Natale, niente doni per 4 pugliesi su 10
Il 38% non acquisterà regali, soltanto il 9% continuerà a destinare lo stesso budget rispetto all'anno scorso
giovedì 8 dicembre 2022
12.40
La crisi economica legata agli effetti della guerra in Ucraina e l'aumento dell'inflazione tagliano la spesa per i regali di Natale, con 4 pugliesi su 10 costretti a tirare la cinghia, rinunciando al classico scambio dei doni natalizi. È il risultato del sondaggio condotto da Coldiretti Puglia sul portale dell'organizzazione (link) dal quale emerge che il 38% dei pugliesi non acquisterà regali natalizi, il 22% ridurrà la spesa del 70%, il 16% spenderà la metà rispetto all'anno scorso e solo il 9% destinerà lo stesso budget dell'anno scorso all'acquisto dei cadeaux di Natale.
Tra i regali più gettonati, libri, vestiti e scarpe, soldi, prodotti di bellezza e l'enogastronomia anche per l'affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione.
«I rincari dei prezzi spinti dalla crisi energetica per la guerra in Ucraina spingono dunque quest'anno verso spese utili che premiano soprattutto il cibo, che risulta la migliore garanzia sull'originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati. È proprio quella della presenza personale del produttore agricolo che può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati» hanno sottolineato da Coldiretti.
Nella classifica dei prodotti enogastronomici più colpiti dalla scure dei consumatori ci sono al primo posto gli alcolici ai quali sono stati costretti a dire addio, del tutto o anche solo parzialmente, il 44% dei cittadini. Al secondo posto i dolci che vengono tagliati in quantità dal 44%, mentre al terzo ci sono i salumi ai quali ha rinunciato il 38,7% dei cittadini, subito davanti al pesce (38%) e alla carne (37%). Ma il carovita porta addirittura a ridurre gli acquisti di alimenti per bambini, con il 31% di persone che ne acquista di meno. In situazione di difficoltà i meno colpiti sono alcuni prodotti base della dieta mediterranea come frutta (tagliata del 16% dei consumatori), verdura (dal 12%) e pasta (dall'11%).
Anche quest'anno l'on line si conferma come un canale importante per la spesa dei regali. Le motivazioni per la spesa in rete ono la possibilità di avere la consegna a domicilio, una più ampia possibilità di scelta, l'opportunità di fare confronti e i prezzi convenienti anche se restano perplessità soprattutto sulla sicurezza dell'acquisto, la consegna di un prodotto integro e i rischi per la mancata corrispondenza del prodotto sul video rispetto a quello consegnato.
«Ma resistono anche i tradizionali luoghi di consumo dai negozi fino ai mercatini che in vista delle festività iniziano a popolare i centri delle città e dei luoghi di villeggiatura e che garantiscono spesso la possibilità di trovare regali ad "originalità garantita" al giusto prezzo» hanno rilevato da Coldiretti. «Un orientamento cheriguarda anche l'alimentazione con la ricerca di prodotti del territorio da acquistare direttamente dal produttore nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica».
Tra i regali più gettonati, libri, vestiti e scarpe, soldi, prodotti di bellezza e l'enogastronomia anche per l'affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione.
«I rincari dei prezzi spinti dalla crisi energetica per la guerra in Ucraina spingono dunque quest'anno verso spese utili che premiano soprattutto il cibo, che risulta la migliore garanzia sull'originalità dei prodotti alimentari in vendita nei mercati. È proprio quella della presenza personale del produttore agricolo che può offrire informazioni dirette sul luogo di produzione e sui metodi utilizzati» hanno sottolineato da Coldiretti.
Nella classifica dei prodotti enogastronomici più colpiti dalla scure dei consumatori ci sono al primo posto gli alcolici ai quali sono stati costretti a dire addio, del tutto o anche solo parzialmente, il 44% dei cittadini. Al secondo posto i dolci che vengono tagliati in quantità dal 44%, mentre al terzo ci sono i salumi ai quali ha rinunciato il 38,7% dei cittadini, subito davanti al pesce (38%) e alla carne (37%). Ma il carovita porta addirittura a ridurre gli acquisti di alimenti per bambini, con il 31% di persone che ne acquista di meno. In situazione di difficoltà i meno colpiti sono alcuni prodotti base della dieta mediterranea come frutta (tagliata del 16% dei consumatori), verdura (dal 12%) e pasta (dall'11%).
Anche quest'anno l'on line si conferma come un canale importante per la spesa dei regali. Le motivazioni per la spesa in rete ono la possibilità di avere la consegna a domicilio, una più ampia possibilità di scelta, l'opportunità di fare confronti e i prezzi convenienti anche se restano perplessità soprattutto sulla sicurezza dell'acquisto, la consegna di un prodotto integro e i rischi per la mancata corrispondenza del prodotto sul video rispetto a quello consegnato.
«Ma resistono anche i tradizionali luoghi di consumo dai negozi fino ai mercatini che in vista delle festività iniziano a popolare i centri delle città e dei luoghi di villeggiatura e che garantiscono spesso la possibilità di trovare regali ad "originalità garantita" al giusto prezzo» hanno rilevato da Coldiretti. «Un orientamento cheriguarda anche l'alimentazione con la ricerca di prodotti del territorio da acquistare direttamente dal produttore nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica».