“La differenza dei colori crea armonia”: al Liceo Artistico la giornata dedicata all’inclusione
«Gli alunni diversamente abili in questa scuola non si sono mai sentiti esclusi»
venerdì 23 novembre 2018
"La disabilità non è una coraggiosa lotta o il coraggio di affrontare le avversità. La disabilità è un'arte. È un modo ingegnoso di vivere". Con questa massima Neil Marcus, uno dei più influenti artisti contemporanei americani, racconta in prima persona il suo essere diversamente abile e lo fa con una leggerezza ed una delicatezza quasi disarmante. Essere disabili, "deficere" (lat.) vuol dire sì avere una qualche carenza, ma che è compensata da altre doti che i normodotati non possiedono.
Tirar fuori il meglio di ogni individuo è uno degli obiettivi che ogni scuola si prepone (o dovrebbe preporsi), affinché ogni alunno possa crescere con dignità e possa individuare durante il percorso, quelli che sono i propri punti di forza, le proprie qualità inimitabili che lo rendano unico. Fare questo lavoro con un ragazzo disabile certamente non è la cosa più semplice del mondo, ma ci sono delle eccellenze sul territorio che da anni si distinguono per capacità d'inclusione e sensibilità nei confronti dei ragazzi meno fortunati: stiamo parlando del liceo artistico Federico II "Stupor Mundi".
Il liceo artistico di Corato da anni ormai organizza eventi mirati all'inclusione degli alunni con difficoltà d'ogni sorta, riuscendone a valorizzare doti artistiche ed umane. Certo, i numerosi laboratori presenti all'interno della struttura e un ambiente colorato e sereno aiutano nella buona riuscita di questi progetti, ma nulla sarebbe possibile senza l'apporto costante e quotidiano dei docenti, non solo quelli di sostegno. Da sempre poi, all'interno del liceo è presente un dipartimento d'inclusione, che aiuta ancor di più a rendere la scuola più fruibile a tutti, normodotati e non, con progettazione e programmazione quotidiana e mirata. Proprio la responsabile del dipartimento d'Inclusione prof.ssa Monica Tommasicchio, assieme a tutti i docenti di sostegno, hanno organizzato una giornata di orientamento intitolata "La differenza dei colori crea armonia", rivolta in particolar modo agli alunni diversamente abili, ai genitori, ai dirigenti scolastici, ai docenti di sostegno e curricolari della scuola secondaria di I grado. Una giornata di festa, in cui professori e alunni hanno espresso un messaggio forte e chiaro: la diversità non è un tabù, è una risorsa infinita dal quale tutti possono imparare qualcosa. La "diversità" e la "normalità" sono due colori della stessa tavolozza e solo se mescolati assieme possono dare vita a dei veri e propri capolavori.
«In questa scuola colorata, vivibile, felice, insegniamo prima di tutto che il mondo è meraviglioso da qualsiasi punto di vista lo si veda. Gli alunni diversamente abili in questa scuola non si sono mai sentiti esclusi, fanno parte del corpo classe, della vita scolastica, anzi ne sono un valore aggiunto. L'arte deve essere il mezzo attraverso il quale far esprimere questi meravigliosi ragazzi, l'arte è il mezzo attraverso il quale donare loro una vita scolastica e non solo, quanto più serena e normale possibile. Il docente di sostegno poi non è il "baby sitter del ragazzo! Professore di sostegno e alunno sono parte integrante e attiva del gruppo classe».
Così la prof.ssa Tommasicchio, alla quale le fa eco il docente di sostegno i prof. Addario: «Questa scuola offre un mare di possibilità a tutti e per far sì che si possano disegnare progetti di vita adeguati ad ogni studente, con o senza problematiche, è necessario aprirsi al mondo extrascolastico! Parlare con i genitori del ragazzo che si iscrive a questa scuola, con i docenti della scuola media che ha frequentato fino a qualche mese prima; solo con il dialogo si possono ottenere ottimi risultati. Qui ci sono laboratori meravigliosi, persone dalle sensibilità unica, pronte a mettersi in gioco per l'alunno».
