Mancata approvazione doppia preferenza, Fidapa: «La politica continua a trascurare le donne»
Fidapa BPW Italy Distretto Sud Est esprime «totale disapprovazione per l’esito del Consiglio regionale»
venerdì 31 luglio 2020
La FIDAPA BPW Italy Distretto Sud Est esprime rammarico e disapprovazione in merito alla mancata approvazione della doppia preferenza di genere in sede di Consiglio Regionale in una nota a firma della Presidente Anna Maria Elvira Musacchio.
«Abbiamo appreso con rammarico che il Consiglio regionale pugliese non ha approvato la doppia preferenza di genere, malgrado la diffida ricevuta il 3 luglio scorso dal premier Giuseppe Conte e nonostante le innumerevoli pressioni esercitate da tante associazioni femminili e da molte personalità del mondo della cultura. Tra le regioni che andranno alle urne a settembre, la Puglia e la Val d'Aosta sono le uniche che non hanno adeguato il proprio sistema elettorale alle disposizioni dei princìpi costituzionali e alle norme della legge 20/2016, volte a garantire l'equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei Consigli regionali.
A nome delle socie Fidapa BPW Italy Distretto Sud Est, in qualità di Presidente Distrettuale, esprimo la totale disapprovazione per l'esito del Consiglio, che conclude infelicemente il suo mandato non introducendo la doppia preferenza di genere, né alcuna garanzia per le quote di lista.
La FIDAPA BPW Italy e la Fidapa Distretto Sud Est si sono impegnate, assieme alla Commissione di parità regionale, già dal biennio 2011/2013, nel sollecitare la riduzione del gap sulla partecipazione attiva delle donne nella vita pubblica, valorizzando il loro ruolo nelle istituzioni. Abbiamo promosso nel corso degli anni raccolte di firme per la doppia preferenza, azioni di formazione politica ed educazione sulle tematiche di genere, campagne di sensibilizzazione, sostenendo l'uguaglianza nella diversità. Abbiamo favorito un cambiamento culturale che non ha, però, ancora sortito l'obiettivo auspicato. La politica continua a trascurare le donne.
Sicuramente seguiteremo a impegnarci con la determinazione che ci contraddistingue in questa che è anzitutto una battaglia di civiltà, per accompagnare e sostenere l'ingresso di tante candidate capaci nelle politiche regionali.
Alla prossima tornata elettorale dobbiamo essere noi le prime a sostenere le altre donne, imparando veramente a fare gruppo, a bandire gli individualismi che inficiano purtroppo la vita quotidiana. Il Consiglio Regionale uscente è costituito da 51 membri, di cui ben 46 uomini. Unite e solidali potremmo ribaltare i numeri, dipende da noi. Come afferma la nostra Presidente Nazionale Maria Concetta Oliveri, "concordi si vince"».
«Abbiamo appreso con rammarico che il Consiglio regionale pugliese non ha approvato la doppia preferenza di genere, malgrado la diffida ricevuta il 3 luglio scorso dal premier Giuseppe Conte e nonostante le innumerevoli pressioni esercitate da tante associazioni femminili e da molte personalità del mondo della cultura. Tra le regioni che andranno alle urne a settembre, la Puglia e la Val d'Aosta sono le uniche che non hanno adeguato il proprio sistema elettorale alle disposizioni dei princìpi costituzionali e alle norme della legge 20/2016, volte a garantire l'equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei Consigli regionali.
A nome delle socie Fidapa BPW Italy Distretto Sud Est, in qualità di Presidente Distrettuale, esprimo la totale disapprovazione per l'esito del Consiglio, che conclude infelicemente il suo mandato non introducendo la doppia preferenza di genere, né alcuna garanzia per le quote di lista.
La FIDAPA BPW Italy e la Fidapa Distretto Sud Est si sono impegnate, assieme alla Commissione di parità regionale, già dal biennio 2011/2013, nel sollecitare la riduzione del gap sulla partecipazione attiva delle donne nella vita pubblica, valorizzando il loro ruolo nelle istituzioni. Abbiamo promosso nel corso degli anni raccolte di firme per la doppia preferenza, azioni di formazione politica ed educazione sulle tematiche di genere, campagne di sensibilizzazione, sostenendo l'uguaglianza nella diversità. Abbiamo favorito un cambiamento culturale che non ha, però, ancora sortito l'obiettivo auspicato. La politica continua a trascurare le donne.
Sicuramente seguiteremo a impegnarci con la determinazione che ci contraddistingue in questa che è anzitutto una battaglia di civiltà, per accompagnare e sostenere l'ingresso di tante candidate capaci nelle politiche regionali.
Alla prossima tornata elettorale dobbiamo essere noi le prime a sostenere le altre donne, imparando veramente a fare gruppo, a bandire gli individualismi che inficiano purtroppo la vita quotidiana. Il Consiglio Regionale uscente è costituito da 51 membri, di cui ben 46 uomini. Unite e solidali potremmo ribaltare i numeri, dipende da noi. Come afferma la nostra Presidente Nazionale Maria Concetta Oliveri, "concordi si vince"».