La Puglia si mobilita per l'agricoltura: malcontento anche a Corato
L'evento si è svolto martedì presso la casa parrocchiale di San Giuseppe
giovedì 8 febbraio 2024
9.51
Da giorni, le strade della Puglia (e non solo) sono invase da trattori e mezzi agricoli. Si tratta della protesta pacifica degli agricoltori pugliesi, che chiedono maggiore attenzione e sostegno per il loro settore, vitale per l'economia e l'identità della regione.
Quali sono le ragioni di questa protesta? Di questo si è parlato nella conferenza tenuta dall'associazione ANIEL a Corato, nella serata di martedì. Relatore Pino Convertini, coordinatore regionale CRA e membro del direttivo nazionale. In platea tanti lavoratori del settore primario e comuni cittadini.
Gli agricoltori denunciano una serie di problemi che mettono a rischio la loro attività e la qualità dei prodotti. Tra questi, i costi di produzione sempre più alti, la crisi economica causata dalla pandemia, la concorrenza sleale di prodotti stranieri a basso costo e la burocrazia che ostacola gli investimenti e le innovazioni.
Ma non solo. Gli agricoltori sono preoccupati anche per le misure previste dall'Unione Europea in materia di transizione ecologica, che potrebbero penalizzare ulteriormente il settore. In particolare, contestano la possibile eliminazione del gasolio agevolato dal 2026, che aumenterebbe i costi del carburante, e l'introduzione di soglie di terreni incolti e di aggravi economici per le emissioni di gas serra. Inoltre, si oppongono al via libera alla carne sintetica e di laboratorio, che minaccia la filiera zootecnica e la sicurezza alimentare.
Per far sentire la loro voce, gli agricoltori hanno organizzato diverse iniziative in tutta la Puglia, con presidi, cortei e raduni di mezzi agricoli. Alcuni di loro hanno anche raggiunto Roma e Sanremo, dove si svolge il Festival della Canzone Italiana, per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni. Il loro obiettivo è ottenere risposte concrete e soluzioni sostenibili, che garantiscano la tutela e il rilancio dell'agricoltura pugliese.
La protesta degli agricoltori in Puglia è un segnale forte e chiaro, che esprime la resilienza e la passione di chi lavora la terra. È anche un invito a riconoscere il valore e il ruolo dell'agricoltura italiana, che contribuisce alla salvaguardia dell'ambiente, alla produzione di cibo di qualità e alla crescita del paese.
Quali sono le ragioni di questa protesta? Di questo si è parlato nella conferenza tenuta dall'associazione ANIEL a Corato, nella serata di martedì. Relatore Pino Convertini, coordinatore regionale CRA e membro del direttivo nazionale. In platea tanti lavoratori del settore primario e comuni cittadini.
Gli agricoltori denunciano una serie di problemi che mettono a rischio la loro attività e la qualità dei prodotti. Tra questi, i costi di produzione sempre più alti, la crisi economica causata dalla pandemia, la concorrenza sleale di prodotti stranieri a basso costo e la burocrazia che ostacola gli investimenti e le innovazioni.
Ma non solo. Gli agricoltori sono preoccupati anche per le misure previste dall'Unione Europea in materia di transizione ecologica, che potrebbero penalizzare ulteriormente il settore. In particolare, contestano la possibile eliminazione del gasolio agevolato dal 2026, che aumenterebbe i costi del carburante, e l'introduzione di soglie di terreni incolti e di aggravi economici per le emissioni di gas serra. Inoltre, si oppongono al via libera alla carne sintetica e di laboratorio, che minaccia la filiera zootecnica e la sicurezza alimentare.
Per far sentire la loro voce, gli agricoltori hanno organizzato diverse iniziative in tutta la Puglia, con presidi, cortei e raduni di mezzi agricoli. Alcuni di loro hanno anche raggiunto Roma e Sanremo, dove si svolge il Festival della Canzone Italiana, per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni. Il loro obiettivo è ottenere risposte concrete e soluzioni sostenibili, che garantiscano la tutela e il rilancio dell'agricoltura pugliese.
La protesta degli agricoltori in Puglia è un segnale forte e chiaro, che esprime la resilienza e la passione di chi lavora la terra. È anche un invito a riconoscere il valore e il ruolo dell'agricoltura italiana, che contribuisce alla salvaguardia dell'ambiente, alla produzione di cibo di qualità e alla crescita del paese.