Liste d'attesa azzerate in chirurgia: esempio di buona sanità a due passi da casa
Dialogo con il responsabile del reparto dell'Umberto I dott. Giuseppe Barile
lunedì 7 agosto 2017
11.13
«Non c'è da aspettare, venga domani». Una frase che in tanti vorrebbero sentirsi dire quando si recano in un ospedale pubblico per una visita o una semplice medicazione. Una frase che, purtroppo, in pochissimi ascoltano, dato che la lunghezza delle liste di attesa, negli ospedali pubblici di tutta Italia, è impietosa e proverbiale. Ma le sorprese sono sempre dietro l'angolo, molto più vicine di quanto possano sembrarci.
Nell'ospedale di Corato sentirsi dire «Non c'è da aspettare, venga domani» è ormai la normalità, in particolare nel reparto di chirurgia diretto dal dott. Giuseppe Barile.
Un reparto che, nel corso degli anni e in funzione di una riduzione sempre più drastica di posti letto e personale, ha subito una ingiusta mortificazione. Nonostante tutto in quel reparto si continua a lavorare con grande professionalità e dedizione, ricetta neanche tanto segreta per raggiungere considerevoli risultati ed ottenere il plauso dei pazienti, la cui sofferenza viene lenita dall'efficienza del reparto.
«L'ambulatorio di chirurgia generale ha una attività fiorente; ci siamo organizzati in maniera tale da garantire l'attività ambulatoriale per 4 giorni a settimana svolgendo 6 sedute. Questo tipo di organizzazione ci ha consentito di azzerare completamente le liste di attesa e di rispondere alle esigenze dei pazienti con puntualità» ci spiega il dott. Barile, da noi interpellato.
Chirurgia, tuttavia, non è solo attività ambulatoriale. «Svolgiamo due sedute operatorie a settimana sino a raggiungere una media di oltre 30 interventi per mese. Questa tempistica ancora non ci permette di azzerare il numero di pazienti in attesa di intervento, ma contiamo al più presto di aggiungere un'ulteriore seduta, così da recuperare e rendere nulli i tempi di attesa» continua Barile.
Come è possibile raggiungere questi risultati con un numero ridotto di posti letto (soltanto 2) e pochi infermieri a disposizione? «Abbiamo dedicato 3 unità all'attività di reparto ed uno all'attività ambulatoriale che lavorano al fianco dei medici. Inoltre crediamo moltissimo nell'attività di nursing: informare il paziente e dargli tutte le spiegazioni che egli stesso richiede, così da metterlo nelle condizioni di affrontare l'intervento chirurgico con tranquillità» riferisce il responsabile del reparto.
L'assistenza fornita dal reparto di chirurgia dell'ospedale di Corato viene erogata principalmente in regime di day service, con la possibilità di tenere in osservazione pazienti che hanno subito interventi che necessitano di ricovero per due posti letto. Questo però non vuol dire che gli interventi effettuati presso l'ospedale di Corato siano di piccola entità: «Svolgiamo tutta la chirurgia della parete addominale, la chirurgia della mammella, la chirurgia per patologia venosa degli arti inferiore; chirurgia laparoscopia della colecisti ed anche chirurgia proctologica» ci risponde il dott. Barile.
Ben lontano dai più blasonati ospedali del nord è possibile parlare di buona sanità. A due passi da casa nostra e senza neanche troppa meraviglia.
Nell'ospedale di Corato sentirsi dire «Non c'è da aspettare, venga domani» è ormai la normalità, in particolare nel reparto di chirurgia diretto dal dott. Giuseppe Barile.
Un reparto che, nel corso degli anni e in funzione di una riduzione sempre più drastica di posti letto e personale, ha subito una ingiusta mortificazione. Nonostante tutto in quel reparto si continua a lavorare con grande professionalità e dedizione, ricetta neanche tanto segreta per raggiungere considerevoli risultati ed ottenere il plauso dei pazienti, la cui sofferenza viene lenita dall'efficienza del reparto.
«L'ambulatorio di chirurgia generale ha una attività fiorente; ci siamo organizzati in maniera tale da garantire l'attività ambulatoriale per 4 giorni a settimana svolgendo 6 sedute. Questo tipo di organizzazione ci ha consentito di azzerare completamente le liste di attesa e di rispondere alle esigenze dei pazienti con puntualità» ci spiega il dott. Barile, da noi interpellato.
Chirurgia, tuttavia, non è solo attività ambulatoriale. «Svolgiamo due sedute operatorie a settimana sino a raggiungere una media di oltre 30 interventi per mese. Questa tempistica ancora non ci permette di azzerare il numero di pazienti in attesa di intervento, ma contiamo al più presto di aggiungere un'ulteriore seduta, così da recuperare e rendere nulli i tempi di attesa» continua Barile.
Come è possibile raggiungere questi risultati con un numero ridotto di posti letto (soltanto 2) e pochi infermieri a disposizione? «Abbiamo dedicato 3 unità all'attività di reparto ed uno all'attività ambulatoriale che lavorano al fianco dei medici. Inoltre crediamo moltissimo nell'attività di nursing: informare il paziente e dargli tutte le spiegazioni che egli stesso richiede, così da metterlo nelle condizioni di affrontare l'intervento chirurgico con tranquillità» riferisce il responsabile del reparto.
L'assistenza fornita dal reparto di chirurgia dell'ospedale di Corato viene erogata principalmente in regime di day service, con la possibilità di tenere in osservazione pazienti che hanno subito interventi che necessitano di ricovero per due posti letto. Questo però non vuol dire che gli interventi effettuati presso l'ospedale di Corato siano di piccola entità: «Svolgiamo tutta la chirurgia della parete addominale, la chirurgia della mammella, la chirurgia per patologia venosa degli arti inferiore; chirurgia laparoscopia della colecisti ed anche chirurgia proctologica» ci risponde il dott. Barile.
Ben lontano dai più blasonati ospedali del nord è possibile parlare di buona sanità. A due passi da casa nostra e senza neanche troppa meraviglia.