La lunga e intensa vita del Maestro Raffaele Miglietta attraverso fonti d’archivio inedite
Nuovi particolari sull'ultimo Maestro che ha dato lustro alla storica banda musicale di Corato
venerdì 28 luglio 2023
7.22
La banda musicale della città di Corato, soprattutto nella storia del secolo scorso, ha goduto di una grande fama e di un notevole prestigio che ha reso luminoso il nome della nostra città in Italia, in Europa ed oltre Oceano. L'ultimo Maestro che con doti magistrali ha portato sul podio della gloria il Concerto di Corato è stato il Maestro Raffaele Miglietta nato a Francavilla Fontana il 21 febbraio del 1919 e spentosi a Corato il 5 dicembre del 1994. La sua è una storia che inizia dalle umili origini dei suoi genitori. La madre Amalia Fumarola, di origini napoletane era di buona famiglia e il padre, Gioacchino, ardente socialista iscritto al sindacato di settore era proprietario di una bottega artigianale di scarpe con diversi dipendenti. Questo non impedisce al giovane Raffaele di entrare a far parte dell'Accademia di Musica dell'Ex Foro Mussolini di Roma e di diplomarsi in clarinetto nel 1939. Nel 1945, grazie al suo talento artistico, si diplomerà in composizione e direzione per banda presso il prestigioso Conservatorio "Santa Cecilia", a Roma.
La vita artistica e musicale del Maestro Miglietta è sicuramente nota a tanti dei suoi concittadini: dalle tounè in tutta Italia, alle celebri esibizioni avvenute a Grenoble nel 1953 per le quali il Maestro è insignito della medaglia della Città di Grenoble e di diversi plausi di merito, fino al celebre incontro con la First Lady Jacqueline Kennedy e la dedica di una composizione intitolata "Kennedyana" e successivo plauso del Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy.
Grazie all'interesse di alcuni dei suoi parenti, in special modo grazie alle figlie Amalia e Chiara Miglietta, sono stati avviati lavori di ricerca per ricostruire nella sua interezza e complessità il percorso biografico dell'ultima grande guida della banda locale partendo da un documento che attesta la partecipazione di Miglietta alla Resistenza Romana. Infatti proprio nell'arco degli ultimi mesi sono stati recuperati, grazie a Vincenzo Catalano e al contributo di ANPI Corato "Maria Diaferia" molti e diversi dati inediti. Le ricerche, partite dal fondo RICOMPART dell'Archivio Centrale di Stato di Roma, hanno prodotto notevoli risultati: è stato recuperato un fascicolo contenete 15 carte. Da questo ritrovamento e grazie a un proficuo dialogo sia con l'Archivio di Stato di Bari che con l'Archivio di Stato di Taranto, è stato recuperato presso l'Archivio di Stato di Lecce il fascicolo matricolare di Raffaele Miglietta contenente ben 44 carte di documenti inediti.
I dati che se ne sono ricavati sono di grande importanza e travalicano la biografia del Maestro perché riguardano la storia stessa della nostra cittadina: nel 1939 con l'arruolamento per il servizio di leva come Carabiniere Reale, Miglietta viene assegnato come "allievo carabiniere a piedi" presso la Legione Allievi Carabinieri di Roma e per le sue doti musicali viene inquadrato nella banda centrale di Roma dei Carabinieri Reali, sempre all'interno della stessa Legione Allievi Carabinieri. Con l'occupazione tedesca della Capitale (8-10 settembre 1943) e con lo scioglimento della Banda dell'Arma, Miglietta, fermamente democratico e strenuo difensore delle Libertà – grazie anche ai preziosi insegnamenti tramandatigli dal padre Gioacchino – si arruola spontaneamente nel Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri (FCRC) conosciuto anche come "Banda Caruso" o "Organizzazione Caruso". Viene assegnato così al Gruppo Mazza, una unità comandata dal Sottotenente Antonino Mazza, fino alla liberazione di Roma avvenuta il 4 giugno 1944. Tuttavia per le imprese compiute non gli viene riconosciuta la qualifica di Partigiano Combattente; si legge infatti in un documento del carteggio recuperato presso l'Archivio Centrale di Stato di Roma, documento del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri – Ufficio Personale Sottufficiali e Truppa datato al 23 gennaio 1970 : in risposta alla richiesta del Carabiniere Appuntato Raffaele Miglietta datata al 29 dicembre 1969 ,"la domanda per il riconoscimento della qualifica partigiana doveva essere da lui rivolta direttamente al Ministero della Difesa entro il 1 agosto 1947, data sotto la quale sono scaduti i termini di presentazione di dette istanze". Si tratterebbe, stando ai dati attuali, di un mancato riconoscimento legato non alle azioni effettive realizzate sul campo, quanto purtroppo ai tempi tardivi in cui era stata inoltrata la richiesta.
