Minacce e violenza per farsi consegnare i preziosi, in manette i rapinatori del Compro Oro
Arrestati all'alba dai finanzieri del GICO. Sono stati definiti "pericolosi". Si cerca il quarto complice
venerdì 17 luglio 2020
11.44
Un colpo avvenuto con modalità cruente, con un rapinatore che, armato e a volto coperto ha costretto l'esercente del "Compro Oro" ad inginocchiarsi pur di ottenere altro denaro.
Sono i particolari emersi nel corso della conferenza stampa del Procuratore della Repubblica di Trani dott. Renato Nitti relativa all'arresto dei tre presunti autori della rapina dell'11 gennaio 2020 a Corato ai danni di un "Compro Oro".
Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite, alle prime ore della mattinata, dai Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari: gli agenti hanno eseguito un'ordinanza applicativa di 3 misure cautelari personali (di cui due custodie in carcere e una degli arresti domiciliare) nei confronti di 3 soggetti ritenuti responsabili di concorso in rapina aggravata e in porto illegale di arma comune da sparo.
I destinatari dell'ordinanza, M.C. (nato a Barletta, classe 1978), G.D.R. (nato a Molfetta, classe 1988) e D.G. (nato a Terlizzi, classe 1992), sono gravemente indiziati di avere effettuato, lo scorso 11 gennaio 2020 a Corato (BA), una rapina a mano armata presso l'esercizio commerciale con insegna "Compro oro e argento" unitamente a una quarta persona non ancora identificata, che ha consentito loro di impossessarsi di denaro, monili in oro e pietre preziose per un valore complessivo di circa 15 mila euro. Un quarto soggetto è, invece, indagato a piede libero per favoreggiamento reale avendo aiutato i tre autori della rapina ad assicurare il prodotto del reato, denaro contante e gioielli.
In particolare, stando a quanto emerso dalle indagini, la rapina è stata realizzata dopo un'attenta pianificazione e perlustrazione dei luoghi, con elevata spregiudicatezza e disprezzo per i provvedimenti delle Autorità, trattandosi di soggetti recidivi. Infatti. M.C. e G.D.R. annoverano numerose condanne definitive per diversi reati, anche di rapina e furto (finanche di associazione per delinquere di stampo mafioso per M.C.), ed entrambi sono stati attinti da misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. peraltro ancora in atto per M.C. al momento della rapina.
L'esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l'epilogo dell'articolata e complessa attività di indagine (denominata "Lo specchio della verità") svolta dai militari del G.I.C.O. Bari i quali - nonostante l'aspetto travisato degli autori della rapina a mano armata e l'utilizzo di un motociclo con targa contraffatta - sono riusciti, attraverso l'esame di innumerevoli fotogrammi estrapolati dalle immagini di diversi circuiti di videosorveglianza e l'incrocio dei dati delle intercettazioni e dei tabulati telefonici, a individuare i responsabili della violenta azione delittuosa. Ai fini dell'individuazione degli autori della rapina è risultata determinante la collaborazione fornita dal G.I.C.O. di Bari, che costituisce un'articolazione della Guardia di Finanza ad alta specializzazione nelle investigazioni di polizia giudiziaria, economica e finanziaria. a contrasto dei reati di criminalità organizzata, del terrorismo nazionale e internazionale e del finanziamento dello stesso, nonché del traffico di sostanze stupefacenti e di armi.
Inoltre le investigazioni svolte successivamente alla commissione della rapina hanno fatto emergere come i soggetti sottoposti a misura cautelare stessero verosimilmente accordandosi per commettere ulteriori reati della stessa indole o in materia di stupefacenti (le "magliette bianche" e "prevendita"). come si desume da talune conversazioni sia pure caratterizzate da un linguaggio criptico ed allusivo ("due o tre discorsi veloce. veloce"..."un buon lavoro da fare"), considerato che nessuno dei soggetti intercettati vendeva abbigliamento o gestiva "prevendite".
Sono in corso le perquisizioni presso le abitazioni degli indagati - con il supporto delle unità cinofile del Gruppo Pronto Impiego nonché di un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bari - che hanno consentito di rinvenire lo scooter e l'abbigliamento utilizzato per l'esecuzione della rapina, una pistola a salve, tre bilancini di precisione e bustine per il confezionamento di sostanza stupefacente.
