La devozione a Santa Rita nella Chiesa dei Cappuccini a Corato
Il culto in città dalle origini ai giorni nostri e il calendario delle iniziative di questo mese
giovedì 12 maggio 2022
0.47
Ci sono devozioni antiche e profonde che permeano la vita dei popoli, esprimendone aspirazioni o speranze tanto più fortemente vissute quanto più complessi e tormentati sono i tempi che si attraversano.
In questi nostri giorni, che, segnati da due anni di pandemia, registrano purtroppo altri motivi di precarietà, derivanti da una guerra vissuta nel cuore del continente europeo, le devozioni popolari, offrendo conforto, predispongono l'animo a sentimenti di fratellanza e umana solidarietà.
A Santa Rita, la santa dei casi impossibili, si rivolge da tempi antichi la pietà del popolo coratino, che la invoca nelle situazioni più disperate per impetrarne l'aiuto. In particolare la si ricorda in maggio con una novena, che si conclude il giorno della sua festa, cioè il 22 di maggio, quando si fa memoria della sua morte avvenuta a Cascia in Umbria, dove fu sepolta.
Santa Rita ha come simbolo la rosa, perché, come dicono i suoi biografi «riuscì a fiorire nonostante le spine», cioè le sofferenze, che la vita le riservò.
Vissuta tra il XIV e il XV secolo, caratterizzati da guerre e pestilenze, ebbe anche una vita familiare molto travagliata, che affrontò con pazienza e grande fede. Deceduti il marito e i figli, scelse la vita religiosa entrando nel monastero di Sant'Agostino a Cascia. Beatificata da papa Urbano VIII nel 1626, è stata proclamata santa da papa Leone XIII nel 1900.
A Corato, nella Chiesa dei Cappuccini, la si venera effettivamente dal secolo scorso grazie alle Suore d'Ivrea, le quali per decenni ne hanno curato il culto, suscitando grande partecipazione di popolo.
ore 17:30 Recita del Rosario
ore 18 Santa Messa e Novena
22 maggio
La chiesa rimarrà aperta per le visite individuali con il seguente orario: mattino ore 10-12, pomeriggio 18-20:30
Pomeriggio ore 18.00/20.30
23 maggio, festa liturgica di Santa Rita
ore 10 Santa Messa
ore 17:30 Recita del Rosario
ore 18 Santa Messa
In questi nostri giorni, che, segnati da due anni di pandemia, registrano purtroppo altri motivi di precarietà, derivanti da una guerra vissuta nel cuore del continente europeo, le devozioni popolari, offrendo conforto, predispongono l'animo a sentimenti di fratellanza e umana solidarietà.
A Santa Rita, la santa dei casi impossibili, si rivolge da tempi antichi la pietà del popolo coratino, che la invoca nelle situazioni più disperate per impetrarne l'aiuto. In particolare la si ricorda in maggio con una novena, che si conclude il giorno della sua festa, cioè il 22 di maggio, quando si fa memoria della sua morte avvenuta a Cascia in Umbria, dove fu sepolta.
Santa Rita ha come simbolo la rosa, perché, come dicono i suoi biografi «riuscì a fiorire nonostante le spine», cioè le sofferenze, che la vita le riservò.
Vissuta tra il XIV e il XV secolo, caratterizzati da guerre e pestilenze, ebbe anche una vita familiare molto travagliata, che affrontò con pazienza e grande fede. Deceduti il marito e i figli, scelse la vita religiosa entrando nel monastero di Sant'Agostino a Cascia. Beatificata da papa Urbano VIII nel 1626, è stata proclamata santa da papa Leone XIII nel 1900.
A Corato, nella Chiesa dei Cappuccini, la si venera effettivamente dal secolo scorso grazie alle Suore d'Ivrea, le quali per decenni ne hanno curato il culto, suscitando grande partecipazione di popolo.
Gli eventi di questi giorni
Dal 13 al 21 maggioore 17:30 Recita del Rosario
ore 18 Santa Messa e Novena
22 maggio
La chiesa rimarrà aperta per le visite individuali con il seguente orario: mattino ore 10-12, pomeriggio 18-20:30
Pomeriggio ore 18.00/20.30
23 maggio, festa liturgica di Santa Rita
ore 10 Santa Messa
ore 17:30 Recita del Rosario
ore 18 Santa Messa