Morì dopo l'anestesia, dentista rinviato a giudizio: accusa di omicidio colposo
La decisione presa dal giudice Domenico Zeno per la morte di Doriana Scardigno. Il processo si aprirà il prossimo 12 aprile
mercoledì 18 ottobre 2023
18.48
L'accusa è quella di responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario: Vito Paolo Sassi, il dentista nel cui studio di Corato è morta Doriana Scardigno, 43enne di Molfetta, per un malore sopraggiunto poco dopo la somministrazione dell'anestesia, è stato rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Trani.
A disporre il rinvio a giudizio del medico, difeso dall'avvocato Tullio Bertolino e per cui, lo scorso giugno, fu disposta l'imputazione coatta per omicidio colposo, il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, alla fine dell'udienza preliminare nella quale i familiari della vittima (il marito e la famiglia della donna, i genitori e la sorella e il marito), difesi dall'avvocato Andrea Calò, si sono costituiti parte civile.
Il decesso risale al 13 gennaio 2022: la perizia e l'esame autoptico svolti non avrebbero fornito un quadro chiaro di quanto avvenuto e il magistrato della Procura della Repubblica di Trani, Roberta Moramarco, chiese l'archiviazione. Dopo una fase di opposizione dei familiari della vittima, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, ha disposto l'imputazione coatta del medico di Corato, mentre è stata archiviata la posizione dell'assistente alla poltrona.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini svolte all'epoca dei fatti dai Carabinieri della Stazione di Corato, alla vittima sarebbe stato somministrato un anestetico e poco dopo sarebbe morta. Data dell'apertura del processo fissata per il prossimo 12 aprile davanti al giudice monocratico del Tribunale di Trani, Sara Pedone.
A disporre il rinvio a giudizio del medico, difeso dall'avvocato Tullio Bertolino e per cui, lo scorso giugno, fu disposta l'imputazione coatta per omicidio colposo, il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Trani, Domenico Zeno, alla fine dell'udienza preliminare nella quale i familiari della vittima (il marito e la famiglia della donna, i genitori e la sorella e il marito), difesi dall'avvocato Andrea Calò, si sono costituiti parte civile.
Il decesso risale al 13 gennaio 2022: la perizia e l'esame autoptico svolti non avrebbero fornito un quadro chiaro di quanto avvenuto e il magistrato della Procura della Repubblica di Trani, Roberta Moramarco, chiese l'archiviazione. Dopo una fase di opposizione dei familiari della vittima, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, ha disposto l'imputazione coatta del medico di Corato, mentre è stata archiviata la posizione dell'assistente alla poltrona.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini svolte all'epoca dei fatti dai Carabinieri della Stazione di Corato, alla vittima sarebbe stato somministrato un anestetico e poco dopo sarebbe morta. Data dell'apertura del processo fissata per il prossimo 12 aprile davanti al giudice monocratico del Tribunale di Trani, Sara Pedone.