Professori e professionisti dunque che ogni anno rendono il percorso scolastico di questi ragazzi meno impervio, come testimoniano gli interventi di ex alunni e genitori di ex liceali intervenuti nel corso della conferenza. Simboliche le parole del prof. Eliseo Tambone: « Mia figlia ha sofferto molto in passato e viveva la scuola in maniera assolutamente negativa. Ringrazio quotidianamente i miei colleghi per il lavoro svolto. Sono stati bravi e capaci a leggere i segnali di mia figlia e le hanno reso la vita meno irta di ostacoli, meno dura».
Anche Gianluca Vernice, ex alunno, ricorda con affetto gli anni passati in questa scuola: «Questo liceo mi ha aiutato a diventare uomo, grazie al sostegno praticamente h 24 del prof. Addario e di tutta la comunità scolastica che mi ha sempre sostenuto. Ora mi sono laureato presso l'Accademia delle Belle Arti di Bari, ma guardando oltre mi chiedo: e dopo che ne sarà di me? Cosa accadrà? Riuscirò a trovare un lavoro?».
Domande lecite che trovano però risposta nelle parole della prof. Monica Tommasicchio: «L'inclusione scolastica dei soggetti diversamente abili non deve essere fine a sé stessa, ma propedeutica alla vita lavorativa: per tali ragioni la scuola sta lavorando ad un progetto che veda i nostri ragazzi addentrarsi nel mondo del lavoro, in ambienti afferenti al campo artistico. Faremo di tutto per non rendere vani i nostri sforzi e quelli degli alunni nel corso del quinquennio».
A testimoniare la bontà del lavoro del dipartimento d'inclusione e della scuola tutta infine, ci hanno pensato i ragazzi stessi: l'esposizione di bellissimi gadget realizzati dai ragazzi diversamente abili assieme al prof. Franco Leo, la danza di Emilia Maggiulli con la sua tutor Claudia Michenzi sulle note de "Il regalo mio più grande" di Tiziano Ferro che ha commosso il pubblico, sono due piccoli segnali che davvero dimostrano quanto in questo ambiente storicamente attento e aperto alle diversità, nessuno parta in svantaggio rispetto ad altri, nessuno è figlio di pregiudizi, tutti i colori in egual misura hanno la possibilità di convivere sulla stessa tavolozza, sulla stessa tela, per dar vita a splendidi capolavori.
Tirar fuori il meglio di ogni individuo è uno degli obiettivi che ogni scuola si prepone (o dovrebbe preporsi), affinché ogni alunno possa crescere con dignità e possa individuare durante il percorso, quelli che sono i propri punti di forza, le proprie qualità inimitabili che lo rendano unico. Fare questo lavoro con un ragazzo disabile certamente non è la cosa più semplice del mondo, ma ci sono delle eccellenze sul territorio che da anni si distinguono per capacità d'inclusione e sensibilità nei confronti dei ragazzi meno fortunati: stiamo parlando del liceo artistico Federico II "Stupor Mundi".
Il liceo artistico di Corato da anni ormai organizza eventi mirati all'inclusione degli alunni con difficoltà d'ogni sorta, riuscendone a valorizzare doti artistiche ed umane. Certo, i numerosi laboratori presenti all'interno della struttura e un ambiente colorato e sereno aiutano nella buona riuscita di questi progetti, ma nulla sarebbe possibile senza l'apporto costante e quotidiano dei docenti, non solo quelli di sostegno. Da sempre poi, all'interno del liceo è presente un dipartimento d'inclusione, che aiuta ancor di più a rendere la scuola più fruibile a tutti, normodotati e non, con progettazione e programmazione quotidiana e mirata. Proprio la responsabile del dipartimento d'Inclusione prof.ssa Monica Tommasicchio, assieme a tutti i docenti di sostegno, hanno organizzato una giornata di orientamento intitolata "La differenza dei colori crea armonia", rivolta in particolar modo agli alunni diversamente abili, ai genitori, ai dirigenti scolastici, ai docenti di sostegno e curricolari della scuola secondaria di I grado. Una giornata di festa, in cui professori e alunni hanno espresso un messaggio forte e chiaro: la diversità non è un tabù, è una risorsa infinita dal quale tutti possono imparare qualcosa. La "diversità" e la "normalità" sono due colori della stessa tavolozza e solo se mescolati assieme possono dare vita a dei veri e propri capolavori.
