La storia di Palmina Martinelli in scena per dire "NO" alla violenza sulle donne

L'iniziativa si terrà il 23 novembre 2017

mercoledì 22 novembre 2017 10.44
La storia di Palmina Martinelli, la ragazza di Fasano morta dopo atroci sofferenze dopo, si ipotizza, essere stata arsa viva, diventa uno spettacolo teatrale che vuole far riflettere e condannare in maniera perentoria la violenza sulle donne.

Uno spettacolo che viene riproposto a Corato presso l'auditorium del liceo artistico "Federico II Stupor Mundi" di Corato su iniziativa di RETEATTIVA, in particolare di ABRACADANZE - AGORA' 2.0 - ARCI "LA LOCOMOTIVA" - CENTRO APERTO DIAMOCI UNA MANO - CICRES - HARAMBE' - LEGAMBIENTE - PAX CHRISTI.

L'iniziativa si terrà il 23 novembre 2017 (ingresso ore 18,30 - sipario 19,00) e si accede solo per invito.

Raccontare la verità, gridarla, senza fraintendimenti. Questo è lo scopo che Giovanni Gentile e Barbara Grilli, rispettivamente autore/regista e attrice, si prefiggono in questo spettacolo.
Sessanta minuti di un monologo complicato, forte, doloroso, recitato ad un ritmo intensissimo, da cui lo spettatore risulta rapito, catapultato in un'altra epoca, immobile sulle sedie.
Si ripercorrono le tappe della tragedia umana e giudiziaria di Palmina Martinelli, la 14enne fasanese uccisa nel 1981 e che sembra, ancora oggi, un peso per questa regione. Una storia che ancora si sussurra, che non si può ancora urlare e definire conclusa oggi, a 35 anni dai fatti.
Si parlerà di un Pubblico Ministero instancabile, Nicola Magrone, oggi sindaco di Modugno e del Dott. Di Bari, oggi sindaco di Fasano, all'epoca giovane chiururgo al del Pronto Soccorso. Si parlerà di una silente criminalità organizzata, di giudici e sentenze incomprensibili e di un processo che sfocia nel paradosso. Perché, per dirla con le parole del pubblico ministero di allora "le aule di giustizia non sempre si meritano quell'encomio solenne, quell'adulazione continua, quell'ammirazione. Perché le aule di giustizia sono anche luoghi dove si commettono estremi atti di IN-giustizia"
Perché in questo monologo, dopo 35 anni, si faranno nomi e cognomi…

Lo spettacolo ha ricevuto per meriti sociali ed artistici il Patrocinio del Comune di Modugno, contribuendo in maniera sostanziale all'intitolazione a Palmina Martinelli di due piazze, una a Modugno stessa e una a Bari e alla ricusazione da parte della Corte di Cassazione di Roma della richiesta di archiviazione delle indagini giunta dal Tribunale di Brindisi.
Ha partecipato al Roma Fringe Festival 2016 ricevendo la Nomination come Miglior Drammaturgia del Festival e Barbara Grilli per Palmina – Amara terra mia è stata premiata con il Premio Martucci come miglior attrice pugliese del 2016