Nardi davanti al tribunale: "Io come Enzo Tortora"
L’ex Gip di Trani prende la parola nell’aula bunker di Lecce. Giovedì la sentenza
martedì 17 novembre 2020
9.42
Ha chiesto l'assoluzione l'avvocato Mariani, al termine di una lunghissima arringa difensiva, per l'ex giudice di Trani Michele Nardi, accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e al falso nel processo "Giustizia svenduta" nel tribunale di Trani e per il quale nella scorsa udienza il Pm Roberta Licci ha chiesto la condanna a diciannove anni e dieci mesi di carcere e la confisca per equivalente di oltre tre tre milioni di euro.
L'avvocato Mariani ha definito un "coacervo di calunnie" il castello di accuse di cui il dottor Nardi sarebbe vittima, che a sua volta, prendendo la parola, si è dichiarato innocente: "Che Dio vi assista nella vostra decisione se condannarmi a morte o meno perchè una richiesta di condanna a vent' anni significa questo per un uomo della mia età, non in salute".
L'ex Pm ha condannato a sua volta il riferimento della p.m. Licci al rinvenimento di foto hard nel suo computer, accusandola di essere un censore di costumi piuttosto che giudicare i fatti: "Tra la fede e la santità c'è di mezzo l'essere umano e io non ho mai detto di essere un santo".
I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Lecce si riuniranno in Camera di Consiglio il prossimo 18 novembre per emettere la sentenza che coinvolge nel processo altri quattro quattro imputati.
L'avvocato Mariani ha definito un "coacervo di calunnie" il castello di accuse di cui il dottor Nardi sarebbe vittima, che a sua volta, prendendo la parola, si è dichiarato innocente: "Che Dio vi assista nella vostra decisione se condannarmi a morte o meno perchè una richiesta di condanna a vent' anni significa questo per un uomo della mia età, non in salute".
L'ex Pm ha condannato a sua volta il riferimento della p.m. Licci al rinvenimento di foto hard nel suo computer, accusandola di essere un censore di costumi piuttosto che giudicare i fatti: "Tra la fede e la santità c'è di mezzo l'essere umano e io non ho mai detto di essere un santo".
I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Lecce si riuniranno in Camera di Consiglio il prossimo 18 novembre per emettere la sentenza che coinvolge nel processo altri quattro quattro imputati.