«In questa scuola colorata, vivibile, felice, insegniamo prima di tutto che il mondo è meraviglioso da qualsiasi punto di vista lo si veda. Gli alunni diversamente abili in questa scuola non si sono mai sentiti esclusi, fanno parte del corpo classe, della vita scolastica, anzi ne sono un valore aggiunto. L'arte deve essere il mezzo attraverso il quale far esprimere questi meravigliosi ragazzi, l'arte è il mezzo attraverso il quale donare loro una vita scolastica e non solo, quanto più serena e normale possibile. Il docente di sostegno poi non è il "baby sitter del ragazzo! Professore di sostegno e alunno sono parte integrante e attiva del gruppo classe».
Così la prof.ssa Tommasicchio, alla quale le fa eco il docente di sostegno i prof. Addario: «Questa scuola offre un mare di possibilità a tutti e per far sì che si possano disegnare progetti di vita adeguati ad ogni studente, con o senza problematiche, è necessario aprirsi al mondo extrascolastico! Parlare con i genitori del ragazzo che si iscrive a questa scuola, con i docenti della scuola media che ha frequentato fino a qualche mese prima; solo con il dialogo si possono ottenere ottimi risultati. Qui ci sono laboratori meravigliosi, persone dalle sensibilità unica, pronte a mettersi in gioco per l'alunno».
Professori e professionisti dunque che ogni anno rendono il percorso scolastico di questi ragazzi meno impervio, come testimoniano gli interventi di ex alunni e genitori di ex liceali intervenuti nel corso della conferenza. Simboliche le parole del prof. Eliseo Tambone: « Mia figlia ha sofferto molto in passato e viveva la scuola in maniera assolutamente negativa. Ringrazio quotidianamente i miei colleghi per il lavoro svolto. Sono stati bravi e capaci a leggere i segnali di mia figlia e le hanno reso la vita meno irta di ostacoli, meno dura».
Anche Gianluca Vernice, ex alunno, ricorda con affetto gli anni passati in questa scuola: «Questo liceo mi ha aiutato a diventare uomo, grazie al sostegno praticamente h 24 del prof. Addario e di tutta la comunità scolastica che mi ha sempre sostenuto. Ora mi sono laureato presso l'Accademia delle Belle Arti di Bari, ma guardando oltre mi chiedo: e dopo che ne sarà di me? Cosa accadrà? Riuscirò a trovare un lavoro?».
Domande lecite che trovano però risposta nelle parole della prof. Monica Tommasicchio: «L'inclusione scolastica dei soggetti diversamente abili non deve essere fine a sé stessa, ma propedeutica alla vita lavorativa: per tali ragioni la scuola sta lavorando ad un progetto che veda i nostri ragazzi addentrarsi nel mondo del lavoro, in ambienti afferenti al campo artistico. Faremo di tutto per non rendere vani i nostri sforzi e quelli degli alunni nel corso del quinquennio».
A testimoniare la bontà del lavoro del dipartimento d'inclusione e della scuola tutta infine, ci hanno pensato i ragazzi stessi: l'esposizione di bellissimi gadget realizzati dai ragazzi diversamente abili assieme al prof. Franco Leo, la danza di Emilia Maggiulli con la sua tutor Claudia Michenzi sulle note de "Il regalo mio più grande" di Tiziano Ferro che ha commosso il pubblico, sono due piccoli segnali che davvero dimostrano quanto in questo ambiente storicamente attento e aperto alle diversità, nessuno parta in svantaggio rispetto ad altri, nessuno è figlio di pregiudizi, tutti i colori in egual misura hanno la possibilità di convivere sulla stessa tavolozza, sulla stessa tela, per dar vita a splendidi capolavori.