canadesi bloccati
Il gruppo era in un agriturismo, di proprietà di una famiglia coratina, ai piedi di Castel del Monte
sabato 24 marzo 2018
17.16
L'agriturismo resta isolato ed i turisti che ospitava dovevano ripartire ma il tratturo, che porta sulla SP 234 era impraticabile, perché il manto della neve era troppa alta, più di 20 cm. e quindi tutto ciò impediva lo spostamento. Che fare?
Tutto ciò è accaduto ieri mattina, ed il titolare della struttura ricettiva ha chiamato i volontari Federiciani per correre in soccorso ed aiuto dei turisti bloccati. Gli stessi sono arrivati all'agriturismo non senza difficoltà ed hanno scortato i "canadesi" sino ad Andria per prendere, prima dei prodotti caseari e poi all'autostrada. "Cosa che è stata fatta con grande piacere", racconta il prof. Francesco Martiradonna.
Ecco la cronaca della mattinata: "Mentre stavamo percorrendo la SS 170 abbiamo costatato che sulla strada erano caduti dei grossi rami di pino, questo era dovuto alla pesantezza della neve che si trovava sulla chioma e il suo peso gli facevano spezzare. Visto che dei mezzi percorrevano la strada 170 accompagnandoli sino al bivio della SP 234 Bis dove la strada si allargava. La ronda di Protezione Civile ha continuato per la SP 234 Bis, che porta al Maniero Federiciano, per constatare se ci fossero stati degli infortuni agli automobilisti che volevano raggiungere per l'appunto il Castello.
Mentre si percorreva la SP Bis si costatava che ci erano molti rami spezzati e che la strada era stata bonificata con l'ausilio di uno spazzaneve che abbiamo trovato sul piazzale vicino alla ex Taverna Sforza.
Visto che erano presenti gli operai dell'ANAS e il mezzo che stava bonificando, allargando la strada dalla neve. Insieme con l'altro volontario Alex abbiamo scattato e girato delle immagini alla vegetazione e a molti alberi che erano piegati e spezzati dal peso della neve. Poi ci siamo diretti all'agriturismo per soccorrere i viandanti. I Volontari Federiciani arrivati sul tratturo che porta al Pino Grande, hanno con il mezzo allargata la pista, schiacciando il mando della neve sino all'agriturismo. Questa operazione è stata ripetuta più volte sino a rendere percorribile il tratturo dai semplici mezzi che non avevano delle catene alle ruote".
Prima di partire, per i turisti canadesi (e le loro mozzarelle) è arrivato il momento della foto ricordo con i volontari definiti dagli stessi "gli angeli italiani della Protezione Civile".
Tutto ciò è accaduto ieri mattina, ed il titolare della struttura ricettiva ha chiamato i volontari Federiciani per correre in soccorso ed aiuto dei turisti bloccati. Gli stessi sono arrivati all'agriturismo non senza difficoltà ed hanno scortato i "canadesi" sino ad Andria per prendere, prima dei prodotti caseari e poi all'autostrada. "Cosa che è stata fatta con grande piacere", racconta il prof. Francesco Martiradonna.
Ecco la cronaca della mattinata: "Mentre stavamo percorrendo la SS 170 abbiamo costatato che sulla strada erano caduti dei grossi rami di pino, questo era dovuto alla pesantezza della neve che si trovava sulla chioma e il suo peso gli facevano spezzare. Visto che dei mezzi percorrevano la strada 170 accompagnandoli sino al bivio della SP 234 Bis dove la strada si allargava. La ronda di Protezione Civile ha continuato per la SP 234 Bis, che porta al Maniero Federiciano, per constatare se ci fossero stati degli infortuni agli automobilisti che volevano raggiungere per l'appunto il Castello.
Mentre si percorreva la SP Bis si costatava che ci erano molti rami spezzati e che la strada era stata bonificata con l'ausilio di uno spazzaneve che abbiamo trovato sul piazzale vicino alla ex Taverna Sforza.
Visto che erano presenti gli operai dell'ANAS e il mezzo che stava bonificando, allargando la strada dalla neve. Insieme con l'altro volontario Alex abbiamo scattato e girato delle immagini alla vegetazione e a molti alberi che erano piegati e spezzati dal peso della neve. Poi ci siamo diretti all'agriturismo per soccorrere i viandanti. I Volontari Federiciani arrivati sul tratturo che porta al Pino Grande, hanno con il mezzo allargata la pista, schiacciando il mando della neve sino all'agriturismo. Questa operazione è stata ripetuta più volte sino a rendere percorribile il tratturo dai semplici mezzi che non avevano delle catene alle ruote".
Prima di partire, per i turisti canadesi (e le loro mozzarelle) è arrivato il momento della foto ricordo con i volontari definiti dagli stessi "gli angeli italiani della Protezione Civile".