Mammografi digitali per diagnosi precoce, presto all'Ospedale di Corato
I macchinari avranno caratteristiche tecniche capaci di fare diagnosi precoce del tumore al seno
giovedì 23 aprile 2020
16.06
Sono stati installati e collaudati i primi 4 mammografi 3D dei 12 acquistati dalla ASL Bari per potenziare lo screening senologico nelle strutture ospedaliere e territoriali dell'azienda. Nonostante la sospensione di esami e visite specialistiche non urgenti dettata dalle misure di prevenzione e gestione dell' emergenza COVID, il cronoprogramma di distribuzione e assegnazione dei nuovi mammografi non ha subito interruzioni e continuerà spedito fino a luglio.
Delle prime 4 apparecchiature, due sono state destinate all'Ospedale San Paolo, centro Breast Unit della ASL, una all'Ospedale Don Tonino Bello di Molfetta e un'altra al Poliambulatorio di Mola che fa parte del Distretto 11. Entro luglio – compatibilmente con la riattivazione dei servizi sanitari legata alla emergenza epidemiologica in corso - si procederà alla installazione degli altri 8 mammografi 3D così distribuiti: 2 all'Ospedale di Venere, di cui uno dotato di biopsia tridimensionale, 1 all'Ospedale della Murgia, 1 al San Paolo con biopsia tridimensionale, 1 al Poliambulatorio di Monopoli, 1 al Distretto unico di via Fani a Bari, 1 all'Ospedale di Putignano, 1 nel PTA di Conversano.
Tutti gli altri centri ambulatoriali - Casamassima, Gioia del Colle, Grumo Appula e Corato - saranno ugualmente dotati di mammografi digitali con caratteristiche tecniche capaci di fare diagnosi precoce del tumore al seno. Le donne in fascia screening (50-69 anni) invece residenti in questi comuni hanno la possibilità di rivolgersi ai rispettivi centri di riferimento: le pazienti di Gioia del Colle afferiscono già al P.O. di Putignano, le donne di Casamassima si rivolgono al Poliambulatorio di Mola di Bari, le residenti di Grumo Appula fanno capo al San Paolo e infine le donne di Corato afferiscono all'ospedale di Molfetta.
«Abbiamo stabilito una ridistribuzione dei mammografi 3D dando priorità ai centri ambulatoriali e ospedalieri con un più alto volume di prestazioni – dichiara il dg Antonio Sanguedolce – che mirano a rafforzare il programma di prevenzione per il carcinoma della mammella. Anche i centri periferici attivi nella senologia clinica con numeri di prestazioni più bassi – prosegue il dg Sanguedolce – potranno contare su mammografi digitali dotati di caratteristiche indispensabili per consentire diagnosi precoci e puntuali del tumore al seno».
La ridistribuzione della ASL nella assegnazione dei nuovi mammografi risponde inoltre ad una migliore razionalizzazione delle risorse che tiene conto anche della difficile reperibilità di radiologi, esperti in mammografie (che esaminino almeno 5 mila l'anno).
Il potenziamento della dotazione tecnologica si accompagna anche ad una nuova organizzazione gestionale per la lettura e i referti delle mammografie. «I macchinari 3D permettono ai centri screening della ASL di rendere uniforme e tecnologicamente avanzato il programma di screening – spiega la dottoressa Alessandra Gaballo, referente clinico per lo screening mammografico della ASL Bari - anche attraverso la messa in rete degli esami con un software dedicato al fine di garantire la lettura delle immagini da remoto. Si è creato un centro per convogliare tutti gli esami di secondo livello, ossia dubbi o sospetti, provenienti dal territorio – aggiunge la radiologa – oltre a implementare il parco macchine della Senologia del San Paolo, sede della Breast Unit ASL».
Delle prime 4 apparecchiature, due sono state destinate all'Ospedale San Paolo, centro Breast Unit della ASL, una all'Ospedale Don Tonino Bello di Molfetta e un'altra al Poliambulatorio di Mola che fa parte del Distretto 11. Entro luglio – compatibilmente con la riattivazione dei servizi sanitari legata alla emergenza epidemiologica in corso - si procederà alla installazione degli altri 8 mammografi 3D così distribuiti: 2 all'Ospedale di Venere, di cui uno dotato di biopsia tridimensionale, 1 all'Ospedale della Murgia, 1 al San Paolo con biopsia tridimensionale, 1 al Poliambulatorio di Monopoli, 1 al Distretto unico di via Fani a Bari, 1 all'Ospedale di Putignano, 1 nel PTA di Conversano.
Tutti gli altri centri ambulatoriali - Casamassima, Gioia del Colle, Grumo Appula e Corato - saranno ugualmente dotati di mammografi digitali con caratteristiche tecniche capaci di fare diagnosi precoce del tumore al seno. Le donne in fascia screening (50-69 anni) invece residenti in questi comuni hanno la possibilità di rivolgersi ai rispettivi centri di riferimento: le pazienti di Gioia del Colle afferiscono già al P.O. di Putignano, le donne di Casamassima si rivolgono al Poliambulatorio di Mola di Bari, le residenti di Grumo Appula fanno capo al San Paolo e infine le donne di Corato afferiscono all'ospedale di Molfetta.
«Abbiamo stabilito una ridistribuzione dei mammografi 3D dando priorità ai centri ambulatoriali e ospedalieri con un più alto volume di prestazioni – dichiara il dg Antonio Sanguedolce – che mirano a rafforzare il programma di prevenzione per il carcinoma della mammella. Anche i centri periferici attivi nella senologia clinica con numeri di prestazioni più bassi – prosegue il dg Sanguedolce – potranno contare su mammografi digitali dotati di caratteristiche indispensabili per consentire diagnosi precoci e puntuali del tumore al seno».
La ridistribuzione della ASL nella assegnazione dei nuovi mammografi risponde inoltre ad una migliore razionalizzazione delle risorse che tiene conto anche della difficile reperibilità di radiologi, esperti in mammografie (che esaminino almeno 5 mila l'anno).
Il potenziamento della dotazione tecnologica si accompagna anche ad una nuova organizzazione gestionale per la lettura e i referti delle mammografie. «I macchinari 3D permettono ai centri screening della ASL di rendere uniforme e tecnologicamente avanzato il programma di screening – spiega la dottoressa Alessandra Gaballo, referente clinico per lo screening mammografico della ASL Bari - anche attraverso la messa in rete degli esami con un software dedicato al fine di garantire la lettura delle immagini da remoto. Si è creato un centro per convogliare tutti gli esami di secondo livello, ossia dubbi o sospetti, provenienti dal territorio – aggiunge la radiologa – oltre a implementare il parco macchine della Senologia del San Paolo, sede della Breast Unit ASL».