Le Guardie per l'ambiente denunciano: «La strada del Dolmen invasa da rifiuti»
Una nota delle Guardie per l'Ambiente
mercoledì 29 marzo 2017
13.17
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma delle Guardie per l'Ambiente
Siamo sulla strada provinciale n°36 che imbocca il tragitto che porta al Dolmen di Corato. La "storica" struttura funeraria del XIV sec. a.c. che da anni, come un luogo santo, drena fondi pubblici per qualcosa che di fatto non è mai stato valorizzato. Ed i rifiuti all'ingresso della strada - cumuli di materiale cartaceo, plastica, lattine, copertoni, amianto e rifiuti di ogni genere, insieme a erbacce - sono il nostro ormai buon cliché per turisti che mai verranno a visitare quei nostri pochi anfratti culturali storici e, se verranno, di certo non si ricorderanno positivamente dei luoghi visitati visto anche il cattivo odore che pervade la zona.
Turisti portateveli a casa i nostri rifiuti, almeno voi, aiutateci - suggerisce Pasquale Laterza delle Guardie per l'Ambiente - perché rimarrebbero lì sine die vista l'assoluta incapacità di gestire il fenomeno da parte di questa Amministrazione. Le segnalazioni ci sono e le trasmettiamo regolarmente, ma non sappiamo neanche se vengono più protocollate. Il problema è che i rifiuti sono sempre lì. Anzi aumentano copiosamente.
Infatti dopo le lusinghe di plastica fatte anche di premi e contropremi sulla gestione dei rifiuti da parte di chi è vicino all'amministrazione, il commissariamento da parte della Regione dell'ATO ha lasciato vedere le cose con un'altra prospettiva, con nuovi fatti e non con i selfie autoreferenziali a cui siamo abituati oltre che stanchi. Mancano i fatti. È inutile girarci intorno.
Al nostro sindaco non posso che rivolgere l'invito - conclude Laterza - ad uscire dal palazzo di città e a vigilare fattivamente il territorio in cui è stato chiamato ad amministrare, cercando di non minimizzare sullo stato di degrado che ampi porzioni della città ormai ben testimoniano. Se vuole la collaborazione deve essere capace di chiederla. Se vuole risolvere il problema, gli strumenti ci sono. Basta con le chiacchiere! Corato è la nostra città!
Ricordiamo sempre a chi ha responsabilità sulla vigilanza sui rifiuti che il silenzio non nuoce a chi ha ancora il coraggio di denunciare queste storture. Ma danneggia proprio la città che dice di amministrare bene.
Siamo sulla strada provinciale n°36 che imbocca il tragitto che porta al Dolmen di Corato. La "storica" struttura funeraria del XIV sec. a.c. che da anni, come un luogo santo, drena fondi pubblici per qualcosa che di fatto non è mai stato valorizzato. Ed i rifiuti all'ingresso della strada - cumuli di materiale cartaceo, plastica, lattine, copertoni, amianto e rifiuti di ogni genere, insieme a erbacce - sono il nostro ormai buon cliché per turisti che mai verranno a visitare quei nostri pochi anfratti culturali storici e, se verranno, di certo non si ricorderanno positivamente dei luoghi visitati visto anche il cattivo odore che pervade la zona.
Turisti portateveli a casa i nostri rifiuti, almeno voi, aiutateci - suggerisce Pasquale Laterza delle Guardie per l'Ambiente - perché rimarrebbero lì sine die vista l'assoluta incapacità di gestire il fenomeno da parte di questa Amministrazione. Le segnalazioni ci sono e le trasmettiamo regolarmente, ma non sappiamo neanche se vengono più protocollate. Il problema è che i rifiuti sono sempre lì. Anzi aumentano copiosamente.
Infatti dopo le lusinghe di plastica fatte anche di premi e contropremi sulla gestione dei rifiuti da parte di chi è vicino all'amministrazione, il commissariamento da parte della Regione dell'ATO ha lasciato vedere le cose con un'altra prospettiva, con nuovi fatti e non con i selfie autoreferenziali a cui siamo abituati oltre che stanchi. Mancano i fatti. È inutile girarci intorno.
Al nostro sindaco non posso che rivolgere l'invito - conclude Laterza - ad uscire dal palazzo di città e a vigilare fattivamente il territorio in cui è stato chiamato ad amministrare, cercando di non minimizzare sullo stato di degrado che ampi porzioni della città ormai ben testimoniano. Se vuole la collaborazione deve essere capace di chiederla. Se vuole risolvere il problema, gli strumenti ci sono. Basta con le chiacchiere! Corato è la nostra città!
Ricordiamo sempre a chi ha responsabilità sulla vigilanza sui rifiuti che il silenzio non nuoce a chi ha ancora il coraggio di denunciare queste storture. Ma danneggia proprio la città che dice di amministrare bene.