Nel crollo di Marsiglia perde la vita Maguette, ospite del centro di accoglienza di Corato
In una intervista la sua storia
Aveva lasciato la sua terra per migliorare la sua vita che si è spezzata precocemente nel disastro di rue d'Aubagne, nel quartiere di Noailles, nel centro storico di Marsiglia.
In una intervista, realizzata dal centro di accoglienza in cui era ospitato, Maguette aveva parlato di sè, della sua vita e della sua permanenza a Corato. E noi lo ricordiamo con le sue stesse parole che, lette oggi, fanno molto riflettere. Diceva, infatti: «Io mi trovo bene qui in Italia ma sento che c'è un forte razzismo».
«Vengo dal Senegal, ho 24 anni. Vivevo con mia nonna che ha 113 anni perché i miei sono separati. Una delle cose che mi rende felice è sentire mia madre al telefono.
Lei spesso accoglie in casa i miei amici, così ogni tanto riesco a sentire anche loro. Mi mancano molto i miei amici, quelli con cui ho condiviso la mia infanzia.
Eravamo sempre insieme, quelli sì che sono veri amici.
Io per esempio possono stringere la mano a qualcuno qui che conosco appena, ma so che infondo non sarà mai un mio amico, così come lo sono i miei amici del Senegal. Per essere mio amico, lui deve fare qualcosa di serio con me.
In Senegal ho due sorelle gemelle, sono identiche, hanno 11 anni e studiano. Ho anche due fratelli, uno ha frequentato la scuola superiore e lavora in un Call center, l'altro è in Francia.
Io mi trovo bene qui in Italia ma sento che c'è un forte razzismo. Eppure quando con il Centro di Accoglienza abbiamo partecipato alla sfilata di Carnevale a Corato non abbiamo avuto problemi, eravamo tutti felici e vedevamo che la gente rideva e si divertiva insieme a noi»