25 aprile, l'omaggio di Corato ai caduti di Murgetta Rossi
Il Sindaco De Benedittis sui luoghi in cui i nazisti trucidarono 22 soldati italiani dopo nel settembre del 1943
martedì 26 aprile 2022
11.19
Custodire la memoria e tramandare alle future generazioni la consapevolezza delle tragedie causate dal nazifascismo. La Festa di Liberazione, sul territorio della Bat e del barese, ha risposto a questa necessità anche nel suo 77esimo anniversario. Uno degli appuntamenti più intensi ed emozionanti si è svolto nell'agro di Spinazzola, in località Murgetta Rossi, dove soldati nazisti tedeschi - probabilmente appartenenti alla 1ª divisione paracadutisti - uccisero 22 soldati italiani sbandati dopo l'8 settembre 1943 in uno dei più sanguinosi e al tempo stesso meno conosciuti eccidi perpetrati in Puglia durante la Seconda Guerra Mondiale.
La cerimonia tenutasi davanti al Sacrario eretto nel 1945 ai piedi della collinetta è stata organizzata dalla segreteria provinciale Bat dell'Anpi, guidata da Antonello Rustico. Presenti, tra gli altri, il Sindaco di Corato Corrado De Benedittis e il collega di Bisceglie Angelantonio Angarano, oltre ai presidenti delle sezioni cittadine dell'associazione nazionale partigiani d'Italia di Bisceglie (Rosalba D'Addato), Corato (Giovanni Capurso) e Minervino Murge (Giuseppe Chiodo).
Le spoglie dei 22 soldati furono lasciate sul terreno senza alcuna tumulazione. I corpi vennero rinvenuti qualche giorno dopo. «Erano quasi completamente nudi, privi di documenti e in stato di avanzata putrefazione» è quanto riportato nel rapporto dei Carabinieri rinvenuto dallo storico Francesco Morra in un archivio militare americano. Le forze dell'ordine non riuscirono a identificarli e improvvisarono una fossa comune utilizzando le pietre dei muretti a secco dello stesso ovile. Solo il 18 marzo del 1945 le salme senza nome furono esumate e trasferite nel cimitero di Spinazzola.
La cerimonia tenutasi davanti al Sacrario eretto nel 1945 ai piedi della collinetta è stata organizzata dalla segreteria provinciale Bat dell'Anpi, guidata da Antonello Rustico. Presenti, tra gli altri, il Sindaco di Corato Corrado De Benedittis e il collega di Bisceglie Angelantonio Angarano, oltre ai presidenti delle sezioni cittadine dell'associazione nazionale partigiani d'Italia di Bisceglie (Rosalba D'Addato), Corato (Giovanni Capurso) e Minervino Murge (Giuseppe Chiodo).
Le spoglie dei 22 soldati furono lasciate sul terreno senza alcuna tumulazione. I corpi vennero rinvenuti qualche giorno dopo. «Erano quasi completamente nudi, privi di documenti e in stato di avanzata putrefazione» è quanto riportato nel rapporto dei Carabinieri rinvenuto dallo storico Francesco Morra in un archivio militare americano. Le forze dell'ordine non riuscirono a identificarli e improvvisarono una fossa comune utilizzando le pietre dei muretti a secco dello stesso ovile. Solo il 18 marzo del 1945 le salme senza nome furono esumate e trasferite nel cimitero di Spinazzola.