Morte bambina per sospetta SEU, la famiglia smentisce uso di acque provenienti da pozzi artesiani

Nella missiva a firma dei legali della famiglia la richiesta di rettifica

venerdì 1 settembre 2017 19.08
Con una lettera inviata a quattro redazioni giornalistiche, gli avvocati che seguono la famiglia della bambina deceduta per sospetta SEU, smentiscono la notizia, apparsa sugli organi di stampa, relativa all'uso o contatto di acque provenienti da pozzi artesiani.

Pubblichiamo integralmente la smentita.


Spett. li redazioni, noi sottoscritti Avvocati Michele Salvemini e Giuseppe Germinario, incaricati dalla genitrice della minore residente a Corato .e deceduta a Bari il 24 agosto 2017 in seguito a presunta Sindrome emolitico - uremica (c.d. s.e.u.), esponiamo quanto segue. Con riguardo agli articoli concernenti la minore riteniamo di censurare le affermazioni che più o meno esplicite hanno collegato il decesso al contatto (o addirittura al consumo!) con acqua proveniente da pozzi artesiani. La genitrice, nostro tramite, intende anzitutto evidenziare con forza che ogni acqua nella propria disponibilità è omologata per uso domestico. Inoltre, intende far riflettere (giammai fosse necessario) che a prescindere da tale sicurezza, stabilita pure da ultronei accertamenti, non è affatto logico e possibile pensare, se non in mala fede, che un qualsiasi genitore somministri o consenta a una bimba di due anni anche solo il contatto con acque provenienti da fonti anomale. Per tali ragioni appaiono inafferrabili i motivi che hanno determinato lo sviluppo e la divulgazione della notizia che flagella ingiustamente persone già straziate ed espone persino a indagini penali qualora fosse assurdamente considerata. La genitrice si ritiene indignata e tramortita dalla diffamazione e riservandosi iniziative giudiziarie chiede l'immediata smentita della notizia.
Avv. Michele Salvemini e Giuseppe Germinario