Mario Sculco: «I coratini amano darsi da fare»
Il commiato del direttore, ma novità eccezionali sono già pronte
sabato 11 marzo 2017
"Ho accettato di dirigere CoratoViva, per un senso di sfida ma anche per un'antica vicinanza a questo territorio vicinissimo alla mia città d'origine. Più in generale per una voglia mai sopita di raccontare una città, le sue contraddizioni e le sue vivacità, la sua gente e la sua politica. Un racconto che continua ad affascinarmi".
Questo sarebbe stato l'incipit di un'avventura, che obbligatoriamente sarebbe stata vissuta a Quarate e sarebbe stato l'inizio, forse un po' romanzato, di un racconto lungo pochi mesi ma denso di specificità e entusiasmo. Tuttavia questa avventura è stata anche una storia mai raccontata perché dopo la fiducia ricevuta dagli splendidi editori ho inteso partire subito, mettere in moto questa stupenda macchina anziché lodarne le capacità potenziali. Tanta era l'aspettativa verso l'analisi che i lettori ne avrebbero fatta, da superare ogni preventiva ipotesi. Ma come sarà andata?
Questi editori, temerari, hanno creduto nella propria città e nell'intimo desiderio della città stessa, somma di cittadini, di meglio conoscersi, di meglio analizzarsi per essere pronta alle prossime sfide, soprattutto economiche e politiche.
L'avevo intuito e adesso con certezza posso confermare, i coratini amano darsi da fare e combattere (forse un caso che la vicina Disfida di Barletta si combatté in una piana che ora ricade nel territorio della città?). Gran merito dunque per chi ha avviato un difficile pensiero imprenditoriale a cui era dovuto il massimo impegno possibile sperando che questo sia stato condotto a buon fine e apprezzato (ma anche confutato, chi l'ha detto che un giornale debba avere solo un'unica voce e nessun suono discorde?).
Il tono è quello dei saluti, lo ammetto, ma era previsto così. Dirigermi verso altre sfide impegnative non riduce di nulla questa meravigliosa esperienza, questa meravigliosa città. Anzi diventa bagaglio importante. Cosa succederà dunque a CoratoViva? Diventerà più bella, più precisa, più puntuale con un passaggio di testimone che i più attenti avranno già apprezzato. Con l'arrivo di un professionista serio, stimato e conosciuto sul territorio quale integerrimo interprete del divenire cittadino. Sarà lui stesso a presentarsi ma il mio commiato non può che essere un tributo a questo giornalista che Corato tutta merita.
Questo sarebbe stato l'incipit di un'avventura, che obbligatoriamente sarebbe stata vissuta a Quarate e sarebbe stato l'inizio, forse un po' romanzato, di un racconto lungo pochi mesi ma denso di specificità e entusiasmo. Tuttavia questa avventura è stata anche una storia mai raccontata perché dopo la fiducia ricevuta dagli splendidi editori ho inteso partire subito, mettere in moto questa stupenda macchina anziché lodarne le capacità potenziali. Tanta era l'aspettativa verso l'analisi che i lettori ne avrebbero fatta, da superare ogni preventiva ipotesi. Ma come sarà andata?
Questi editori, temerari, hanno creduto nella propria città e nell'intimo desiderio della città stessa, somma di cittadini, di meglio conoscersi, di meglio analizzarsi per essere pronta alle prossime sfide, soprattutto economiche e politiche.
L'avevo intuito e adesso con certezza posso confermare, i coratini amano darsi da fare e combattere (forse un caso che la vicina Disfida di Barletta si combatté in una piana che ora ricade nel territorio della città?). Gran merito dunque per chi ha avviato un difficile pensiero imprenditoriale a cui era dovuto il massimo impegno possibile sperando che questo sia stato condotto a buon fine e apprezzato (ma anche confutato, chi l'ha detto che un giornale debba avere solo un'unica voce e nessun suono discorde?).
Il tono è quello dei saluti, lo ammetto, ma era previsto così. Dirigermi verso altre sfide impegnative non riduce di nulla questa meravigliosa esperienza, questa meravigliosa città. Anzi diventa bagaglio importante. Cosa succederà dunque a CoratoViva? Diventerà più bella, più precisa, più puntuale con un passaggio di testimone che i più attenti avranno già apprezzato. Con l'arrivo di un professionista serio, stimato e conosciuto sul territorio quale integerrimo interprete del divenire cittadino. Sarà lui stesso a presentarsi ma il mio commiato non può che essere un tributo a questo giornalista che Corato tutta merita.