Gli esiti della presente attività di indagine costituiscono una chiara testimonianza del costante presidio esercitato da questa Procura, in stretta sinergia con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, per il contrasto di fenomeni criminali sociale, a salvaguardia della legalità e tranquillità dei cittadini.
Sono i particolari emersi nel corso della conferenza stampa del Procuratore della Repubblica di Trani dott. Renato Nitti relativa all'arresto dei tre presunti autori della rapina dell'11 gennaio 2020 a Corato ai danni di un "Compro Oro".
Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite, alle prime ore della mattinata, dai Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari: gli agenti hanno eseguito un'ordinanza applicativa di 3 misure cautelari personali (di cui due custodie in carcere e una degli arresti domiciliare) nei confronti di 3 soggetti ritenuti responsabili di concorso in rapina aggravata e in porto illegale di arma comune da sparo.
I destinatari dell'ordinanza, M.C. (nato a Barletta, classe 1978), G.D.R. (nato a Molfetta, classe 1988) e D.G. (nato a Terlizzi, classe 1992), sono gravemente indiziati di avere effettuato, lo scorso 11 gennaio 2020 a Corato (BA), una rapina a mano armata presso l'esercizio commerciale con insegna "Compro oro e argento" unitamente a una quarta persona non ancora identificata, che ha consentito loro di impossessarsi di denaro, monili in oro e pietre preziose per un valore complessivo di circa 15 mila euro. Un quarto soggetto è, invece, indagato a piede libero per favoreggiamento reale avendo aiutato i tre autori della rapina ad assicurare il prodotto del reato, denaro contante e gioielli.
In particolare, stando a quanto emerso dalle indagini, la rapina è stata realizzata dopo un'attenta pianificazione e perlustrazione dei luoghi, con elevata spregiudicatezza e disprezzo per i provvedimenti delle Autorità, trattandosi di soggetti recidivi. Infatti. M.C. e G.D.R. annoverano numerose condanne definitive per diversi reati, anche di rapina e furto (finanche di associazione per delinquere di stampo mafioso per M.C.), ed entrambi sono stati attinti da misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza. peraltro ancora in atto per M.C. al momento della rapina.
L'esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l'epilogo dell'articolata e complessa attività di indagine (denominata "Lo specchio della verità") svolta dai militari del G.I.C.O. Bari i quali - nonostante l'aspetto travisato degli autori della rapina a mano armata e l'utilizzo di un motociclo con targa contraffatta - sono riusciti, attraverso l'esame di innumerevoli fotogrammi estrapolati dalle immagini di diversi circuiti di videosorveglianza e l'incrocio dei dati delle intercettazioni e dei tabulati telefonici, a individuare i responsabili della violenta azione delittuosa. Ai fini dell'individuazione degli autori della rapina è risultata determinante la collaborazione fornita dal G.I.C.O. di Bari, che costituisce un'articolazione della Guardia di Finanza ad alta specializzazione nelle investigazioni di polizia giudiziaria, economica e finanziaria. a contrasto dei reati di criminalità organizzata, del terrorismo nazionale e internazionale e del finanziamento dello stesso, nonché del traffico di sostanze stupefacenti e di armi.
Inoltre le investigazioni svolte successivamente alla commissione della rapina hanno fatto emergere come i soggetti sottoposti a misura cautelare stessero verosimilmente accordandosi per commettere ulteriori reati della stessa indole o in materia di stupefacenti (le "magliette bianche" e "prevendita"). come si desume da talune conversazioni sia pure caratterizzate da un linguaggio criptico ed allusivo ("due o tre discorsi veloce. veloce"..."un buon lavoro da fare"), considerato che nessuno dei soggetti intercettati vendeva abbigliamento o gestiva "prevendite".
Sono in corso le perquisizioni presso le abitazioni degli indagati - con il supporto delle unità cinofile del Gruppo Pronto Impiego nonché di un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bari - che hanno consentito di rinvenire lo scooter e l'abbigliamento utilizzato per l'esecuzione della rapina, una pistola a salve, tre bilancini di precisione e bustine per il confezionamento di sostanza stupefacente.
Gli esiti della presente attività di indagine costituiscono una chiara testimonianza del costante presidio esercitato da questa Procura, in stretta sinergia con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, per il contrasto di fenomeni criminali sociale, a salvaguardia della legalità e tranquillità dei cittadini.