La ricerca storica è ancora in divenire, tuttavia una nuova pagina della nostra storia recente sta lentamente emergendo dal buio degli archivi.
La vita artistica e musicale del Maestro Miglietta è sicuramente nota a tanti dei suoi concittadini: dalle tounè in tutta Italia, alle celebri esibizioni avvenute a Grenoble nel 1953 per le quali il Maestro è insignito della medaglia della Città di Grenoble e di diversi plausi di merito, fino al celebre incontro con la First Lady Jacqueline Kennedy e la dedica di una composizione intitolata "Kennedyana" e successivo plauso del Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy.
Grazie all'interesse di alcuni dei suoi parenti, in special modo grazie alle figlie Amalia e Chiara Miglietta, sono stati avviati lavori di ricerca per ricostruire nella sua interezza e complessità il percorso biografico dell'ultima grande guida della banda locale partendo da un documento che attesta la partecipazione di Miglietta alla Resistenza Romana. Infatti proprio nell'arco degli ultimi mesi sono stati recuperati, grazie a Vincenzo Catalano e al contributo di ANPI Corato "Maria Diaferia" molti e diversi dati inediti. Le ricerche, partite dal fondo RICOMPART dell'Archivio Centrale di Stato di Roma, hanno prodotto notevoli risultati: è stato recuperato un fascicolo contenete 15 carte. Da questo ritrovamento e grazie a un proficuo dialogo sia con l'Archivio di Stato di Bari che con l'Archivio di Stato di Taranto, è stato recuperato presso l'Archivio di Stato di Lecce il fascicolo matricolare di Raffaele Miglietta contenente ben 44 carte di documenti inediti.
I dati che se ne sono ricavati sono di grande importanza e travalicano la biografia del Maestro perché riguardano la storia stessa della nostra cittadina: nel 1939 con l'arruolamento per il servizio di leva come Carabiniere Reale, Miglietta viene assegnato come "allievo carabiniere a piedi" presso la Legione Allievi Carabinieri di Roma e per le sue doti musicali viene inquadrato nella banda centrale di Roma dei Carabinieri Reali, sempre all'interno della stessa Legione Allievi Carabinieri. Con l'occupazione tedesca della Capitale (8-10 settembre 1943) e con lo scioglimento della Banda dell'Arma, Miglietta, fermamente democratico e strenuo difensore delle Libertà – grazie anche ai preziosi insegnamenti tramandatigli dal padre Gioacchino – si arruola spontaneamente nel Fronte Clandestino di Resistenza dei Carabinieri (FCRC) conosciuto anche come "Banda Caruso" o "Organizzazione Caruso". Viene assegnato così al Gruppo Mazza, una unità comandata dal Sottotenente Antonino Mazza, fino alla liberazione di Roma avvenuta il 4 giugno 1944. Tuttavia per le imprese compiute non gli viene riconosciuta la qualifica di Partigiano Combattente; si legge infatti in un documento del carteggio recuperato presso l'Archivio Centrale di Stato di Roma, documento del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri – Ufficio Personale Sottufficiali e Truppa datato al 23 gennaio 1970 : in risposta alla richiesta del Carabiniere Appuntato Raffaele Miglietta datata al 29 dicembre 1969 ,"la domanda per il riconoscimento della qualifica partigiana doveva essere da lui rivolta direttamente al Ministero della Difesa entro il 1 agosto 1947, data sotto la quale sono scaduti i termini di presentazione di dette istanze". Si tratterebbe, stando ai dati attuali, di un mancato riconoscimento legato non alle azioni effettive realizzate sul campo, quanto purtroppo ai tempi tardivi in cui era stata inoltrata la richiesta.
La ricerca storica è ancora in divenire, tuttavia una nuova pagina della nostra storia recente sta lentamente emergendo dal buio degli archivi.