Lo stop dei ristoranti piega anche le aziende agricole: in crisi una su cinque
Lo studio di Coldiretti Puglia. Più di 4 aziende su 10 non ha ricevuto alcun contributo
mercoledì 7 aprile 2021
14.00
Su quasi una azienda agricola su cinque (18%) pesa la riduzione della domanda di prodotti provocata soprattutto dal crollo del turismo e dal taglio degli acquisti da parte dei 20mila bar, ristoranti e pizzerie costretti alla chiusura in Puglia. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al periodo compreso tra il 2020 e il 2021.
"E' importante aver ottenuto il taglio del costo del lavoro, ma occorre rafforzare le misure di sostegno all'agricoltura nei settori che hanno avuto perdite più rilevanti come quello dell'allevamento, dell'agriturismo, del vino e del florovivaismo ma anche promuovere l'economia circolare a favore del biogas", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. La Coldiretti ha chiesto anche la proroga della sospensione delle rate di mutui bancari ed ha formulato al Ministero delle Politiche Agricole una proposta per il riparto del fondo filiere, a favore dei settori più danneggiati.
Tra le preoccupazioni – sottolinea la Coldiretti regionale - emerge anche l'impatto dell'aumento dei costi di produzione (7,5%) che riguarda le materie prime, dai prodotti energetici agli alimenti per il bestiame, mentre il 6,9% segnala la mancanza di liquidità per fare fronte alle spese correnti. Uno scenario preoccupate con il 9,5% delle aziende agricole che ritiene che non sia possibile tornare alla situazione antecedente all'emergenza Covid.
Nonostante le difficoltà durante la pandemia – precisa Coldiretti Puglia - più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto secondo l'Istat alcun tipo di sostegno economico statale, europeo o altre forme di aiuto.
Le aziende agricole – continua Coldiretti Puglia - non hanno comunque mai smesso di lavorare per garantire la continuità delle forniture alimentari sugli scaffali di negozi e supermercati e consentire quindi alle famiglie di fare la spesa, con quasi 100mila aziende agricole e stalle che garantiscono l'approvvigionamento alimentare in Puglia con responsabilità e dedizione, oltre all'impegno per la tutela del paesaggio, lo sviluppo economico del Paese, la sicurezza e la salute delle persone attraverso la produzione di cibo.
"Stiamo vivendo una situazione emergenziale straordinaria sia sul fronte sanitario che economico – insiste il presidente Muraglia - con l'intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire il cibo necessario alle famiglie pugliesi, uno sforzo importante anche di responsabilità che rende merito ad un sistema agricolo e agroalimentare evidentemente robusto che sta tenendo testa con fatica alla crisi, ma che va supportato con adeguate misure di sostegno e incentivanti".
L'agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia con una decisa svolta dell'agricoltura – conclude Coldiretti Puglia - verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, ma anche un nuovo welfare in campagna, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza #Next Generation Italia, con l'opportunità storica del Recovery Plan per cui Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili.
"E' importante aver ottenuto il taglio del costo del lavoro, ma occorre rafforzare le misure di sostegno all'agricoltura nei settori che hanno avuto perdite più rilevanti come quello dell'allevamento, dell'agriturismo, del vino e del florovivaismo ma anche promuovere l'economia circolare a favore del biogas", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. La Coldiretti ha chiesto anche la proroga della sospensione delle rate di mutui bancari ed ha formulato al Ministero delle Politiche Agricole una proposta per il riparto del fondo filiere, a favore dei settori più danneggiati.
Tra le preoccupazioni – sottolinea la Coldiretti regionale - emerge anche l'impatto dell'aumento dei costi di produzione (7,5%) che riguarda le materie prime, dai prodotti energetici agli alimenti per il bestiame, mentre il 6,9% segnala la mancanza di liquidità per fare fronte alle spese correnti. Uno scenario preoccupate con il 9,5% delle aziende agricole che ritiene che non sia possibile tornare alla situazione antecedente all'emergenza Covid.
Nonostante le difficoltà durante la pandemia – precisa Coldiretti Puglia - più di quattro aziende agricole su dieci (40,8%) non hanno ricevuto secondo l'Istat alcun tipo di sostegno economico statale, europeo o altre forme di aiuto.
Le aziende agricole – continua Coldiretti Puglia - non hanno comunque mai smesso di lavorare per garantire la continuità delle forniture alimentari sugli scaffali di negozi e supermercati e consentire quindi alle famiglie di fare la spesa, con quasi 100mila aziende agricole e stalle che garantiscono l'approvvigionamento alimentare in Puglia con responsabilità e dedizione, oltre all'impegno per la tutela del paesaggio, lo sviluppo economico del Paese, la sicurezza e la salute delle persone attraverso la produzione di cibo.
"Stiamo vivendo una situazione emergenziale straordinaria sia sul fronte sanitario che economico – insiste il presidente Muraglia - con l'intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire il cibo necessario alle famiglie pugliesi, uno sforzo importante anche di responsabilità che rende merito ad un sistema agricolo e agroalimentare evidentemente robusto che sta tenendo testa con fatica alla crisi, ma che va supportato con adeguate misure di sostegno e incentivanti".
L'agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia con una decisa svolta dell'agricoltura – conclude Coldiretti Puglia - verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale, ma anche un nuovo welfare in campagna, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza #Next Generation Italia, con l'opportunità storica del Recovery Plan per cui Coldiretti ha elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili.