La giunta Emiliano approva il piano di riordino ospedaliero: non c'è l'ospedale del nord barese

Il governatore a Repubblica: «accolte le richieste del nord barese»

giovedì 1 dicembre 2016 12.33
La giunta regionale ha licenziato il nuovo piano di riordino ospedaliero, la mappa del nuovo assetto sanitario della nostra regione.

Un atto che le città del nord barese, in particolare quelle di Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Giovinazzo e Molfetta, aspettavano con ansia soprattutto in ragione dell'impegno preso dal governatore Michele Emiliano nel pubblico incontro tenutosi a Ruvo di Puglia lo scorso 11 ottobre firmando la cosiddetta "Carta di Ruvo".

Attraverso quella firma Emiliano si impegnava a raccogliere la proposta sottoscritta da oltre 180 tra medici e operatori sanitari di istituire un ospedale di primo livello che servisse tutti i comuni del nord barese, atteso che nel precedente piano di riordino, erano previsti per il nord barese solo ospedali di base.

"Grazie alla collaborazione del Consiglio regionale e della Commissione Sanità abbiamo oggi definitivamente chiuso e approvato in Giunta il Piano di riordino ospedaliero. E abbiamo dimostrato con i fatti che il Piano non indebolisce la sanità né riduce la spesa in senso tecnico ma ci consente di riallocare con maggiore personale e risorse" ha detto Emiliano nella conferenza stampa di presentazione del nuovo piano.
"Il Piano di riordino – ha illustrato Emiliano – si fonda su un elemento essenziale, e cioè sul rafforzamento della sanità territoriale con un investimento di 404 milioni. Questa sarà un'assoluta priorità. Il Piano si fonda anche su un altro elemento, e cioè sul potenziamento della rete di emergenza urgenza che vedrà l'attuazione di un solo criterio: non si può avere un ospedale ovunque ma piuttosto una rete di emergenza urgenza che consenta di raggiungere in tempi rapidi e stretti la struttura ospedaliera migliore per il paziente".

Dagli atti diffusi dalla Regione emerge che alla luce del piano di riordino "definitivo" nell'area Bari Nord i tre ospedali di base vedono una riduzione dei posti letto legata alla disattivazione di discipline non coerenti con la classificazione ex DM 70/2015: l'ospedale di Corato perde il punto nascita ma vede un potenziamento della chirurgia generale (+14) e della medicina generale (+20); l'ospedale di Molfetta perde i posti letto di cardiologia e di urologia (che si trasferisce al San Paolo); l'ospedale di Terlizzi sviluppa una vocazione per la post acuzie con posti letto dedicati alla lungodegenza e alla riabilitazione funzionale.

Nessun riferimento si legge a proposito dell'Ospedale del nord barese. Tuttavia, in una dichiarazione riportata nella pagina barese del quotidiano online LaRepubblica.it, Emiliano afferma: «Vengono accolte integralmente le richieste dell'area a nord della sanità di Bari che ci aveva chiesto di scegliere uno dei tre ospedali di Corato, Molfetta e Terlizzi da trasformare in ospedale di primo livello, in attesa della realizzazione del nuovo ospedale di Andria. Non abbiamo ancora deciso quale dei tre ospedali sarà. Avvieremo una due diligence aziendale e cercheremo di capire quale sarà la posizione migliore per un ospedale di primo livello».

La palla passa ora al Consiglio Regionale che dovrà approvare il piano di riordino licenziato dalla giunta.