Local Tax, le associazioni di categoria: «Non siamo polli da spennare»
La protesta di AICAP, l'associazione italiana delle aziende di cartellonistica e pubblicità
giovedì 5 dicembre 2019
22.27
Per la seconda volta il Governo introduce nella Legge di Bilancio norme che consentiranno ai Comuni di "chiudere i bilanci" aumentando la tassazione a livello locale sulle spalle delle aziende pubblicitarie operanti nel comparto della pubblicità esterna, ma non solo. L'art. 97 del Capo III Legge Bilancio tratta del c.d. CANONE UNICO, meglio noto come LOCALTAX, i cui destinatari sono le aziende del comparto pubblicitario ma anche tutti coloro che occupano, a vario titolo, il suolo pubblico e quindi esercenti pubblici, commercianti, mercatali, ambulanti, fornitori di sottoservizi.
L'attuale sistema della fiscalità locale viene, quindi, rivoluzionato e lo Stato si spoglia della propria competenza esclusiva in materia (l'art. 117 Cost., lettera e), riserva alla competenza esclusiva dello Stato la disciplina del sistema tributario e di contabilità) per introdurre un canone patrimoniale. Non è stabilito un tetto massimo per l'aumento che pertanto potrà variare, anche di diversi punti percentuali, tra i vari Comuni.
Nella Legge di Bilancio 2018 si è data la possibilità ai Comuni di aumentare fino al 50% i valori minimi dell'imposta comunale di pubblicità (che viene sostituita dal Canone Unico/Localtax) e con la Legge di Bilancio 2019 si parte da questo valore, già aumentato, demandando ai Comuni la facoltà di aumentare senza fissare un tetto limite. Così anche per la TOSAP (Tassa Occupazione Suolo Pubblico) e la Cosap (Canone Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche) oltre ai canoni non ricognitori imposti da svariati Enti. I contribuenti non sono polli da spennare! Dal 28 novembre è partita la campagna nazionale NO LOCALTAX per chiedere al Governo di ritirare questo assurdo nuovo aumento di tasse.
L'attuale sistema della fiscalità locale viene, quindi, rivoluzionato e lo Stato si spoglia della propria competenza esclusiva in materia (l'art. 117 Cost., lettera e), riserva alla competenza esclusiva dello Stato la disciplina del sistema tributario e di contabilità) per introdurre un canone patrimoniale. Non è stabilito un tetto massimo per l'aumento che pertanto potrà variare, anche di diversi punti percentuali, tra i vari Comuni.
Nella Legge di Bilancio 2018 si è data la possibilità ai Comuni di aumentare fino al 50% i valori minimi dell'imposta comunale di pubblicità (che viene sostituita dal Canone Unico/Localtax) e con la Legge di Bilancio 2019 si parte da questo valore, già aumentato, demandando ai Comuni la facoltà di aumentare senza fissare un tetto limite. Così anche per la TOSAP (Tassa Occupazione Suolo Pubblico) e la Cosap (Canone Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche) oltre ai canoni non ricognitori imposti da svariati Enti. I contribuenti non sono polli da spennare! Dal 28 novembre è partita la campagna nazionale NO LOCALTAX per chiedere al Governo di ritirare questo assurdo nuovo aumento di tasse.